Lunedì, 21 Dicembre 2015 15:08

Qualità della vita: L'Aquila peggiora rispetto al 2014, è al 77esimo posto

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A L’Aquila si sta peggio di un anno fa. Nell’edizione 2015 della Qualità della vita, la ricerca stilata dal Sole24Ore che indaga e mette a confronto le province italiane attraverso dati statistici e sei ambiti di indagine, il capoluogo abruzzese non brilla in graduatoria.

L’Aquila si attesta infatti al 77esimo posto su un totale di 110 capoluoghi di provincia. Ma è il confronto rispetto all’indagine 2014 a delineare un quadro impietoso in termini di peggioramento della vivibilità sul territorio: il capoluogo abruzzese, in un solo anno, ha perso ben sette posizioni nella graduatoria generale, figurando in coda a quasi tutte le classifiche parziali riguardanti le sei aree tematiche di indagine.

La ricerca mette a confronto la qualità della vita nelle province italiane utilizzando 36 parametri statistici articolati in sei grandi capitoli: Tenore di Vita, Affari e lavoro, Servizi ambiente e salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero. A livello metodologico, rispetto al dossier 2014, si registrano innovazioni, con l’introduzione di quattro nuovi indicatori. Nel capitolo dedicato alla ricchezza della popolazione, per la prima volta quest’anno si fa riferimento alla spesa per il turismo all’estero. Nel completare il quadro che misura il Tenore di vita, risultano invariati, invece, i riferimenti al Pil procapite, il patrimonio medio per famiglia, l’importo medio delle pensioni, i consumi per famiglia e il costo medio delle case in zone semicentrali. Altre novità riguardano i parametri relativi al settore Tempo Libero, che guarda, per la prima volta, all’appeal del territorio –misurato tramite la spesa dei viaggiatori stranieri sul territorio, e alle presenze agli spettacoli. Modifiche anche nella sezione riservata alla popolazione, dove l’indice di giovinezza ha lasciato posto al suo opposto indice di vecchiaia.

Quanto ai risultati, è con riguardo ai primi due capitoli – quelli più economici - che il capoluogo registra perfomance nettamente peggiori rispetto all’anno scorso. Il capoluogo figura al 75° gradino nella categoria Tenore di vita, risultando tra le ultime sei province italiane per importo medio delle pensioni. Male anche il valore aggiunto pro capite, che attribuisce all’Aquila la 68°posizione nella classifica per il singolo parametro.

Il piazzamento peggiore è, però, quello relativo al capitolo Affari e lavoro – L’Aquila risulta infatti 84° - a causa in particolare dell’indicatore sulla propensione ad investire, con un rapporto impieghi/depositi che fanno dell’Aquila la quintultima provincia italiana, con una percentuale dello 0,68% di investimenti a fronte di una media dei valori che, per le altre province, si aggira intorno all’1,17%. In linea con la media invece, è l’indicatore riguardante la presenza di giovani imprenditori tra i 18 e i 29 anni –per mille giovani- titolari di azienda, con una percentuale del 50,99% a fronte di una media del 49,65.

Nel quadro desolante di una provincia sempre più povera, a registrare una nota positiva per il capoluogo è la pagella ecologica. Il macro indice Ecosistema urbano di Legambiente assegna all’Aquila la 22° posizione tra le province italiane in fatto di vivibilità ambientale, nonostante la posizione complessiva del capoluogo in fatto di servizi ambiente e salute, sia nel complesso, peggiorata rispetto al 2014.

A fronte invece della paventata emergenza sicurezza in città, con le frequenti notizie di furti ed episodi di microcriminalità, dall’indagine si evince come all’Aquila, in fatto di ordine pubblico, la situazione non sia peggiorata rispetto all’anno scorso, resistendo in 36° posizione, e registrando una variazione del rapporto dei reati totali pro capite dal 2014 al 2011 pari allo 0,87%.

Unico miglioramento evidenziato dall’indagine, quello relativo alla sezione Tempo Libero. Tra i parametri considerati, L’Aquila risulta tra le prime 25 province italiane per densità di librerie ogni 100mila abitanti, con una buona percentuale anche di sale cinematografiche, ristoranti e bar in percentuale alla popolazione.

 

Le altre province

Indicazioni interessanti emergono dalla visione d’insieme della pagella finale. Anche quest’anno la ricerca ci restituisce la fotografia di un’Italia che corre a due velocità, con un divario sempre più profondo che separa Nord e Sud del paese. Il podio della classifica è occupato da Bolzano, in prima posizione, seguita da Milano e Trento. Nella parte finale, invece, si concentrano tutte le province del Mezzogiorno. Tra le dieci che chiudono l’elenco, infatti, figurano due calabresi in fondo (Reggio Calabria-ultima- e Vibo Valentia), tre pugliesi (Taranto, Lecce e Foggia), tre siciliane (Palermo, Messina Caltanissetta)e due campane (Caserta e Napoli).

Ultima modifica il Lunedì, 21 Dicembre 2015 17:12

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