Scrivevamo ieri che la Conferenza dei servizi convocata a Pescara, presso gli uffici 'Direzione Ambiente e Energia' di Regione Abruzzo, a Pescara, avrebbe potuto dire la parola fine sul contestato progetto di inceneritore PowerCrop, in Marsica. Ebbene, seppure la partita non possa ancora dirsi conclusa, è arrivato un altro parere negativo al progetto, pesante, come lo è stato quello della Giunta regionale, giunto a qualche ora dalla Conferenza.
Per la Regione, rappresentata in sede di Conferenza dal sottosegretario della presidenza regionale, Mario Mazzocca, "non sussistono i presupposti giuridici e amministrativi" per la riconversione dell’ex zuccherificio di Celano. Ed altri rilievi sono stati sollevati dall’Arta, l’agenzia regionale per la tutela ambientale, e dal ministero dei Beni culturali, che, per voce di un rappresentante, ha espresso la propria contrarietà alla costruzione dell'inceneritore per via dell’ubicazione, accanto alle opere monumentali 'Emissario Torlonia' e ai 'Cunicoli di Claudio'.
Ci sono poi altre questioni, di non poco conto: innanzitutto, la mancata titolarità di alcuni dei terreni su cui l’impianto dovrebbe sorgere, poi l’assenza di un adeguato e reale piano di approvvigionamento delle biomasse, oltre all’inefficienza dal punto di vista energetico e tecnologico dell’impianto, così come dedotto dall’Arta. Per non parlare dell'impatto sanitario che avrebbe la centrale, evidenziato dalla Asl nelle memorie presentate, classificato 'Industria Insalubre di classe I' (testo Unico delle Leggi Sanitarie).
Per questi motivi, il tavolo tecnico istruito in Regione non ha potuto far altro che espimere parere negativo alla realizzazione dell'impianto. Come dicevamo, però, la partita non può dirsi ancora conclusa. Appare più che scontato il ricorso della PowerCrop in Consiglio di Stato. "Adesso saremo fortemente sollecitati sul piano politico, amministrativo e personale", ha sottolineato Mazzocca che, dunque, ha voluto rivendicare l'azione dell'amministrazione regionale: "L’amministrazione parla per atti e lo abbiamo fatto, abbiamo tirato una linea di demarcazione con il passato e messo una parola ferma sul progetto".
"Si doveva fare prima e non è stato semplice", ha ammesso il sottosegretario, accolto - a fine riunione - dall'applauso dei manifestanti, movimenti, comitati, semplici cittadini, giunti a Pescara dalla Marsica.
La bocciatura "è la dimostrazione che quando i cittadini e le associazioni si uniscono per far sentire la loro voce, la politica è costretta a prendere la strada giusta", il commento del consigliere regionale Gianluca Ranieri (M5S). "Per fortuna, la Regione ha finalmente cominciato a recepire ciò che da anni sosteniamo: la necessità di incidere alla radice del problema, ovvero sull'accordo di riconversione. Tuttavia la delibera rimane ancora indisponibile, per cui ci riserviamo di verificare che l'atto adottato dalla regione sia appropriato e in grado di produrre gli effetti necessari a concludere la vicenda. E' stata la politica che nel 2007 ha creato il problema Powercrop", ha inteso ricordare il consigliere pentastellato "e ora come allora, solo la politica può risolverlo, rispettando le regole, ma mettendo in campo azioni concrete e coraggiose: non è possibile fare ciò che si è cercato di fare finora, cioè nascondersi dietro ai tecnicismi legislativi e procedurali o, peggio ancora, delegare ai tecnici le scelte di governo. La politica si assuma quindi le proprie responsabilità e ponga rimedio ai problemi che ha creato".