Giovedì, 21 Luglio 2016 00:22

Sanità, Abruzzo fuori dal Commissariamento. Ma la maggioranza si spacca

di 
Intervista Roberto Ciuffini

Sanità, la maggioranza di centrosinistra va sotto in Consiglio regionale.

E' accaduto nel pomeriggio di ieri, a qualche ora dalla conferenza stampa dell'assessore Silvio Paolucci che aveva annunciato, senza celare la soddisfazione, l'uscita di Regione Abruzzo dal commissariamento. "Siamo dinanzi ad un risultato storico", l'annuncio di Paolucci. "Sono conclusi gli adempimenti commissariali in tema di sanità: adesso, la Giunta regionale delibererà l'uscita dal commissariamento proponendo alla Conferenza Stato-Regioni e, dunque, al Consiglio dei Ministri, la ratifica del piano di riqualificazione e il conseguente passaggio dei poteri".

In aula 'Spagnoli', però, innanzi all'assise convocata in via straordinaria proprio per discutere la riorganizzazione sanitaria, l'amara sorpresa. Con 14 voti favorevoli e 13 contrari, infatti, è stata approvata una mozione del centrodestra che impegna lo stesso consiglio e il presidente della Giunta a ritirare il decreto n. 55 del 10 giugno 2016 recante il “Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016 – 2018”.

Assenti, al momento del voto, il coordinatore della maggioranza Camillo D'Alessandro, il consigliere Mario Olivieri, l'assessore Andrea Gerosolimo (che poche settimane fa aveva pubblicamente manifestato il suo dissenso nei confronti del piano, troppo penalizzante, a suo parere, nei confronti delle aree interne) e il presidente Luciano D'Alfonso.

Maurizio Di Nicola, presidente della commissione bilancio, in quota Centro democratico, ha votato con la minoranza.

E' chiaro che il voto potrebbe avere ripercussioni difficili da prevedere, per la traballante maggioranza di centrosinistra. "E' necessario avviare una seria riflessione sul ruolo mio e di SEL nell'ambito del gruppo di maggioranza", ha sottolineato il sottosegretario Mario Mazzocca (Sel), già assessore, e 'silurato' da D'Alfonso proprio per accontentare gli appetiti di Andrea Gerosolimo. "Dobbiamo riconoscere, purtroppo, che, analogamente a quanto verificatosi lo scorso 11 agosto, nella giornata di ieri la maggioranza non c'era. Non è la prima volta che accade, ma ho motivo di ritenere, per quanto ci riguarda, che sia anche l'ultima".

Ma il vicepresidente Giovanni Lolli ha inteso ridimensionare l'accaduto. "L’esito del voto nella seduta odierna del Consiglio regionale è stato determinato unicamente da tre assenze giustificate: quella del presidente, Luciano D’Alfonso, impegnato a Roma in una importante riunione con il Sottosegretario alla Presidenza, Luca Lotti, per iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri l’uscita della Regione Abruzzo dal commissariamento della Sanità, quella dell’assessore Andrea Gerosolimo, impegnato per un’emergenza del suo assessorato, e quella di Camillo D’Alessandro, dovuta a motivi familiari urgenti e non rinviabili".

"Senza queste assenze - ha aggiunto Lolli - sarebbe stata una normale seduta con una delle 500 delibere normalmente votate, pur riconoscendo al tema della riorganizzazione sanitaria sul territorio un argomento di elevata sensibilità politica".

 

La conferenza stampa di Paolucci: "Fuori da commissariamento, risultato storico"

"Siamo dinanzi ad un risultato storico. Sono conclusi gli adempimenti commissariali in tema di sanità: adesso, la Giunta regionale delibererà l'uscita dal commissariamento proponendo alla Conferenza Stato-Regioni e, dunque, al Consiglio dei Ministri, la ratifica del piano di riqualificazione e il conseguente passaggio dei poteri".

Regione Abruzzo è - di fatto - fuori dal commissariamento dopo 8 anni, e se la Giunta regionale istruirà la delibera già settimana prossima, l'atto sarà sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni il 3 agosto. Alla fine dell'estate, insomma, il Governo potrebbe scrivere la parola fine su un periodo lungo e travagliato, per la nostra Regione.

Non nasconde la soddisfazione, l'assessore regionale con delega alla Sanità, Silvio Paolucci. "Si tratta di un risultato storico - ripete - anche perché abbiamo raggiunto diverse adempienze sui livelli essenziali di assistenza, sulla qualità delle prestazioni, e abbiamo già superato il punteggio record dell'anno passato, quel 163 su 160 che è la soglia fissata dal Ministero come punteggio di piena osservanza: le particolari adempienze aggiuntive sono state raggiunte attorno alla rete di emergenza-urgenza e alla prevenzione che ci ha consentito di fare passi da gigante. Si tratta davvero di una nuova fase per la storia della sanità abruzzese".

