Martedì, 15 Dicembre 2015 17:57

L'Aquila, Franceschini inaugura il Museo nazionale d'Abruzzo all'ex mattatoio

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Apre finalmente il Munda, Museo nazionale d'Abruzzo, nei locali dell'ex mattatoio comunale dell'Aquila, nel quartiere Rivera. Il taglio del nastro vedrà protagonista il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) Dario Franceschini, sabato 19 dicembre, alle ore 11. Il museo, prima del terremoto del 2009, aveva sede nel Castello cinquecentesco.

"Un evento emozionante, non solo per l’importanza del progetto museografico e museologico, l’eccellenza dei lavori strutturali e di restauro compiuti, il valore storico artistico delle opere esposte, ma anche e soprattutto per il significato che esso assume per L’Aquila e per le terre d’Abruzzo dopo il disastroso terremoto del 2009", si legge nella nota del Polo museale.

Assieme a Franceschini sarà presente anche la segretaria generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia, la direttrice del Polo museale d'Abruzzo Lucia Arbace, il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente e l'Arcivescovo dell'Aquila Giuseppe Pedrocchi.

Il Munda avrà sede nell'ex mattatoio, completamente ristrutturato con tecnologie antisismiche e ripensato per questa sua nuova funzione, in borgo Rivera (uno dei più antichi quartieri dell'Aquila) a ridosso delle mura urbiche, di fronte alla Fontana delle 99 Cannelle: un’area anch'essa significativa, legata alla fondazione della città. L'intervento di restauro, finanziato dal Mibact attraverso l'agenzia ministeriale Invitalia nell'ambito del progetto Mumex.

La selezione dei materiali esposti è di oltre cento opere, tra i più importanti lavori del Museo nazionale d'Abruzzo che aveva sede nel castello cinquecentesco: opere di diverse epoche e tipologie (reperti archeologici, sculture lignee e dipinti fino al XVIII secolo) rappresentative della varietà e qualità delle collezioni del museo e identitarie della storia e della cultura dell’intera regione.

Il progetto, oltre ad adottare soluzioni allestitive innovative sul piano della prevenzione rischi, con apposite piastre, si è ispirato a criteri museografici moderni, volti a valorizzare sia la dimensione narrativa del percorso, sia i collegamenti dei beni con le chiese, i monumenti e in generale il patrimonio culturale del territorio.

Ci saranno dunque alcune delle più belle e antiche madonne d'Abruzzo, come la Madonna di Lettopalena del XII secolo e la Madonna "de Ambro" della prima metà del XIII secolo, e capolavori noti come il "Trittico di Beffi" e il Cristo e l'adultera di Mattia Preti.

Numerose in particolare sono le opere esposte che, recuperate tra le macerie, hanno trovato nuova vita dopo i danni del terremoto grazie ad attenti restauri, ai quali hanno contribuito anche istituzioni estere e soggetti privati, come il duecentesco Cristo deposto proveniente dal Duomo di Penne (Pescara), che in occasione del sisma era precipitato rovinosamente con gravissime conseguenze; o come la pala con la Madonna e santi di Giovanni Paolo Cardone, proveniente da una distrutta chiesa cappuccina, per il restauro della quale è stato addirittura messa a punto una nuova metodologia di distensione della tela. Opere d'arte restituite agli aquilani e alla fruizione del pubblico.

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