Lunedì, 07 Maggio 2018 11:07

Repubblica di Salò nella chat dei capigruppo, Anpi: "Nostalgici fascisti ai vertici delle Istituzioni". SI: "Vergognoso"

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"Abbiamo dei nostalgici fascisti al vertice delle istituzioni del Comune dell’Aquila".

La denuncia è del segretario Anpi della provincia dell'Aquila Fulvio Angelini e del segretario della sezione aquilana William Giordano. "È spuntata la foto, anzi lo screenshot della chat di Whatsapp dei capigruppo di maggioranza di centrodestra in Consiglio Comunale e del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi: nulla di strano, whatsapp è un mezzo di comunicazione molto diffuso, ma c’è un particolare inquietante, nell’immagine di profilo del gruppo c’è la Bandiera della Repubblica Sociale Italiana, la Repubblica di Saló, lo stato fantoccio voluto da Adolf Hitler dopo l’8 settembre del ‘43 per controllare quella parte dell’Italia ancora non liberata, sotto quella bandiera e per colpa dei capi di quella repubblica sono morte centinaia migliaia di italiani, fucilati o nei campi di sterminio".

È gravissimo che i vertici delle nostre istituzioni si facciano beffe della Costituzione - l'affondo dell'Anpi - e usino come icone delle immagini del genere; "pensano forse che la loro vittoria alle elezioni abbia trasformato la nostra città in una sorta di Saló amministrata da nostalgici fascisti che scimmiottano Mussolini? Se la fedeltà alla defunta Repubblica Sociale dei signori capigruppo del signor Sindaco è maggiore della lealtà verso la Repubblica Italiana suggerisco ai signori di dimettersi da tutte le cariche istituite e disciplinate dalla nostra Costituzione repubblicana e democratica. Sarebbe comunque doveroso un atto pubblico di scuse verso la città e soprattutto verso i parenti dei nostri 86 concittadini morti qui a L’Aquila sotto la Repubblica di Saló da parte di tutti i membri di quel gruppo".

Anpi sottolinea, inoltre, che quella non è una chat qualunque, "è un gruppo dove i vertici della coalizione che governa la città discutono le scelte politiche da attuare e, quindi, quella immagine non è solamente inappropriata ma di una grande mancanza di rispetto verso la storia del paese e della città e verso l’autorità della repubblica italiana. Concludiamo dicendo che se quella chat fosse stata veramente privata, l’immagine del messaggio del sindaco non starebbe girando da 2 giorni sui telefoni di molti aquilani". 

Sinistra Italiana: "Vergognoso"

"In un paese normale, nostalgici fascisti ai vertici di una Istituzione si dovrebbero dimettere per aver insultato con il loro comportamento alquanto deprecabile la Costituzione repubblicana, la storia del Paese ed in particolare la Città di L'Aquila, per il suo contributo anche di vite umane dato alla Resistenza. È un fatto vergognoso che il sindaco Biondi e i capigruppo della sua maggioranza si confrontino e assumano decisioni sui problemi che affliggono il capoluogo (o almeno dovrebbero farlo, vista la totale inerzia dell'amministrazione) su una chat avente come immagine di profilo la bandiera della Repubblica di Salo', ovvero un'aquila nera ad ali spiegate, poggiata su un fascio littorio".

Si legge in una nota del circolo aquilano di Sinistra Italiana. "Tutto questo è imbarazzante e intollerabile, ma a quanto pare, in un Paese normale, i cui principi sono fondati sull'antifascismo, un manipolo di cresciuti balilla si può prendere beffa del sacrificio di donne e uomini che hanno dato la vita per la libertà di ognuno di noi".

Articolo 1-Mdp: "Un oltraggio alla città"

"La foto della bandiera della repubblica sociale italiana che campeggia sul gruppo whatsapp del Sindaco e dei Capigruppo del centrodestra in Consiglio Comunale è un oltraggio alla città, alla sua storia, alla Repubblica e alla Costituzione".

A scriverlo, in una nota, è Articolo 1-Mdp L'Aquila.

"Il centrodestra che guida L'Aquila da ormai 10 mesi si sta distinguendo per aver gettato la città nella paralisi amministrativa, politica ed economica, con continue risse interne alla maggioranza e alla giunta comunale che fanno emergere una totale incapacità di governo e una imbarazzante distanza dai problemi reali dei cittadini".

"Come se ciò non bastasse questo centrodestra non perde occasione per mostrare quale sia la propria reale cultura e quale siano i loro "valori" di riferimento, con continue gaffe e richiami al ventennio fascista che coprono la città di vergogna, facendola assurgere alle cronache nazionali per i continui riferimenti ideologici, dei suoi amministratori, al periodo più buio e doloroso del nostro Paese".

"E' arrivato il momento che si rendano conto che non stanno svolgendo un continuo congresso del Movimento Sociale Italiano, ma che dovrebbero invece governare la città capoluogo della Regione Abruzzo. Si vergognino, se ne sono capaci, chiedano scusa all'Aquila, città dei nove martiri, e cerchino di fare una cosa che sino ad ora han dimostrato di non sapere fare, e cioè amministrare nell'interesse degli aquilani".

Ultima modifica il Lunedì, 07 Maggio 2018 21:46

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