"Abbiamo deciso di costruire la festa in modo un po' ambizioso: è necessario, considerato il momento che viviamo e quello che sta accadendo".
Dal 21 al 24 settembre, il Partito Democratico dell'Aquila organizza la 'Festa dell'Unità' al Parco del Castello. Sarà un momento importante, per diversi motivi: ci sono le elezioni amministrative, in primavera, e "la Festa rappresenterà un altro passo verso la costruzione del 'Progetto L'Aquila'", spiega a NewsTown il segretario cittadino, Stefano Albano. Si discuterà, dunque, di ricostruzione sociale ed economica, "pur monitorandp la ricostruzione fisica" sottolinea Albano. Ma il terremoto che ha devastato il centro Italia il 24 agosto, "è stato uno spartiacque per il nostro Paese, e non possiamo che stare nella più ampia discussione nazionale, da protagonisti".
Dunque, la 'Festa dell'Unità' non sarà soltanto la 'Festa regionale del Partito Democratico', "come era stato deciso già tempo - svela il segretario - ma abbiamo ottenuto che sia la 'Festa nazionale del Pd sui temi della prevenzione del rischio sismico e della ricostruzione'".
Un momento di respiro nazionale. "A seguito del terremoto, si è finalmente sviluppata una discussione seria sulla prevenzione e siamo convinti che, da L'Aquila, si possa dare un contributo importante. D'altra parte, siamo tornati al centro del dibattito nazionale, un dibattito che non sempre è stato all'altezza e che, anzi, ha disegnato un affresco spesso ingeneroso, poco informato di sicuro, sulla vicenda aquilana, quasi si trattasse di un modello negativo. Una descrizione che non corrisponde alla realtà", ha rivendicato Albano.
Per questo, "siamo convinti che la Festa possa rappresentare una vetrina ed uno spazio importante per rilanciare l'idea che non esistono modelli di ricostruzione e che ogni territorio colpito da calamità fa storia a sé: in Emilia, per esempio, il tema era legato principalmente al rilancio economico del territorio, essendo stati danneggiati molti capannoni industriali che, in quella realtà, producevano il 2% del Pil nazionale; a L'Aquila, abbiamo affrontato una vicenda molto diversa, la ricostruzione di un capoluogo di Regione colpito nelle sue funzioni vitali, da ripensare, con il suo territorio; Amatrice, e così Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto racconteranno ancora un'altra storia, lì si tratterà di ripensare il destino di piccoli borghi montani, a rischio spopolamento. E' chiaro che ogni vicenda ha una sua specificità".
Il vero modello da lanciare e perseguire è quello della prevenzione, in realtà. "Il Governo Renzi, in questo senso, è sulla buona strada con il progetto 'Casa Italia', una pianificazione pluriennale per la messa in sicurezza dell'edificato pubblico e privato". E' su questa strada che L'Aquila può giocare un ruolo da protagonista, in seno al dibattito nazionale: "Rilanciando la giusta battaglia lanciata dal sindaco Massimo Cialente sul 'fascicolo del fabbricato', per esempio. E discutendo alcune scelte giuste compiute in questi anni: penso alla ricostruzione per aggregati, che possiamo mettere sul tavolo della discussione, o all'idea di destinare il 4% dei fondi per la ricostruzione fisica degli edifici allo sviluppo economico. Se è vero che non c'è un modello da seguire, è vero anche che ci sono buone prassi, emerse a L'Aquila come in Emilia, che possono divenire un riferimento per il futuro".
Respiro nazionale insomma, "non è un caso che i Giovani Democratici, dopo Catania, abbiano scelto la nostra città per la seconda tappa del loro viaggio nel Paese", e insieme locale, tuttavia. "Torneremo al 'Progetto L'Aquila' - sottolinea Albano - e ai temi che abbiamo già lanciato e che saranno centrali anche per la prossima campagna elettorale". Si parlerà di centro storico, "della specificità di aver fatto convivere l'avanzare dei cantieri con il progressivo rientro delle persone e delle attività, scelta coraggiosa e che dobbiamo difendere, tutelando, però, chi è tornato a vivere in centro e, soprattutto, le attività che hanno deciso di investire: in questo senso, il bando a sostegno di imprese, professionisti e partite Iva è di fondamentale importanza". Si discuterà di sottoservizi, "e del cablaggio che porteremo fin dentro le case: credo che la portata di questa scelta non sia stata spiegata fino in fondo. L'Aquila, il suo centro storico, può davvero candidarsi a luogo ideale per chi fa ricerca, per le start-up innovative". E c'è il tema della città territorio, da affrontare, "che riguarda le frazioni, dove è evidente ci siano dei problemi da risolvere, e i Comuni del cratere che dovranno viaggiare allo stesso ritmo della città. Mai come in questi anni, L'Aquila è tornata ad essere un tutt'uno con il suo territorio".
E' chiaro che l'appuntamento avrà anche uno sguardo alle prossime elezioni amministrative. "Ribadiremo la voglia di ripartire dalla coalizione che bene ha governato in questi anni, ancorata a sinistra ma che speriamo di allargare ancor di più, con le migliori esperienze civiche che la città ha saputo esprimere, dentro e fuori le Istituzioni".
