Mercoledì, 05 Giugno 2013 13:29

Dove vuoi volare? L'oscuro decollo dell'Aeroporto dei Parchi di Preturo

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E’ la riproduzione di un boarding pass. E’ stato pubblicato sul sito dell’Aeroporto dei parchi, nella sezione il mio primo volo: da L’Aquila ad una meta che i visitatori sono chiamati a scegliere. Per tutti coloro che compileranno il questionario, indicando dove si vorrebbe volare, quale sarebbe la meta preferita in Italia e all’estero, ci sarà uno sconto del 50% sul primo volo. Il buono ha una validità di sei mesi.


La notizia, dunque, è che a luglio 2013 l’Aeroporto inaugurerà.
Non si sa ancora, però, con quale città collegherà il capoluogo. In Italia, si può scegliere tra Milano, Firenze, Catania, Torino e Venezia, con la possibilità di indicare comunque un’altra destinazione. All’estero, si può scegliere tra Londra, Parigi, Tirana, Ginevra/Lugano. Anche qui potrete spaziare con la fantasia.

Se è vero che l’aeroporto sarà in funzione a luglio, però, considerando che oggi è il 5 giugno, è lecito domandarsi come sia possibile che ancora non siano state definite le tratte che verranno servite. E poi, quale compagnia volerà su L’Aquila? A che punto sono i lavori nello scalo? C’è una questione ancora più importante: quando arriverà la certificazione dell’Enac?

A fine agosto 2011, l’Aeroporto di Preturo ha ottenuto la certificazione di seconda categoria Icao (International civil aviation organization), per effettuare prestazioni antincendio. Un riconoscimento dovuto al lavoro dell’Azienda di servizio Alifire, diretta da Mauro De Luca. L’Alifire ha provveduto ad adeguare il servizio agli standard aeroportuali richiesti dall’Enac con l’aumento, tra l’altro, della capacità dei mezzi antincendio, oggi dotati di mille litri di liquido e cento litri di schiuma. Queste caratteristiche tecniche consentono l’assistenza al volo ordinario di aerei come Jet Stream e Dornier e ATR 42 in deroga alla terza categoria.

boardingpassIn altre parole, l’Aeroporto della città può accogliere aerei fino a 12 metri di lunghezza, con capienza da 20 a 42 posti. Manca, però, l’autorizzazione ai voli commerciali. Arriverà nei prossimi giorni?

Difficile a dirsi. Così come paiono assai lontani dall’essere completati i lavori di riqualificazione dello scalo, iniziati a settembre 2012 e che dovevano essere già conclusi.

Inoltre andrebbe tenuto in considerazione l’atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, emanato dall’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera nel gennaio 2013, che ha posto le basi per un riordino organico degli scali italiani, sotto il profilo infrastrutturale, dei servizi e delle gestioni.

In poche parole, gli scali non di interesse nazionale dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti, che ne valuteranno la diversa destinazione d'uso e la possibilità di chiusura. Oggi sono 112, in Italia, gli aeroporti operativi. Di questi, 90 sono aperti al solo traffico civile (43 aperti a voli commerciali, 47 a voli civili non di linea); 11 militari aperti al traffico civile (3 scali aperti a voli commerciali, 8 a voli civili non di linea), 11 esclusivamente a uso militare.

Sono, quindi, nel complesso 46 gli aeroporti commerciali: ai 43 civili se ne aggiungono i 3 militari (Grosseto, Pisa e Trapani Birgi). I 31 aeroporti di interesse nazionale individuati nella proposta sono classificati in base alla rilevanza e al traffico: 10 sono inseriti nella 'Core Network', cioè considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari; 19 in totale nella 'Comprehensive Network', tra quelli con traffico superiore a 1 milione di passeggeri annui (13) e quelli con traffico superiore a 500mila passeggeri annui e con specifiche caratteristiche territoriali (6), compresa la continuità; a cui si aggiungono altri due aeroporti non facenti parte delle reti europee, ma in espansione.

I 10 SUPER BIG: Bergamo Orio al Serio, Bologna, Genova, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia.

I 13 CON OLTRE 1 MLN PASSEGGERI L'ANNO: Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona.

I 6 CON TRAFFICO SOPRA I 500MILA E CONTINUITÀ TERRITORIALE: Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste. A cui si aggiungono i due «indispensabili» per la continuità territoriale: Lampedusa e Pantelleria.

I 2 FUORI-RETE: sono Rimini e Salerno. Non fanno parte delle reti europee, ma l'uno con traffico vicino al milione di passeggeri e un trend in crescita (Rimini); l'altro, Salerno, destinato a delocalizzare il traffico di Napoli.

Insomma, per l’ Abruzzo il Piano prevede il solo investimento sullo scalo di Pescara. Questo vuol dire che la maggior parte dei costi è a carico dello Stato. E per lo scalo dell’Aquila chi pagherà? La Regione prenderà in carico i costi di gestione dell'aeroporto?

Una cosa è certa: il futuro dei piccoli aeroporti è la chiusura. Gli scali che hanno un traffico inferiore al milione di passeggeri l’anno non hanno un grande futuro. Lo dicono studi, anche autorevoli. Lo racconta la quotidianità del nostro paese.

Lo scalo aquilano non ha mai avuto né i numeri né i mezzi per poter ambire a diventare commerciale. Ha potuto vantare, però, ingenti finanziamenti in occasione del G8. I lavori di adeguamento, allora, costarono quasi due milioni di euro. La Regione, poi, aggiunse 500mila euro per il completamento della pista.

Perché non farne qualcosa di più di un semplice scalo di elisoccorso, si sarà detta l'amministrazione, che ha affidato la gestione alla IxPress per 20 anni. La società, che fa capo a Giuseppe Musarella, è convinta di poterne fare un business. Ci crede anche il Comune, che gli assicura 200mila euro l’anno, per tre anni, per far decollare lo scalo, allestendo voli commerciali per Milano. Anche se, come detto, la scelta non è ancora definita. 

Tra l’altro, i lavori di adeguamento non ancora conclusi sono in capo alla Bmp costruzioni, una società del gruppo Musarella. Il giornalista Antonino Monteleone ha tracciato i collegamenti societari della IxPress nel discusso servizio sull’Aeroporto dei parchi trasmesso dal programma Rai, Off the Report, nel corso del quale è stata intervistata l’assessore Emanuela Iorio, che ha ottenuto la delega allo scalo.

Sono in molti a sperare che L’Aquila riuscirà a decollare. Interessante il giochino pensato per coinvolgere i cittadini nella scelta delle mete preferite. Considerando però che i lavori non sono ancora conclusi, che non si sa dove e con chi si volerà, siamo davvero sicuri che tutto sarà pronto per luglio? E ancora: visto che il piano Passera prevede un forte sfoltimento degli scali già esistenti, come mai a L’Aquila si decide al contrario di puntare forte su un aeroporto che avrebbe un bacino di utenza assolutamente marginale?

Nessuno ha avuto tempo e modo di leggere la relazione presentata dall’allora Ministro, che indicava chiaramente che non c’è futuro per gli scali che non raggiungano determinati volumi? Si è tenuto in considerazione che l’aeroporto di Pescara, con i suoi 500mila passeggeri all’anno, sarebbe in grossa difficoltà senza il contributo dello stato?

Nessuno oggi è in grado di scommettere su un lungo e roseo futuro per l’aeroporto di Preturo. Tranne la politica ovviamente. Speriamo abbiano ragione.

 

Ultima modifica il Sabato, 20 Luglio 2013 10:34

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