"Per l'ottavo anno di seguito i cittadini di Roio che andranno in visita ai loro cari defunti in occasione della Pasqua lo faranno nel degrado e tra situazioni di pericolo". Lo afferma in una nota Chiara Mancinelli, del circolo territoriale aquilano 99 di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, stigmatizzando la situazione del cimitero della frazione del capoluogo abruzzese.
"L'amministrazione comunale, - aggiunge Mancinelli - invece di prendere urgenti provvedimenti, alza le mani e si arrende davanti a questo intollerante stato di cose. Lo stesso assessore ai Lavori pubblici del Comune dell'Aquila Maurizio Capri nel corso di un incontro avuto con gli abitanti di Roio tre giorni fa, ha riconosciuto la necessità di intervenire prontamente ma, di contro, ha candidamente ammesso che i lavori non inizieranno prima della metà del 2017. Questo nonostante sin dalla fine 2012, con la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica numero 135, siano stati destinati 6,63 milioni di euro all'edilizia cimiteriale e nonostante le centinaia di migliaia di euro stanziati con il bilancio comunale per tale scopo".
"Preoccupante, inoltre - prosegue - è stato il silenzio dell'assessore circa il precedente affidamento della manutenzione dei cimiteri aquilani a una società cooperativa e della recente gara per il nuovo appalto: sarebbe interessante, in tal senso, conoscere quali siano stati i lavori già effettuati, e saldati dal Comune, e il cronoprogramma dei lavori prossimi venturi, considerando che a oggi nulla pare essere stato fatto e che, per il futuro, il componente della Giunta municipale ha escluso ogni tipo di intervento per l'anno 2016, pur essendo il cimitero di Roio incluso tra quelli oggetto dell'affidamento".
"Sarebbe utile - conclude Mancinelli - anche venire a conoscenza dei capitolati delle altre gare d'appalto con le quali l'amministrazione comunale in passato ha affidato, anche tramite procedure negoziate, i lavori di manutenzione del cimitero comunale e delle frazioni, per sapere se Roio era incluso nelle priorità. Se nei primi due-tre anni post-sisma erano comprensibili incertezze e rallentamenti adesso non ci sono più giustificazioni, la popolazione locale è stufa di promesse e chiede solo un minimo di rispetto e il ripristino delle condizioni basilari di dignità per sé e per i propri morti".