Il Consiglio Territoriale di Partecipazione di Sassa, riunito lo scorso giovedì per rispondere alla richiesta del Comune dell'Aquila di un parere consultivo sulla proposta di cambio di destinazione d'uso di una parte della struttura ex Sercom da commerciale e direzionale a sito industriale, ha espresso parere negativo.
L’ incontro si è protratto fino a notte fonda ed ha fatto emergere dubbi e criticità dei cittadini di Sassa, convinti che un'area sprovvista di servizi per nucleo industriale e di tipo residenziale, con viabilità critica, non possa accogliere un'industria senza ripercussioni per la residenzialità e l’ambiente: il Ctp ha inteso sottolineare, tra l'altro, come l'area sia vicina a vincoli paesaggistici e a ridosso di case sparse, progetto C.A.S.E. oltre che ai paesi di Genzano, Pagliare e Palombaia.
"Non esiste nella legislazione di riferimento della proposta, L.R. 49/2012, esemplificazione di compatibilità industriale con la residenzialità e ci si domanda come mai un'area che ha una vocazione di residenzialità, ruralità e buona qualità di vita nelle sue premesse, non venga ridefinita all’interno del PRG", sottolineano i consiglieri territoriali. "Ad oggi, non si conosce il nome certo di alcuna azienda interessata, e per la non esplicazione della compatibilità di un'industria con la residenza, il cambio di destinazione d’uso apre potenzialmente a tutti gli scenari possibili a livello industriale, considerando anche il fatto che il L.R. del Piano Casa fa riferimento anche a possibili aumenti di volumetria come premialità. La proposta inoltre non fa luce su eventuali interventi che il Comune, o chi per lui, intende fare sul territorio per rendere l’area sostenibile ad un tale insediamento, né si ha garanzia alcuna circa la ricaduta occupazionale locale, se non le divagazioni su stampa al momento non comprovate, che si mostrano essere promesse, forse anche di tipo elettorale, prive di strategia generale complessiva e ponderata".
Dunque, il Ctp ha rinnovato l’invito al Sindaco e alla Giunta di presentarsi in assemblea pubblica per discutere il futuro della Sercom e del Progetto CASE adiacente.