"Il Comune dell'Aquila, con in testa il sindaco, ha gestito con negligenza tutte le problematiche che oggi incombono sul progetto Case e sui Map, non ultimo quello sulla sicurezza dei cittadini che vi abitano".
Ad affermarlo è un gruppo di associazioni e comitati cittadini - tra cui l'associazione Assergi due Ade, l'associazione civica aquilana e l'associazione 'Ji prati de la Cirella' - che ieri mattina, in una conferenza stampa, ha dimostrato, carte e documenti alla mano, come il Comune fosse al corrente già dai primi mesi del 2010 - grazie a delle lettere molto dettagliate inviate dai suoi stessi funzionari - dell'enorme mole di problemi (dai costi di manutenzione alle utenze alle polizze assicurative) legati alla gestione di Case e Map e come, ciononostante, non fece nulla per porvi rimedio.
Il Comune - accusano le associazioni - e il sindaco in particolare, "evitarono volutamente" di affrontare e risolvere i problemi segnalati.
"Il Comune" ha affermato l'avvocato Fausto Corti, il legale che rappresenta i comitati "sapeva fin dai primi mesi del 2010 delle spese di gestione del progetto Case, di quanto, cioè, questi alloggi sarebbero costati alla collettività. Le segnalazioni dei funzionari avrebbero dovuto imporre al sindaco di verificare se c'erano le risorse e di apprestarle per tempo. Invece risulta documentalmente che questa cosa non è stata fatta".
In una lettera scritta dall'ingegner Corridore il 24 febbraio del 2010, ad esempio, si legge: "Stante il breve lasso di tempo rimasto al trasferimento della gestione del patrimonio immobiliare (che sarebbe avvenuta un mese dopo, alla fine di marzo 2010, ndr), occorre procedere urgentemente alla stima delle spese da far inserire nelle risorse per la prosecuzione degli interventi". E ancora: "Occorre preventivamente inviduare le modalità di versamento delle quote condominiali; il pagamento delle utenze e la gestione delle risorse".
Corridore scrive più volte - al sindaco, all'assessore al bilancio, all'allora segretario generale e al dirigente dei servizi finanziari - sollecitando interventi urgenti per affrontare le problematiche segnalate, senza mai ricevere risposta. Tanto che, in un'altra lettera datata 13 giugno 2011, quasi esasperato, afferma: "Ritengo inutile stilare l'elenco della pregressa corrisponenza cui non è stato mai dato riscontro".
Nelle note redatte da Corridore sono evidenziati chiaramente e già nel dettaglio tutti i costi di gestione presunti (relativi a manutenzione ordinaria e straordinaria, amministrazione parti comuni, pubblica illuminazione e utenze) di progetto Case e map, stimati complessivamente, come riporta una tabella contenuta in una lettera del maggio 2010, in 7 milioni e 600mila euro l'anno.
Non solo. Stando alla documentazione fornita dalle associazioni, la Protezione civile, già nel 2009, aveva sottoscritto con la Manutencoop un "piano dettagliato degli interventi" connessi alla gestione di Case e map e aveva stipulato, con l'Anaci (l'associazione degli amministratori di condominio), una convenzione per dotare il progetto Case di un apposito regolamento di condominio con relative tabelle millesimali per la suddivisone dei costi.
Se, dunque, i vertici del Comune sapevano, ed erano stati messi in allarme in tempi non sospetti - si chiedono oggi le associazioni - perché non presero subito contezza della situazione intervenendo in maniera tempestiva? Perché la Giunta ignorò gli avvertimenti e le esortazioni fornite dai funzionari dell'ente facendo passare ancora molti altri mesi prima di regolamentare i canoni di affitto, inviare le bollette, porre mano ai regolamenti di condominio?
"Si è arrivati al 2014" ha detto l'avvocato Corti "in una condizione di emergenza che poteva essere evitata. Tra le altre cose, abbiamo riscontrato anche che il Comune ha fatto scadere le cauzioni depositate dalle ditte aggiudicatrici degli appalti, che avrebbero potuto essere utilizzate per fare le riparazioni dei guasti segnalati dai cittadini. Non solo. Il Comune ha omesso di utilizzare anche la polizza decennale postuma per i vizi e le difformità che era stata stipulata dalle ditte con alcune compagnie assicurative. Dalle carte risulta che la Protezione civile trasmise al Comune tutta la documentazione, che però a oggi risulta irreperibile".