Emergenza frantoi in Frentania e provincia di Chieti.
Lo storico sansificio Vecere di Treglio, l’unico in Abruzzo e Molise, non ha ottenuto il rinnovo dell’Autorizzazione Unica Ambientale d’Abruzzo (AUA) per ulteriori 15 anni, nonostante appena 15 giorni fa il giudice avesse autorizzato la sua riapertura dietro precise prescrizioni ambientali.
L'impianto è stato costretto a chiudere e a interrompere la lavorazione della sansa di olive, sottoprodotto del processo di estrazione dell'olio di oliva composto dalle buccette, dai residui della polpa e dai frammenti di nocciolino.
Immediata è scattata la contestazione di 400 tra agricoltori e frantoiani, provenienti anche dal vastese, davanti al municipio di Treglio.
Il sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella, ha annunciato che domani, alle 16:30, nella sede della Regione Abruzzo in viale Bovio a Pescara, si terrà un incontro alla presenza degli assessori Dino Pepe (Agricoltura), Mario Mazzocca (Ambiente) e Giovanni Lolli (Attività produttive) per discutere della vicenda.
"Lunedì 6 novembre ai Sansifici Vecere Srl di Treglio (Ch) è stato notificato il parere negativo della Regione Abruzzo al rilascio dell'Autorizzazione unica ambientale (Aua) richiesta per proseguire l'attività per altri 15 anni. La Regione, competente per legge, ha bocciato la domanda per motivi igienico-sanitari e urbanistici", ha spiegato il sindaco. "La decisione è scaturita a seguito della Conferenza dei servizi che si è tenuta nel luglio 2016 e il 30 gennaio scorso. Conferenza dei servizi in cui quasi tutti gli enti presenti - Comuni di Treglio e di Rocca San Giovanni, Sasi Spa, Arta Abruzzo, Asl Lanciano Vasto Chieti, Servizio di Gestione e qualità delle acque della Regione e il movimento Nuovo Senso civico - hanno espresso parere negativo al prosieguo dell'attività dell'impianto per il problema delle emissioni in aria, per questioni igienico sanitarie e di rispetto ambientale e a tutela della salute pubblica, dato che la zona in cui insiste il sansificio è densamente popolata".
L'autorizzazione di Vecere ad esercitare l'attività era scaduta il 21 dicembre 2016; "poi c'era stata una proroga di 90 giorni all'esercizio, scaduta a fine marzo 2017. La società, quindi, senza autorizzazioni, non avrebbe potuto riaprire. Invece, in barba alle norme, l'ha fatto, il 3 novembre scorso. Poi, però, è arrivato il diniego della Regione e lo stabilimento, classificato come insalubre, ha dovuto chiudere i cancelli". Non ha potuto, quindi, più ritirare sansa dalla imprese agricole e dai frantoiani, che sono scesi sul piede di guerra. "La riunione in Regione – ha sottolineato Berghella – servirà a fare il punto della situazione. Nessuno vuole penalizzare l'agricoltura, ma le leggi vanno rispettate. Quindi la proposta che porterò al tavolo sarà quella di individuare, con urgenza, un'area di stoccaggio temporanea per il conferimento delle sanse, che successivamente dovranno essere spostate in un impianto autorizzato, in Abruzzo se esiste, o altrimenti fuori regione. Mi chiedo – l'affondo di Berghella – come mai l'associazione Confrantoiani, che oggi sta facendo polemiche e minaccia sommosse, non si sia mai attivata su una questione così importante. Perché non è stata presente alla Conferenza dei servizi, in cui avrebbe potuto portare le istanze e le necessità delle aziende di settore? Perché, dato che il problema del sansificio è annoso, non si è mai fatta viva e non ha presentato proposte? Quest'amministrazione – ha concluso – si muove nel rispetto e per il rispetto della legalità e quindi la soluzione paventata da alcuni politici regionali e da Confrantoiani di riaprire temporaneamente il sansificio non è plausibile e non è attuabile".
Le reazioni
Febbo: "Decisione assurda"
"La Regione intervenga tempestivamente per riaprire e riattivare il sansificio 'Vecere' prima che venga danneggiata in maniera irreparabile la stagione 2017 della raccolta delle olive. Questo esecutivo regionale si assumerà la responsabilità di aver distrutto il nostro olio extra vergine d'oliva per incapacità di trovare una soluzione al problema inerente lo stabilimento sito in Treglio".
Questa la richiesta e la denuncia avanzata dal Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo.
"Siamo in piena campagna olearia" afferma Febbo "ed è inconcepibile come l'unico sansificio regionale venga improvvisamente chiuso mettendo in ginocchio e in difficoltà sia i frantoi sia le aziende agricole che proprio in queste settimane sono in piena attività con la raccolta delle olive. Sono più di 400 frantoi per conto della 60.000 aziende agricole che conferiscono sanse allo stabilimento di Treglio per un quantitativo di sansa pari a 40 mila tonnellate che generano un fatturato di oltre 10 milioni di euro. Dietro i 400 frantoi ci sono le 60.000 piccole, medie e grandi aziende agricole, che da oggi si trovano in seria difficoltà nel momento in cui gli stessi frantoi saranno costretti a chiudere i cancelli perché impossibilitati a smaltire il loro sottoprodotto. Un pasticcio enorme causato dall'inefficienza e dalla leggerezza di assumere decisioni concrete e risolutive da parte della Regione Abruzzo".
"L'attività del sansificio – spiega Febbo - rappresenta nella filiera olivicola una fase fondamentale senza la quale sarebbe impossibile la produzione dell'olio extra vergine di oliva. Da cinquant'anni lo stabilimento Vecere è un punto di riferimento dei frantoi sia della regione Abruzzo e sia delle vicine regioni Marche e Molise. Oltre al danno arriva anche la beffa. Tutto questo avvantaggiarà i nostri competitor stranieri che riescono a trarre profitto sull'intera filiera dell'olio e uscire con il prodotto finito a prezzi molto più bassi. Infatti la chiusura del sansificio causerà la perdita di competitività al settore olivicolo abruzzese aggravando i nostri produttori di olio di ulteriori costi di trasformazione visto che fino a ieri ricavano utile dalla vendita della sansa , ma da domani saranno costretti a smaltire, non si sa in quale maniera , questo 'rifiuto' con un aggravio di costi. Basti vedere come esempio il recente ritrovamento di scarti buttati nella riserva di punta penna a Vasto".
"Pertanto – conclude Febbo – auspico che la Regione Abruzzo intervenga immediatamente al fine di trovare una soluzione risolutiva e immediata, visto che il mondo agricolo e gli agricoltori proprio in questi giorni sono impegnati nella raccolte delle olive per la stagione 2017, prima che venga compromessa in maniera irreparabile un settore importante e prezioso come la filiera olivicola".
Alberto Amoroso, vice presidente nazionale di Confrantoiani
"La sansa andrebbe ora portata dai singoli frantoiani in Puglia a costi altissimi e con costanti viaggi per smaltire le produzioni di 10 mila quintali di sansa giornalieri. Solo in Abruzzo i sansifici vengono chiusi, pur generando sottoprodotti che è un ricavo nella filiera".
Ad affermarlo è il vice presidente nazionale di Confrantoiani Alberto Amoroso.
"C’è il rischio" afferma Amoroso "che aumenti il prezzo dell’olio oltre al fatto che gli agricoltori potrebbero essere costretti al blocco della raccolta delle olive. Senza positive soluzioni, per protesta, sabato porteremo la sansa sulla piazza di Treglio durante Borgo Rurale. Vanno trovate soluzioni urgenti allo smistamento della sansa in piena campagna olivicola".