Tra l'altro, la nostra Regione ottiene, così, anche la premialità prevista: "Lo Stato assegna 100 - spiega Paolucci - e trattiene il 3, che restituisce solo in caso di adempienza piena: ebbene, il 3% su oltre 100 milioni è una cifra assai considerevole che permette di non produrre debito".

Non solo. Dal tavolo romano convocato ieri, è emerso che "siamo la prima Regione in Italia a veder approvata la rete ospedaliera: un risultato altrettanto importante, se è vero che solo 7-8 anni fa eravamo considerati una Regione canaglia".

Riforma della rete ospedaliera che - assicura Paolucci - "incrementerà il know-how degli operatori e, dunque, la qualità degli interventi di assistenza, favorendo gli esiti delle cure". Non ci sarà alcun declassamento, insomma: "Il numero dei posti letto resterà invariato, anzi aumenterà di qualche decina di unità, ma soprattutto andremo a favorire la vocazione dei presidi ospedalieri investendo molto sul territorio, sulla prevenzione e, come abbiamo dimostrato, sui livelli essenziali di assistenza. L'adempienza particolare che abbiamo raggiunto sulla rete di emergenza-urgenza - aggiunge l'assessore - è dovuta anche alle ulteriori postazioni di 118 che garantiscono il raggiungimento dei tempi di percorrenza sui così detti allarmi target. Credo sia un grandissimo risultato, a salvaguardia - anche e soprattutto - delle aree interne che, in aggiunta, conosceranno importanti investimenti sia per quanto riguarda la residenzialità territoriale che per i distretti, la formazione delle AFT delle UCCP, cioé delle specialistiche e dei medici di medicina generale che favoriranno un percorso territoriale molto più assistito".

Paolucci risponde anche della recente polemica sulle neurochirurgie di L'Aquila e Avezzano, con le clamorose dimissioni del primario Renato Galzio, non ancora rientrate. "Credo che Galzio abbia voluto sollevare, nel merito, proprio la questione dei grandi numeri sulla Neurochirurgia e, dunque, degli esiti delle cure. Ebbene, siamo entrati nel merito: la programmazione prevede due Stroke di secondo livello, a L'Aquila e Pescara, come ci garantisce il decreto 70. Per noi, è fondamentale mettere al centro la qualità del percorso assistenziale del paziente: dobbiamo 'offire' grandi numeri perché è normale che chi mette le mani su un ginocchio dieci volte l'anno è leggermente meno preparato di chi opera, invece, 200 volte".

A dire che le cinque Neurochirurgie che, fino ad oggi, insistevano sul territorio regionale, e tra le altre quella di Avezzano, finivano per frammentare gli interventi, non garantendo alte specializzazioni. "In Marsica, avevamo 100-120 interventi l'anno, e non si operavano situazioni complesse. Con la riorganizzazione della rete ospedaliera, Neurochirurgia ad Avezzano non chiuderà ma le situazioni più gravi verranno operate direttamente a L'Aquila, che avrà una stroke di secondo livello, come Pescara".

Il concetto è semplice: "Va garantita una rete di emergenza urgenza che metta tutti i cittadini abruzzesi nelle condizioni di salvarsi la vita sulle tre patologie tempo-dipendenti, il trauma, l'ictus, e il cuore, e che assicuri, egualmente, presidi ospedalieri dove sia alto il know-how e, di conseguenza, la risposta di assistenza". Rinforzando, appunto, l'elisoccorso e le postazioni del 118. Tra l'altro, ad Avezzano, nessuna programmazione precedente prevedeva la Neurochirurgia e l'Emodinamica. "Sono stati attivati con atti aziendali che stabilivano, però, per restare all'Emodinamica, un servizio 12 ore al giorno - poi h/24 - ma su tre giorni settimanali. Ora, Emodinamica lavorerà 7 giorni su 7, 24 ore al giorno".

