Mercoledì, 24 Febbraio 2016 12:57

Costruirono in Abruzzo 2 km di strada per 25 milioni: arrestati per mafia

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Era presente anche in Abruzzo il colosso Tecnis, operante nei grandi appalti per le costruzioni e le infrastrutture in Italia e all'estero. Nei confronti della holding - della quale fanno parte anche Artemis Spa e Cogip Holding Srl, e riconducibile agli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice - la procura di Catania ha disposto ieri il sequestro di azioni per la cifra record di oltre un miliardo e mezzo di euro.

I due volti noti dell'impreditoria siciliana (Costanzo era fino a qualche tempo fa in lizza per il ruolo di presidente di Confindustria Sicilia) erano stati arrestati già quattro mesi fa, nell'ambito dell'inchiesta sulle maxi tangenti per gli appalti Anas, denominata "Dama nera". In quella occasione, i due erano stati sospesi dal consiglio di amministrazione della società, mentre alla Tecnis era stato ritirato il certificato antimafia.

Il nome di Tecnis è noto anche nella costruzione di infrastrutture in Abruzzo. Secondo quanto riportato dal quotidiano primadanoi.it, infatti, la società ha vinto diversi appalti in Abruzzo, tra i quali il più importante è relativo alla costruzione di un breve tratto della strada statale Fondovalle Sangro: la variante di Quadri (Chieti), appaltata nel 2007.

Un tratto che primadanoi.it definisce sfortunato e fortunato al tempo stesso: sfortunato perché protagonista di una frana verificatasi addirittura prima dell'inaugurazione, e fortunato perché per la costruzione di due chilometri di strada la Tecnis avrebbe percepito circa 25 milioni di euro: "Il 4 maggio 2005 - scrive primadanoi.it - dopo tante proteste e lotte da parte delle comunità locali, è ripresa la costruzione del collegamento mancante, denominato: 2° Lotto - 2° stralcio - 1° tratto, che ha interessato i territori dei comuni di Quadri-Borrello-Gamberale-Civitaluparella-Pizzoferrato. Il costo dei 2 chilometri dei 6 mancanti è stato pari a 25.727.473 euro. Appena partiti i lavori, però, sono stati subito interrotti per via di un «importante movimento franoso», come comunicava l'Anas, e nel 2007 sono stati stanziati altri 12.286.015 euro. Una frana improvvisa e non prevista".

La variante di Quadri è solo una tratta marginale della strada statale Fondovalle Sangro, progettata già negli anni Sessanta al fine di collegare la costa adriatica abruzzese a Molise interno, autostrada del Sole, fino a Napoli.

Secondo le nuove accuse raccolte dagli investigatori del Ros dei carabinieri, le società dei due imprenditori "sarebbero state asservite alla famiglia catanese di Cosa Nostra". Le indagini, infatti, hanno fatto emergere come le cosche di varie province esercitassero il loro peso, in una sorta di tacito accordo tra loro, a volte avallato da riunioni convocate appositamente. Gli investigatori avrebbero così accertato come il gruppo avrebbe subito forti pressioni, un "asservimento" che ha permesso a Cosa Nostra di rimpinguare le sue casse, ma soprattutto agli esponenti di vertice dell'organizzazione di governare in qualche modo l'indotto, ottenendo subappalti e forniture a imprese vicine alla cosca, "accrescendo il proprio potere e prestigio anche presso le famiglie palermitane" e consentendo a imprese loro vicine di infiltrare il settore delle grandi commesse pubbliche.

La Tecnis ha un capitale sociale interamente versato di circa 32 milioni di euro, mentre ammonta a circa 800 milioni l'anno il giro d'affari del gruppo catanese nell'ambito dell'assegnazione di grandi appalti.

L'ultima lettera agli azionisti, datata 2014, certifica che il 48,04% del volume di affari del gruppo imprenditoriale proviene da appalti in Sicilia, cui si aggiungono affari in Umbria (3,49%), Abruzzo (1,78%), Calabria (5,64%), Campania (12,24%), Lazio (8,72%), Liguria (13,66%) e Tunisia (6,42%). Il gruppo è attivissimo anche all'estero, con una sede legale negli Emirati Arabi e due uffici a Bucarest e a Tunisi.

Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, ad oggi agli arresti domiciliari con l'accusa di corruzione, sono noti anche per le loro battaglie contro il racket delle estorsioni e per avere siglato protocolli di legalità per ogni appalto: "Stiamo togliendo l'acqua a un demone che dopo il 1992 ha assunto un volto di angelo, e che continua ad attrarre anche aziende di interesse mondiale", ha commentato il comandante nazionale dei Ros Giuseppe Governale, in riferimento all'apparente attivismo antimafia di Costanzo e Lo Giudice.

Ultima modifica il Mercoledì, 24 Febbraio 2016 19:06

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