Venerdì, 17 Gennaio 2020 16:17

Film, successo e soldi

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OSCAR E INCASSI - Settimana di nomination agli Oscar e di nuovi numeri sugli incassi italiani nel 2019. Joker di Tod Phillips vince per le candidature accumulate, undici, e per il piazzamento negli incassi, secondo dopo il Re Leone, dicono i dati Cinetel. In termini generali, rispetto al 2018, in Italia si è registrata una crescita degli incassi del 14,35% e un aumento delle presenze del 13,55% nelle sale. Le azioni che hanno incentivato la programmazione estiva hanno dato a luglio un incremento di presenze del 108,90%, ad agosto del 45,91%. Tra gli italiani, il film più visto è Il primo Natale di Ficarra e Picone (sesto posto generale, unico italiano nella top ten) con 13,3 milioni. Il dato dilagante è la quota che occupa il cinema statunitense nelle sale italiane con un incasso sul totale del 65,16% (era del 55,57% nel 2018) cioè circa 414 milioni di euro, seguono appunto le produzioni italiane e poi britanniche, francesi e giapponesi.

Tornando agli Oscar, il candidato Parasite di Bong Joon-ho, ha ottenuto 6 nomination tra cui quelle come miglior film straniero, ma anche come miglior film, dopo una gloriosa storia di ottimi incassi in Italia e Stati Uniti.

E, on line, sono disponibili alcuni documentari candidati agli Oscar, li ha cercati il post.it: Made in Usa – Una fabbrica in Ohio, Julia Reichert, Steven Bognar, prodotto dai coniugi Obama, The Edge of Democracy di Petra Costa, Life Overtakes Me, di John Haptas, Kristine Samuelson, tutti e tre su Netflix, In the Absence, di Seung-Jun Yi è su Youtube. Si può cogliere l’occasione visto che non è facile vederli al cinema.

SCONFINANDO NELLA FOTOGRAFIA – E continuando sul tema del vil denaro e del mercato: ‘Ho visto un film ieri sera, dove il personaggio di un produttore di Hollywood diceva a un aspirante attore che ad avere successo ci riesce uno su un milione, anche se ha il talento di Marlon Brando. È così anche per la fotografia?’, chiede a Sebastião Salgado, Nicolas Ballario su Rolling Stone e il fotografo: ‘Sì, perché è un problema che riguarda tutti i settori, tutta la società e non solo la comunità creativa. Che ne so, prendi i medici: uno o due diventano grandi, ma di medici ce ne sono tantissimi e sono altrettanto importanti’. E ancora ‘E come si diventa uno dei pochi di grande successo? C’è una specie di selezione naturale in base alla quale alcune persone diventano punti di riferimento, ma non significa che siano i migliori. La nostra società è fatta così’. Si definisce infine un ‘fotografo’ e non un artista e chiama ‘veri fotografi ‘Quelli che scelgono la foto, la stampano e la prendono come punto di riferimento, come momento per fermare la storia’.

IN SALA – Troviamo un altro candidato agli Oscar Jojo Rabbit, di Taika Waititi, satira sul nazismo, poi Richard Jewell di Clint Eastwood sugli eroismi quotidiani, l’horror The Lodge, di Severin Fiala e Veronika Franz, Me contro te, di Sofia Scalia e Luigi Calagna, youtuber che dal social arrivano al cinema, sperando di trascinare i follower, e poi Herzog incontra Gorbaciov, l’intervista del regista tedesco allo statista russo, il film è stato diretto da Herzog insieme a Andre Singer.

Tratto da: Hai letto di... #67 - frankenstein discrezionale di notizie di cinema, 13-17 gennaio 2020

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