E Paolucci è chiaro anche sull'allarme per la chiusura dei pronto soccorso degli ospedali minori: "Messo così, il racconto non è veritiero. I pronto soccorso non saranno chiusi, piuttosto riorganizzati. In alcuni presidi, abbiamo tra lo 0.1 e lo 0.6% di codici rossi: e in questi casi, i ricoveri in quelle stesse strutture sono pari a 0. Non sono in grado, infatti, di garantire risposte sulle patologie tempo-dipendenti. Dunque, con la riorganizzazione lasciamo a quei presidi il 95% delle prestazioni che già offrono, portando su altre strutture a più alta specializzazione il restante 5% dei casi (aggiungendo anche alcuni codici gialli), ed evitando, così, il trasferimento da una struttura all'altra che si verifica oggi se, in alcuni pronto soccorso, arrivano casi più gravi sulle patologie di trauma, ictus e cuore. Sempre per la sicurezza dei cittadini abruzzesi: a volte, venti minuti possono fare la differenza per salvare una vita".

In Consiglio regionale, via libera a mozione di centrodestra contraria a piano sanitario

Poche ore dopo la conferenza stampa di Paolucci, in consiglio regionale - in una seduta straordinaria convocato proprio per parlare di riorganizzazione sanitaria - la maggioranza di centrosinistra è andata giù (14 voti contro 13) su un documento presentato dal centrodestra che impegnava lo stesso consiglio e il presidente della Giunta a ritirare il decreto n. 55 del 10 giugno 2016 recante “Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016 – 2018”.

Assenti, al momento del voto, il consigliere Mario Olivieri, l'assessore Andrea Gerosolimo (che poche settimane fa aveva pubblicamente manifestato il suo dissenso nei confronti del piano, troppo penalizzante, a suo parere, nei confronti delle aree interne) e lo stesso presidente D'Alfonso. Maurizio Di Nicola, presidente della commissione bilancio, in quota Centro democratico, ha votato con la minoranza.

Esulta Forza Italia: "Maggioranza nel caos, D'Alfonso non ha più i numeri".

"Il Decreto commissariale n.55 con cui il Governatore D'Alfonso ha ghigliottinato la rete ospedaliera abruzzese" ha affermato in aula Lorenzo Sospiri, capogruppo azzurro "smantellando interi nosocomi, va ritirato, ve lo dovete rimangiare. Il presidente, abbandonato anche da una parte della sua maggioranza, deve riscrivere il piano, aprendo il confronto con i Comuni, e lo deve riportare in aula per renderlo noto ai consiglieri regionali eletti dai cittadini abruzzesi. Inoltre deve venire a chiarire qual è il modello di collaborazione pubblico-privato previsto nel piano, definendo il contributo in termini di costi, volumi e tipologia di prestazioni".

"Innanzitutto" ha affermato Sospiri "è impossibile non sottolineare l'assenza, per la quarta seduta consecutiva di consiglio straordinario, del Presidente-Commissario alla Sanità D'Alfonso che non è surrogabile nella parte dei dispositivi dei documenti tanto che, per assurdo, se anche oggi l'assessore Paolucci volesse condividere con noi la revisione del provvedimento, il suo parere vale zero. La seduta odierna del Consiglio regionale è stata convocata nel giorno e nell'ora decisi dal Presidente D'Alfonso, tutti ci siamo adeguati e oggi lui non c'è. Ecco, si può anche fuggire al confronto e alle responsabilità, e oggi il Presidente rifiuta il confronto sugli ospedali chiusi e declassati, ma infastidisce che lo faccia in maniera sfrontata, presuntuosa e arrogante" ha attaccato Sospiri. "Pubblicare che oggi le priorità del Presidente D'Alfonso sono l'incontro con l'ambasciatore degli Stati Uniti e con il sottosegretario Lotti è offensivo per le decine di amministratori oggi presenti in aula".

"Il 10 giugno scorso" ha ricordato Sospiri "il commissario ad acta D'Alfonso ha firmato il decreto numero 55 per la riforma del Piano sanitario-ospedaliero applicando il Decreto Lorenzin. Purtroppo è evidente che non possiamo condividere le scelte operate dal Commissario né nel metodo che nel merito: il Piano non è stato mai presentato e discusso nei luoghi istituzionali deputati, e l'azione fin qui intrapresa dal Commissario ad Acta ha portato alla chiusura di punti nascita, al declassamento di di alcuni ospedali, a presidi ridotti a Punti di Primo Soccorso, ovvero postazioni medicalizzate del 118, al depotenziamento delle strutture delle aree interne, alla chiusura di molte guardie mediche e al sovraffollamento delle strutture esistenti".

