Martedì, 22 Luglio 2014 13:42

Martedì 22 luglio

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Punta Turchino (San Vito Chietino, Chieti) - Il trabocco "il turchino", si è accasciato su se stesso dopo le forti raffiche di vento di questi giorni.

In riva all'adriatico da tempo si discuteva del destino di questa macchina da pesca già in condizioni precarie e di cui parla anche Gabriele D'Annunzio nel suo "trionfo della morte".

Il turchino infatti è l'unico trabocco caratteristico - dei tanti presenti in zona - di proprietà comunale e per i materiali di cui è costituito, avrebbe avuto bisogno di una costante manutenzione, cosa che evidentemente non è avvenuta. Da giorni il Sindaco di San Vito Chietino, Rocco Catenaro, parlava di demolizione necessaria per la ricostruzione, ora il trabocco ci ha pensato da solo.

Si ricostruirà a partire da settembre, per tre mesi, con una compartecipazione di fondi privati: "Non vogliamo che con l'intervento dei privati il trabocco diventi l'ennesimo ristorante" affermano gli attivisti di zona 22 e la lista civica San Vito Bene Comune.
"Nessun ristorante - ha precisato per ora l'Amministrazione - ma un trabocco gestito possibilmente da una associazione culturale di respiro nazionale capace di renderlo percorso didattico ed assieme memoria storica di questo territorio". Staremo a vedere.

Punta Turchino (San Vito Chietino, Chieti) - Il trabocco "il turchino", si è accasciato su se stesso dopo le forti raffiche di vento di questi giorni.

In riva all'adriatico da tempo si discuteva del destino di questa macchina da pesca già in condizioni precarie e di cui parla anche Gabriele D'Annunzio nel suo "trionfo della morte".

Il turchino infatti è l'unico trabocco caratteristico - dei tanti presenti in zona - di proprietà comunale e per i materiali di cui è costituito, avrebbe avuto bisogno di una costante manutenzione, cosa che evidentemente non è avvenuta. Da giorni il Sindaco di San Vito Chietino, Rocco Catenaro, parlava di demolizione necessaria per la ricostruzione, ora il trabocco ci ha pensato da solo.

Si ricostruirà a partire da settembre, per tre mesi, con una compartecipazione di fondi privati: "Non vogliamo che con l'intervento dei privati il trabocco diventi l'ennesimo ristorante" affermano gli attivisti di zona 22 e la lista civica San Vito Bene Comune.
"Nessun ristorante - ha precisato per ora l'Amministrazione - ma un trabocco gestito possibilmente da una associazione culturale di respiro nazionale capace di renderlo percorso didattico ed assieme memoria storica di questo territorio". Staremo a vedere.

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