Quella terminata oggi è stata una stagione storica per L'Aquila calcio che raggiunge il risultato migliore della sua storia, dopo quello del 7 luglio del 1934. Allora vinse 3-1 a Genova nello spareggio (i play off d'allora) contro l'Andrea Doria e conquistò la serie B, prima squadra abruzzese a riuscirci. Ora, esattamente ottant'anni dopo, la storia potrebbe ripetersi.
La cavalcata entusiasmante dei ragazzi di Mister Giovanni Pagliari e del Presidente Corrado Chiodi, finisce nella stagione regolare con il quinto posto e una grande festa sotto la Curva Sud, al termine di un pareggio importante, quanto prevedibile, col Catanzaro. Entrambe le squadre infatti, con lo 0-0, hanno preservato la posizione in cui si trovavano e che gli consente di giocare gara uno play off tra le mura amiche.
L'Aquila quindi giunge quinta, un risultato che gli avrebbe permesso di giocare la fase finale per la promozione anche con un campionato a formula normale, che prevede il passaggio ai play off per le prime cinque appunto. Ora se la vedrà col Pisa, in quanto - a sorpresa- il Benevento si è fatto recuperare dal Prato, pareggiando (clicca qui per vedere tutti i risultati, la classifica e gli accoppiamenti play off).
La cronaca della partita
Riassumendola all'osso, la partita ha visto una maggiore spinta dell'Aquila nel primo tempo, con due occasioni da rete, e un Catanzaro più vivo nella ripresa in cui è riuscito ad effettuare qualche conclusione.
Dopo un inizio blando, la prima scossa del match è di marca aquilana con De Sousa che servito da Frediani al 29' taglia in area di rigore e tira. Bindi respinge.
Poi, a fine primo tempo è Pià (incoraggiante prestazione la sua) a farsi due volte pericoloso in un minuto: prima tira da dentro l'area col portiere che para. Poco dopo si libera di nuovo in area ma Bindi riesce a deviare e salva il Catanzaro.
Per vedere il primo tiro del Catanzaro bisogna aspettare il 10' del secondo tempo. Scambio tra Di Chiara e Madonia con quest'ultimo che si accentra e fa partire un tiro a girare respinto da Testa. Al 19' Fioretti e al 25' Di Chiara provano ancora la conclusione, che termina non di molto al lato.
Poi più niente. Troppo pericoloso per le due squadre rischiare (per nulla) infortuni sul terreno ostico del Fattori o diffide che potrebbero diventare squalifiche. 0-0 e via verso i play off.
La commemorazione di Superga e gli striscioni della Sud: Come comunicato in settimana il gruppo promotore del Supporter Trust, insieme all'Aquila Granata e L'Aquila calcio, ha portato un mazzo di fiori sotto la lapide che dopo la tragedia del 4 maggio 1949 fu posta al Fattori, poco dopo l'ingresso delle tribune, per commemorare la tragedia di Superga in cui perse la vita tutta la squadra del Grande Torino.
Parecchi i messaggi inviati dalla curva Sud. La prima scritta i Novantanove la dedicano a Ciro Esposito , il tifoso del Napoli rimasto gravemente ferito nell'assurda sparatoria avvenuto nel quartiere di Tor di Quinto, prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. "Ciro non mollare" il contenuto dello striscione.
A metà prima tempo i Red Blue Eagles, dopo i comunicati e il difficile dialogo a distanza con l'Amministrazione, portano direttamente davanti agli occhi dei circa 2mila spettatori presenti, la polemica sui tempi della realizzazione dell'Area ultras d'Italia dove sorgerà anche uno skatepark: "Area ultras d'Italia: chi ha donato i soldi ha diritto di sapere, per un Ente pubblico dare una data di inizio e fine lavori è un dovere". Applausi dagli spalti.
Infine, a quinto posto acquisito l'ultimo messaggio, il più bello: "Quando si sogna da soli è solo un sogno... se si sogna insieme è la realtà che comincia. L'Aquila che il nostro cammino abbia inizio"(vedi pure nella fotogallery di Giovanni Max Mangione")
Pagliari: "Ringrazio chi c'è sempre, ma L'Aquila sta prendendo troppo poco sul serio questo risultato. Perdere i play off per me sarebbe una sconfitta"
Appena arrivato negli spogliatoi mister Giovanni Pagliari inizia a parlare come un fiume in piena. Un misto di commozione, amarezza, orgoglio e rabbia, quella necessaria per dire che "il quinto posto è solo un punto ma non quello d'arrivo, per me perdere i play off sarebbe una grande sconfitta".
A ruota libera ringrazia staff, società e tifosi ma non risparmia critiche: "Non è stato dato il giusto risalto ad un risultato storico che arriva dopo 80 anni. Ringrazio tutti i più di mille tifosi che c'erano oggi e la Curva Sud che c'è sempre stata. Insieme a loro siamo riusciti a vincere nove volte in trasferta. Lo striscione che hanno esposto nel finale, senza volerlo, rappresenta esattamente quel che era il mio pensiero durante la settimana: se il sogno lo facciamo tutti può diventare reale. Però L'Aquila non lo sta prendendo sul serio e non sta seguendo abbastanza la società. Forse non si capisce il valore della portata dei play off, che avremmo conquistato anche con la regola normale che premia le prime cinque squadre. La serie B non è un vantaggio per l'allenatore o giocatori che passano, ma per la città. La visibilità straordinaria che offre la B farebbe tornare un sorriso grande a L'aquila e a me dispiace che le forze politiche non lo capiscano.
Infine un appello all'Amministrazione e ai giornalisti: "Non sono un politico ma penso che la società non debba supplicare il Comune per prendere il campo Fattori, dove sarà fondamentale allenarsi in vista della gara unica col Pisa. Anche a voi della stampa, vi esorto a scrivere qualche articolo in più perché si potrebbe fare qualcosa di megliio a livello di pubblicità".