Martedì, 16 Aprile 2013 18:43

Lander Fernandez, la Corte di Cassazione dice sì all'estradizione

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La notizia è arrivata questa mattina: i giudici della Corte di Cassazione di Roma, così come avevano fatto i colleghi della corte d’Appello a gennaio, hanno detto si all’estradizione in Spagna di Lander Fernandez. Nessuna sorpresa dunque, nonostante i tanti attestati di solidarietà all’attivista basco, in tutta italiana. Anche il comitato 3e32 aveva risposto all’appello dei movimenti di romani di appendere uno striscione in ogni città.

Nonostante il reato contestato - l’attivista avrebbe incendiato un autobus vuoto e in sosta dopo una manifestazione per il riconoscimento dell’indipendenza del popolo basco - nonostante le prove fumose e vaghe, nonostante la Spagna abbia una legislazione d’emergenza contraria a tutti i trattati e le convenzioni internazionali, i giudici italiani sono stati irremovibili.

Lander Fernandez ha appreso della decisione dalla stampa spagnola. Ancora prima che fosse notificato agli avvocati difensori, le agenzie di stampa iberiche già battevano, con toni trionfalistici, il sì della Cassazione alla richiesta di estradizione avanzata da Madrid: “Un altro punto a favore della lotta al terrorismo”...

La battaglia continua. Lander e i suoi difensori hanno già fatto sapere che ricorreranno contro la decisione in tutte le sedi giuridiche e politiche ancora a disposizione, sia italiane che internazionali. E già oggi pomeriggio, dalle 17, il comitato ‘Un caso basco a Roma’ sarà di nuovo in piazza, al Colosseo, con gli striscioni e le bandiere contro l’estradizione e per la libertà di tutti i prigionieri politici baschi, a fianco dei comitati di solidarietà col popolo palestinese e quello cubano e insieme alla comunità kurda.

 

La vicenda. Lander Fernandez, da tempo residente in Italia, è stato arrestato dieci mesi fa nel quartiere della Garbatella, nell'ambito di una imponente operazione di polizia. In seguito al suo arresto, i movimenti romani hanno formato il comitato “Un caso basco a Roma”, nato con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e chiedere la non estradizione in Spagna. Se l'attivista basco venisse davvero estradato, infatti, il suo caso diventerebbe di competenza dei tribunali spagnoli che – anche a causa alle continue ridefinizioni della nozione di “terrorismo” nella giurisprudenza iberica – sono oggetto di dure critiche da parte delle istituzioni di controllo sovranazionali.

lander1“Un caso basco a Roma” aveva organizzato ieri una conferenza stampa per ribadire la richiesta di libertà per Fernandez, dopo dieci mesi di arresti domiciliari. “Secondo le leggi italiane il reato è prescritto in quanto i presunti fatti risalirebbero al febbraio 2002 – hanno affermato i membri del comitato – pertanto, secondo la normativa internazionale, Lander non può essere consegnato alle autorità spagnole. Con l'accusa di terrorismo si annullerebbe anche la prescrizione, ma non c'è nessuna prova da parte delle autorità giudiziarie spagnole né italiane dell'appartenenza di Lander a un gruppo terroristico”.

Permangono parecchi dubbi sull'approccio “politico” al caso da parte del Governo spagnolo, non nuovo a questo tipo di persecuzioni giudiziarie nei riguardi di attivisti baschi.

Le accuse nei confronti di Fernandez si riducono, infatti, alle dichiarazioni di un altro attivista basco, estorte nel cosiddetto periodo di “incomunicaciòn” (isolamento), nel quale gli appartenenti ai movimenti per l'indipendenza dei Paesi Baschi venivano interrogati dai magistrati spagnoli con pratiche ai limiti della legalità, criticate più volte anche dagli organismi di controllo internazionali.

Durante la conferenza stampa il comitato “Un caso basco a Roma” ha sottolineato come sia fondamentale la mobilitazione permanente di tutti per chiedere la liberazione di Lander Fernandez, ancor più necessaria dopo la sentenza di questa mattina, che più volte si è recato negli ultimi anni a L'Aquila (e in particolare nello spazio occupato di CaseMatte) per conoscere la situazione del territorio aquilano dopo il terremoto. 

 

 

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Aprile 2013 12:33

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