Prima il progetto politico - ha ribadito Albano - e soltanto dopo i nomi, "con le primarie che si celebreranno tra gennaio e febbraio".
Questa, l'idea. In realtà, il referendum sulla riforma costituzionale è dietro l'angolo e potrebbe smazzare le carte in tavola. "Non siamo ipocriti, certo che potrà incidere anche al livello locale. Sta ai protagonisti del centro sinistra cittadino, però, provare a costruire un ragionamento che vada oltre una campagna referendaria che vedrà alcuni di noi su piazze diverse e, di certo, le forze della coalizione schierate per il No. Sono convinto, tuttavia, che una campagna referendaria seppur così importante non possa cancellare dieci anni di lavoro a servizio della città".
Una mano tesa alle forze di sinistra, evidentemente. "Qui a L'Aquila, non abbiamo mai creduto al tema dell'autosufficienza del Pd", ribadisce il segretario cittadino. "E l'abbiamo dimostrato, lanciando il 'Progetto L'Aquila' in tempi non sospetti". Sta di fatto che le forze a sinistra del Pd, Rifondazione comunista e Sel/Sinistra Italiana, hanno ribadito di non avere alcuna intenzione di discutere di futuro prima del referendum che, in realtà, il premier Matteo Renzi sta tirando sempre più per lunghe, rendendo la situazione ancor più confusa, se possibile.
"Ci sono incontri costanti con i nostri alleati, con chi interpreta la sinistra dentro e fuori il Consiglio comunale", assicura Albano. "Altri pezzi del civismo di sinistra stanno pensando di unirsi a noi. Per quel che riguarda Sel/Si e Rifondazione, c'è una interlocuzione avanzata che deve continuare a maturare nei prossimi mesi, tuttavia, rispetto agli appuntamenti, imminenti, che abbiamo. Mi sembra non abbiano un'idea chiara: piuttosto, stanno attendendo di capire cosa succederà, dentro e fuori il Pd. Al contrario, le nostre idee sono chiarissime e le ribadiremo anche in occasione della Festa: per noi, la coalizione di centro sinistra è imprescindibile".
Il programma
La Festa regionale dell'Unità organizzata dal Partito democratico dell'Aquila sarà al Parco del Castello, dal 21 al 24 settembre prossimi. Avrà anche il rango di Festa nazionale sui temi della prevenzione sismica e della ricostruzione.
Dopo i dibattiti come da tradizione le serate saranno dedicate ai concerti. "Il 21 settembre avremo i Marta sui Tubi, poi nell'ordine Après La Class, Motta e la serata di chiusura, Rock Made in Aq, dedicata alla band cittadine", annuncia il responsabile Organizzazione del Pd aquilano Roberto Moretti.
Alla prevenzione e alla ricostruzione sarà dedicato il dibattito di apertura del 21 settembre alle 18, moderato da Stefano Albano, con i presidenti delle Regioni Abruzzo e Marche Luciano D'Alfonso e Luca Ceriscioli, il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, la senatrice Stefania Pezzopane e il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente.
Il confronto che avrà luogo all'interno della Festa dell'Unità verterà anche su uno dei temi decisivi per le prospettive dell'Aquila che verrà, le sorti del centro storico. Il relativo dibattito – "Io c'entro" – ci sarà venerdì 23 settembre alle 18. Stefano Palumbo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale che modererà il confronto, spiega che "quella di ridisegnare il centro storico attraverso scelte innovative è una opportunità che non dobbiamo perdere. Va benissimo ed è prioritario perseguire la battaglia e le azioni necessarie per il ripristino delle attività commerciali, ma dobbiamo tenere conto e valorizzare anche le possibilità offerte dall'infrastrutturazione tecnologica costituita dai sottoservizi e dal tessuto di conoscenza e ricerca che si sta sviluppando sempre più all'Aquila. Proprio questo tessuto va incentivato. Il centro storico può diventare un habitat dall'innovazione". Interverranno la rettrice dell'Università dell'Aquila Paola Inverardi, l'architetto esperto di smart city Walter Nicolino, il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli, il direttore di Confcommercio Abruzzo Celso Cioni e il presidente della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto.
Ruolo importante nell'ambito della festa lo interpreteranno anche i Giovani democratici, che dopo Catania hanno scelto L'Aquila come seconda tappa del loro viaggio nel Paese. La giovanile del partito sarà protagonista di un dibattito giovedì 22 settembre alle 18 su volontariato e servizio civile, con l'intervento del segretario nazionale Mattia Zunino e i rappresentanti delle organizzazioni attive nel settore. Alla Festa interverranno inoltre delegazioni dei Gd da tutta Italia.
Quarta giornata, quella di sabato 24 settembre, dedicata alle prospettive e alle possibilità offerte dall'Aquila città territorio. Nel corso del dibattito delle 17.30 moderato dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci interverranno tra gli altri il coordinatore dei sindaci del cratere Francesco Di Paolo, gli assessori del Comune dell'Aquila Maurizio Capri e Pietro Di Stefano, l'eurodeputato Pd Massimo Paolucci e i sindaci del territorio.