Giovedì, 24 Dicembre 2015 09:45

L'Europa contro Tercas: bocciati gli aiuti del fondo interbancario. Ma c'è il rimedio

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La commissione europea ieri ha bocciato gli aiuti dati all'istituto bancario di Teramo, Tercas che controlla anche la Pescarese Caripe.

I soldi (265milioni) infatti, venivano messi a disposizione della banca in difficoltà tramite un fondo interbnacario, ma sono stati giudicate come "aiuti di Stato", l'espressione ormai divenuta fatidica in Italia.

Secondo la commissione il fondo avrebbe agito per conto dello stato italiano. Tercas dovrà adesso restituire tutti i 265 milioni ricevuti per la sua acquisizione da parte della Banca Popolare di Bari.

Ma è già pronto il piano B: temendo il peggio era già stata individuata una soluzione compatibile con l'Europa: una nota del Tesoro spiega che "è già pronto l'intervento di un fondo volontario del sistema bancario" che metterà le risorse che Tercas dovrà restituire.

"Uno schema volontario di intervento — precisa la Popolare di Bari — separato e autonomo rispetto a quello obbligatorio posto a tutela dei depositi", che ha ricevuto l'adesione del 98% del sistema. Intervento, questo, che Bruxelles ha definito "positivo".

La questione Tercas arriva in un momento non facile nei rapporti tra Bruxelles e Roma che non ha perso l'occasione di utilizzare come esempio Tercas per cercare di smorzare le critiche riguardo la soluzione utilizzata dal Governo per salvare Banca delle Marche, la Popolare dell'Etruria, le Casse di Risparmio di Ferrara e di Chieti, coinvolgendo gli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate.

Ultima modifica il Giovedì, 24 Dicembre 2015 10:00

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