"In particolare" ha dichiarato Sospiri "la riorganizzazione prevista dal Piano prevede solo un presidio di secondo livello 'con la connessione funzionale' degli ospedali di Chieti e Pescara; di due presidi di primo livello ad alta specializzazione, L'Aquila e Teramo; e tre presidi di primo livello standard, non hub, ossia Lanciano, Vasto e Avezzano; di due ospedali di area disagiata senza un vero pronto soccorso, Penne e Castel di Sangro; mentre vengono declassati a ospedali di base Sulmona, Atri, Giulianova e Sant'Omero. Il presidio ospedaliero di Ortona diventerà una dependance del presidio di Chieti, senza pronto soccorso, con la previsione di un punto di primo intervento; quello di Popoli un centro di riabilitazione post­acuto senza pronto soccorso, ma solo con un punto di primo intervento; quello di Atessa diventerà un ospedale di comunità anch'esso senza pronto soccorso, ma con un punto di primo intervento".

"Per quanto riguarda le strutture di Tagliacozzo, Casoli, Pescina, Gissi e Guardiagrele" ha aggiunto Sospiri "molti servizi sono stati tagliati, rendendo difficile l'accesso alle cure sanitarie nelle aree interne della nostra Regione. Il territorio interno abruzzese non ha avuto alcun 'ristoro' a seguito di questo depauperamento: non in termini di diminuzione dell'imposizione fiscale (meno servizi­ meno tasse), non in termini di potenziamento della rete infrastrutturale stradale che permetta in casi di emergenza di garantire alla popolazione di quelle aree l'uniformità delle cure e dei trattamenti di urgenza riferiti in particolare alle patologie tempo­dipendenti 'trauma­cuore.ictus'".

Infine, sempre secono quanto riferito da Sospiri, "tale riorganizzazione della rete porterà ad un netto peggioramento dei servizi sanitari, e oggi non appare corretto nei confronti dei cittadini abruzzesi far passare delle scelte arbitrarie come imposizioni del decreto Ministeriale 70/2015 o del Tavolo di Monitoraggio, perché margini per una ridistribuzione dei servizi sanitari c'erano e ci sono ancora".

 

Mario Mazzocca (Sel): "Impreviste assenze di Gerosolimo e Olivieri"

"Sia l'andamento che l'epilogo del consiglio straordinario di ieri hanno evidentemente risentito delle assenze di due membri di maggioranza e della diversa valutazione del tema in discussione da parte di un terzo consigliere".

A sottolinearlo, in una nota, è il sottosegretario Mario Mazzocca. "Per essere precisi, non ci riferisce né al Presidente D'Alfonso né al consigliere D'Alessandro, entrambi assenti ampiamente giustificati, bensì a quelle assenze impreviste e non annunciate dei membri di Abruzzo Civico Mario Olivieri ed Andrea Gerosolimo. Queste ultime, unite al voto contrario del consigliere Maurizio Di Nicola, con cui Abruzzo Civico ha recentemente stretto un patto federativo di collaborazione politica, hanno determinato la soccombenza della maggioranza sul punto all'OdG inerente il tema sanitario. Devo, inoltre, precisare che, da parte nostra, non vi è richiesta di verifica alcuna, per il semplice fatto che una attività di verifica risulta essere ancora in atto dall'ottobre scorso; il suo epilogo è stato semplicemente differito per la concomitanza delle amministrative di maggio ma la stiamo avviando coinvolgendo le nostre realtà territoriali, le organizzazioni sociali e le associazioni ambientaliste, il cui esito contribuirà non poco a chiarire i contorni del quadro politico complessivo".

"Nutro, tuttavia - aggiunge Mazzocca - un profondo sentimento personale circa la necessità di avviare una seria riflessione sul ruolo mio e di SEL nell'ambito del gruppo di maggioranza. Dobbiamo riconoscere, purtroppo, che, analogamente a quanto verificatosi lo scorso 11 agosto, nella giornata di ieri la maggioranza non c'era. Non è la prima volta che accade, ma ho motivo di ritenere, per quanto ci riguarda, che sia anche l'ultima. Non è possibile, infatti, continuare a lungo ad essere soggiogati dalle esigenze politiche di parte di questo o quel gruppo di consiglieri, esigenze che spesso, troppo spesso, (mal)celano richieste molto meno auliche. Noi come Gruppo Sel nel consiglio di ieri sulla sanità abbiamo presentato un documento per rimarcare le nostre posizioni, le varie perplessità e le proposte per trovare le giuste soluzioni alle strutture ospedaliere (in particolar modo per quelle site in aree disagiate) in modo da garantire l’efficacia dei servizi per tutti i territori della nostra Regione. Ed abbiamo sostenuto la maggioranza fino in fondo seriamente, apertamente e come sempre".

