Venerdì, 18 Marzo 2016 15:28

Inquinamento: depuratori malfunzionanti e una fogna a cielo aperto nel pescarese

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Sono eseguiti stamane, su delega del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Pescara, i sequestri di due impianti di depurazione nel pescarese, a Manoppello (piano della Stazza) e Lettomanoppello (Santa Liberate) e uno scarico fognario a Tocco da Casauria, in località S. Anna e Francoli.

Il Corpo forestale dello Stato ha accertato lo scarico abusivo sul suolo di gran parte dei reflui fognari del Comune di Tocco da Casauria tramite una conduttura che, dopo aver raccolto gli scarichi di oltre 1.600 abitanti, tra cui una struttura sanitaria (ex Ospedale Civile), esce a cielo aperto in località S. Anna; da qui attraversa un tratto di circa 400 metri in un fossato fino alla località Francoli, dove viene nuovamente intubata due volte entro manufatti cementizi lunghi rispettivamente 50 e 100 metri, fino a scaricare su un impluvio del terreno che confluisce nel Fiume Pescara.

Sono state ipotizzate responsabilità a carico di due dirigenti dell'Azienda Comprensoriale Acquedottistica (Aca) - D. G. B., direttore del Settore Depurazione, e L. L., direttore tecnico - la società per azioni che gestisce la depurazione dei rispettivi comuni. I due avrebbero effettuato, in concorso tra loro, uno scarico non autorizzato sul suolo ed uno sversamento di reflui e liquami maleodoranti e molesti per la popolazione residente, oltre all’inquinamento delle acque, al getto pericoloso di cose e alla mancata autorizzazione allo scarico.

Nell'ambito dell'indagine condotta dal pm di Pescara, Andrea Papalia - in collaborazione con il personale della Guardia di Finanza e della Polizia provinciale - erano già state eseguite alcune ispezioni ai depuratori di Manoppello e Lettomanoppello da parte degli uomini della Guardia Costiera, e allo scarico di Tocco da Casauria, dagli appartenenti al Corpo forestale dello Stato. In particolare il depuratore comunale di Manoppello, all’epoca dei fatti gestito dal Comune stesso, era stato peraltro già sequestrato nel 2011 dagli uomini del Corpo forestale dello Stato a causa di analoghi accertamenti che avevano svelato proprio il non corretto funzionamento dell’impianto. Il provvedimento era stato poi revocato dopo il passaggio di gestione all’Aca, che avrebbe dovuto assicurare la manutenzione del depuratore, anche a mezzo dei lavori necessari per la corretta messa in funzione.

Secondo l'Aca si tratterebbe di problemi strutturali degli impianti originari. "A causa delle condizioni di scarsa efficienza dei due impianti, - scrive in una nota la società - l’Aca spa già dal mese di aprile 2015 ha avviato le procedure di affidamento per l’adeguamento del depuratore di Manoppello e per la dismissione dell’impianto di Lettomanoppello. L’impresa esecutrice è stata selezionata e sono in corso i termini di legge per la stipula del contratto. L’intervento della Procura consente ora l’attivazione di una procedura d’urgenza per fornire una immediata e definitiva soluzione ai problemi dei due impianti".

Ultima modifica il Venerdì, 18 Marzo 2016 15:43

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