Lunedì, 26 Agosto 2013 17:33

Sigarette elettroniche: il settore è già in crisi, anche a L'Aquila

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Era partita col botto la vendita delle sigarette elettroniche. In un momento di forte crisi, la nuova economia legata allo “svapo” (come viene chiamato in gergo il fumo elettronico), è sembrata dare respiro al settore del commercio: solo da gennaio ad aprile 2013 i nuovi punti vendita sono stati 370, con un totale di 3mila imprese avviate in tutto il Paese.

Ma quello che è apparso inizialmente come un “porto sicuro” su cui investire, si è rivelato un vero e proprio flop: i rivenditori ufficiali già soffrono di un netto calo delle vendite, e non si vedono per ora segnali di ripresa. Probabilmente l’allarmismo che si è diffuso circa i possibili danni alla salute provocati dalle sigarette elettroniche, ha influito sull’arresto improvviso delle vendite. O forse si è trattato solo di una moda passeggera.  E' certo però che i nuovi provvedimenti governativi che riguardano il settore non aiuteranno ad arrestarne la crisi. Il nuovo pacchetto di norme in materia di lavoro e cccupazione prevede, infatti, a partire dal gennaio 2014, un aumento della tassazione sulle “e-Cig” del 58,5% (imposta che equipara di fatto le sigarette elettroniche a quelle tradizionale): un rincaro destinato a influire per l’80% sul prezzo finale del prodotto, e che contribuirà a frenare maggiormente uno dei pochi slanci positivi registrati, nell’ultimo periodo, dall’economia imprenditoriale del paese.

La questione non è secondaria: 5mila posti di lavoro a rischio, una potenziale paradossale riduzione di centinaia di milioni degli incassi dell’Erario (lo Stato incassava tra i 60 e i 70 milioni dalle tasse già esistenti sulle sigarette elettroniche), danni ingenti al settore dell’editoria che ha investito alte somme per la pubblicità: è questo il disastro economico che metterà in moto la nuova regolamentazione del commercio di sigarette elettroniche. Un provvedimento finalizzato a riempire le casse dello stato e che, al contrario, produrrà effetti controproducenti sulle entrate.

Nei mesi scorsi, anche a L’Aquila abbiamo visto i negozi di sigarette elettroniche spuntare come funghi: sei i punti vendita ufficiali nati in meno di un anno. E anche nel capoluogo abruzzese il trend delle vendite sembra ripercorrere quello registrato a livello nazionale, come ci conferma il titolare del negozio EBreeze di viale Corrado IV: “L’attività commerciale avviata a marzo, dopo un boom iniziale di vendite, ha registrato da giugno un calo netto. Difficile, per ora, capire a cosa sia dovuta la crisi. Aspettiamo settembre nella speranza di una ripresa delle vendite, ma le prospettive non sono rosee”.

Ultima modifica il Martedì, 27 Agosto 2013 12:03
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