Domenica, 01 Dicembre 2013 22:39

Aeroporto dei parchi: intervista ad uno dei 60 assunti. Già licenziato

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Era tra i sessanta fortunati. Assunto a tempo indeterminato dalla Xpress Spa, la società che gestirà per i prossimi vent'anni l'Aeroporto dei Parchi di Preturo. Usiamo il tempo passato perché, a neanche un mese dalla firma sul contratto, è stato licenziato.

La denuncia è di un giovane ragazzo dell'Aquila. Lo chiameremo Andrea, per tutelare la sua privacy. Licenziato senza preavviso perché la Questura non avrebbe rilasciato il certificato per lavorare nello scalo aquilano. Piccoli problemi con la giustizia, che risalgono a più di undici anni fa. "Soltanto una scusa", a sentire Andrea. "Il Tribunale, infatti, mi aveva rilasciato le carte richieste al momento della presentazione della candidatura: carichi pendenti e casellario giudiziario. Tutto in ordine".

Non entreremo nel merito del licenziamento. Evidentemente, la Xpress Spa avrà avuto buoni motivi e se Andrea intederà far valere le sue ragioni in Tribunale saranno i giudici a stabilire la verità. A interessarci, invece, e preoccuparci, è quanto il ragazzo ha raccontato ai nostri microfoni.

Andrea ha inviato il suo Curriculum vitae non più tardi di un mese fa. Ha presentato la documentazione richiesta nel bando pubblicato sul sito del Comune dell'Aquila. Senza troppa convinzione, in realtà. "Non mi aspettavo di essere chiamato, con tutte le richieste che erano già arrivate alla Xpress. Ed invece, il 5 novembre ho ricevuto una chiamata da un numero privato: la società mi convocava per un colloquio, la mattina seguente". Ad Andrea viene rivolta qualche domanda: 'Cosa sai fare?', 'Cosa vorresti fare?', 'Saresti disposto a lavorare fuori città?". Dieci minuti, poi i saluti.

"La sera stessa ricevo un'altra chiamata e sempre da numero privato. Mi dicono di presentarmi l'indomani, in aeroporto, per firmare un pre-contratto". E' il 6 di novembre. A sera, ancora una chiamata e ancora da numero privato: Andrea viene invitato a Preturo per la firma sul sospirato contratto a tempo indeterminato. E' fatta. E' tra i sessanta fortunati che lavoreranno all'Aeroporto dei Parchi di Preturo. O almeno, è quello che pensa.

"Ho firmato il contratto senza sapere cosa avrei fatto esattamente e dove avrei lavorato. E' successo tutto molto in fretta: il 5 novembre ero stato convocato per il colloquio e ventiquattro ore dopo avevo già firmato per un tempo indeterminato. Da non credere. Mansione autista-facchino, 1050euro netti al mese". E invece, a quanto racconta, Andrea si è ritrovato a fare il manovale: "Inizialmente, mi hanno chiesto di trasferirmi ad Udine. Poi a Roma, all'Aeroporto di Fiumicino. In realtà, non potevo andar via dall'Aquila. Dunque, mi hanno tenuto a Preturo. In queste settimane, ho lavorato agli impianti idraulici dei bagni dello scalo. Pur non avendo alcuna competenza. Senza alcun tipo di protezione, neanche le scarpe anti-infortunistiche. Eppure, ho lavorato duro e mi sono dato molto da fare. Volevo mantenere il mio posto di lavoro".

Quanti ragazzi, tra i sessanta assunti dalla Xpress, lavorano nello scalo di Preturo? "Eravamo sei o sette ad occuparci della manutenzione", racconta Andrea. "Una decina, invece, sono impiegati negli uffici. Gli altri sono stati spediti in scali italiani dove opera la società, per due anni. Con lo stesso stipendio, 1050euro netti al mese, devono provvedere a tutte le spese. Affitto compreso. Una vita impossibile, per chi ha avuto la sfortuna di finire a Milano, Udine, Cagliari o Venezia. Ed infatti, a quanto ne so, alcuni dei ragazzi - dopo aver firmato il contratto - si sono già licenziati".

