Avrebbe dovuto essere un evento speciale, dall'alto valore simbolico. Un momento dedicato al ricordo, nel triste giorno dell'anniversario del terremoto del 6 aprile, ma anche una celebrazione per rivolgere lo sguardo al domani.
E invece il concerto del decennale con Nicola Piovani, presentato ieri dalla Società Concerti Barattelli, rischia di essere ricordato soprattutto per le polemiche e gli strascichi velenosi che, una volta passata la commemorazione, si sarà lasciato alle spalle.
Il casus belli è la scelta della Barattelli di affidare l'esecuzione della Sinfonia delle Stagioni, che il musicista e compositore Premio Oscar ha composto per l'occasione, all'Orchestra regionale della Toscana, anziché all'Orchestra Sinfonica Abruzzese.
L'Isa (Istituzione sinfonica, l'ente a capo dell'orchestra) aveva proposto, mesi fa, alla Barattelli di organizzare il concerto insieme, e, proprio perché l'evento avrebbe avuto un sapore particolare per la città, aveva messo a disposizione i propri professori d'orchestra - 58 elementi - gratuitamente, garantendo che avrebbe sostenuto a proprie spese non solo i costi della prestazione (stimabili in circa 40mila euro) ma anche quelli dei diritti di immagine dei musicisti.
Le trattative erano già a buon punto, tanto che la Sinfonica aveva firmato anche le liberatorie per la concessione gratuita dei diritti alla Rai.
L'unica "condizione" che l'ente aveva posto, raccontano fonti interne, era quella di avere pari visibilità rispetto alla Barattelli, soprattutto nella comunicazione ufficiale. L'evento, in altre parole, avrebbe dovuto figurare, sui giornali e sulla stampa, come progetto condiviso.
Nelle ultime settimane, tuttavia, fanno sapere sempre dall'Isa, la Barattelli ha marginalizzato sempre di più la Sinfonica, portando avanti l'iniziativa in solitaria.
Fino a quando, a pochi giorni dalla conferenza stampa, il presidente dell'Isa, Antonio Centi, ha scoperto di essere stato invitato alla presentazione del concerto con Piovani non come relatore ma solo come spettatore.
A quel punto l'Isa, ritenuto che era venuto meno lo spirito di collaborazione iniziale, ha accantonato l'idea di accollarsi le spese dei propri orchestrali e ha chiesto alla Barattelli il pagamento del cachet.
La Società Concerti, il cui direttore artistico è Fabrizio Pezzopane, in tutta risposta, ha deciso di scritturare l'Orchestra regionale della Toscana. Scelta legittima, quella di rivolgersi a un altro ente sinfonico; non fosse che il direttore artistico dell'Orchestra della Toscana è Giorgio Battistelli, che è anche presidente della Barattelli.
Secondo l'Isa si tratterebbe di un caso palese di conflitto di interessi, visto che Battistelli guadagna, come direttore artistico dell'Ort, 65mila euro l'anno (fino a qualche tempo fa erano 83mila).
Tanto che non è escluso che l'ente possa decidere di inoltrare anche un esposto all'Anac.