 

Cinque Stelle: "D'Alfonso non ha più i numeri per governare"

"Oggi il Governo D'Alfonso ha dimostrato di non avere più i numeri per governare. Il consiglio regionale infatti approva un documento dell'opposizione perchè mancano i voti della maggioranza".

A scriverlo, in una nota, sono i consiglieri del Movimento Cinque Stelle. “Una pessima figura” commentano i pentastellati “già annunciata dall'assenza in aula del Presidente D'Alfonso che ha preferito stare nelle stanze romane piuttosto che venire in Abruzzo a presiedere un consiglio straordinario sulla sanità. Una mancanza di rispetto gravissima per il territorio un territorio di cui evidentemente non hanno più il polso ed i numeri".

"Le opposizioni hanno presentato due documenti" prosegue la nota "entrambi richiedenti il ritiro del piano regionale sanitario proposto dalla maggioranza. “L'Abruzzo” continuano i 5 stelle “ non merita di essere trasformato in una macelleria sociale da una politica sanitaria cieca che non guarda alle esigenze dei cittadini e che vede i pazienti abruzzesi come meri numeri”.

“La maggioranza dopo questa grave sconfitta" concludono i Cinque Stelle "è stata costretta a ritirare il proprio documento perché certi di vederlo bocciato dall'opposizione che invece in aula ha presieduto con costanza e fino alla fine”.

 

Camillo D'Alessandro si giustifica: "Assente per motivi familiari"

"Oggi non sono in Consiglio regionale, per motivi familiari non rinviabili. Forse è l'unica assenza in consiglio in 11 anni. Mi dicono che qualche consigliere regionale di opposizione stia sostenendo che la mia assenza sia contro le decisioni sulla sanità: se avessi avuto da dire contro lo avrei fatto pubblicamente senza organizzare assenze strategiche. Non è così, sostengo l'azione di governo sulla sanità , fatta di verità e non di bugie. Sostengo il lavoro dell'Assessore Paolucci . Prima o poi si capirà chi sta mentendo agli abruzzesi e chi sta lavorando per loro, anche oggi".

 

 

Sia l'andamento che l'epilogo del consiglio straordinario di ieri hanno evidentemente risentito delle assenze di due membri di maggioranza e della diversa valutazione del tema in discussione da parte di un terzo consigliere. Per essere precisi, non ci riferisce ne al Presidente D'Alfonso ne al consigliere D'Alessandro, entrambi assenti ampiamente giustificati, bensì a quelle assenze impreviste e non annunciate dei membri di Abruzzo Civico Mario Olivieri ed Andrea Gerosolimo. Queste ultime, unite al voto contrario del consigliere Maurizio Di Nicola, con cui Abruzzo Civico ha recentemente stretto un patto federativo di collaborazione politica, hanno determinato la soccombenza della maggioranza sul punto all'OdG inerente il tema sanitario. Devo, inoltre, precisare che, da parte nostra, non vi è richiesta di verifica alcuna, per il semplice fatto che una attività di verifica risulta essere ancora in atto dall'ottobre scorso; il suo epilogo è stato semplicemente differito per la concomitanza delle amministrative di maggio ma la stiamo avviando coinvolgendo le nostre realtà territoriali, le organizzazioni sociali e le associazioni ambientaliste, il cui esito contribuirà non poco a chiarire i contorni del quadro politico complessivo. Nutro, tuttavia, un profondo sentimento personale circa la necessità di avviare una seria riflessione sul ruolo mio e di SEL nell'ambito del gruppo di maggioranza. Dobbiamo riconoscere, purtroppo, che, analogamente a quanto verificatosi lo scorso 11 agosto, nella giornata di ieri la maggioranza non c'era. Non è la prima volta che accade, ma ho motivo di ritenere, per quanto ci riguarda, che sia anche l'ultima. Non è possibile, infatti, continuare a lungo ad essere soggiogati dalle esigenze politiche di parte di questo o quel gruppo di consiglieri, esigenze che spesso, troppo spesso, (mal)celano richieste molto meno auliche. Noi come Gruppo Sel nel consiglio di ieri sulla sanità abbiamo presentato un documento per rimarcare le nostre posizioni, le varie perplessità e le proposte per trovare le giuste soluzioni alle strutture ospedaliere (in particolar modo per quelle site in aree disagiate) in modo da garantire l’efficacia dei servizi per tutti i territori della nostra Regione. Ed abbiamo sostenuto la maggioranza fino in fondo seriamente, apertamente e come sempre
Ultima modifica il Giovedì, 21 Luglio 2016 16:57

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