Senza alcun preavviso, venerdi 29 novembre, a ventidue giorni dalla firma, Andrea e altri due colleghi impegnati a Preturo sono stati convocati dalla Xpress. Licenziati. Come detto, non intendiamo entrare nel merito della decisione della società di gestione. Sta di fatto che tre ragazzi sono stati mandati a casa ed altri, almeno così sostiene Andrea, hanno deciso di andar via perché impossibilitati a trasferirsi lontano dall'Aquila: "Ad un collega è stato chiesto di partire per Palermo", spiega. "Sfortunatamente, non aveva i soldi per pagarsi l'aereo per la Sicilia. Dunque, è stato costretto a rinunciare. Inoltre, subito dopo avermi licenziato insieme ad altri due ragazzi e con le stesse motivazioni - il mancato rilascio del certificato della Questura - ho saputo che la Xpress ha mandato via anche un'altra ragazza. E senza motivi apparenti". Insomma, almeno quattro neoassunti non hanno superato il periodo di prova. Altri hanno rinunciato.

Quanti dei sessanta lavoratori sono ancora sotto contratto? Difficile a dirsi visto che la società di Musarella non ha comunicato i nomi dei contrattualizzati, le loro mansioni, l'aeroporto di destinazione. Non abbiamo modo, dunque, di verificare la veridicità del racconto di Andrea. Anche perché, quando abbiamo provato a fare delle domande alla Xpress, ci è stato assicurato che le risposte sarebbero arrivate nel corso di una conferenza stampa da convocarsi a breve. Siamo ancora in paziente attesa.

E' possibile che la società di gestione dello scalo aquilano abbia deciso di attendere la fine del periodo di prova dei sessanta lavoratori prima di rispondere ai dubbi sollevati in questi giorni. E' certo, però, che la denuncia di Andrea non può che preoccupare. Se le sue parole fossero vere, infatti, al di là dei motivi che hanno portato al licenziamento, bisognerebbe spiegare come mai dei ragazzi assunti con mansione da autista e facchino si ritrovino a lavorare da manovali. Bisognerebbe spiegare come sono stati scelti i sessanta 'fortunati', come mai alcuni siano stati convocati in tutta fretta e contrattualizzati senza neanche spiegar loro cosa avrebbero dovuto fare e dove sarebbero finiti e altri, al contrario, non siano stati neanche presi in considerazione. E, a quanto scoperto da NewsTown, stiamo parlando di ragazzi molto qualificati, laureati e con competenze linguistiche rilevanti. Bisognerebbe chiarire poi dove sono dislocati i neo assunti e con quale mansione stanno lavorando.

Risposte dovute, senza dubbio, se è vero che la Xpress - per queste assunzioni - ha beneficiato di fondi pubblici: 880mila euro, stanziati dalla Regione Abruzzo con il bando 'Lavorare in Abruzzo 3'. In Abruzzo, appunto. "Provano a mettere i ragazzi in apprensione", sottolinea Andrea. "Ricordano continuamente che sono nel periodo di prova e che potrebbero essere confermati come no. La mia sensazione è che vogliano iniziare a liberarsi di un po' di gente. A quanto ho avuto modo di capire parlando con i miei ex colleghi - continua - hanno assunto usufruendo della Legge 407 del 1990, la cosidetta Legge Bersani". Insomma, la Xpress avrebbe contrattualizzato - per lo più - ragazzi disoccupati da più di 24 mesi, contando sullo sgravio nel versamento dei contributi previdenziali previsto dalla Legge. Giovani che hanno un gran bisogno di lavorare e, per questo, sono disposti a tutto pur di mantenere il posto di lavoro.

Valeva lo stesso per Andrea, almeno fino a venerdi. Quando è stato licenziato. Giusto ripeterci: non abbiamo la possibilità di verificare la sua denuncia. Anzi, speriamo che la Xpress voglia chiarire presto quanto sta accadendo a Preturo. La poca trasparenza fin qui dimostrata dalla società che ha ottenuto un mucchio di denaro pubblico per gestire nei prossimi vent'anni l'Aeroporto dei parchi, infatti, non lascia presagire nulla di buono per il futuro.

Ultima modifica il Lunedì, 02 Dicembre 2013 15:24

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