Il direttore generale della Asl1 Ferdinando Romano è stato ascoltato nel corso della conferenza dei capigruppo in Consiglio Regionale in merito all’attacco hacker dello scorso 3 maggio.
Una conferenza a porte chiuse, da cui però è trapelata la volontà di Romano, collegato da remoto, di ribadire come la “stragrande maggioranza dei servizi rivolti al cittadino sia preservata”, facendo riferimento in particolare al pronto soccorso, al centro trasfusionale e alla gestione dei pazienti oncologici. "In sofferenza, soprattutto, i laboratori di analisi", ha precisato.
Il manager dell’azienda sanitaria si è poi detto pronto ad essere ascoltato quando le relazioni tecniche, che affronteranno tutto ciò che è accaduto, saranno disponibili.
Collegati da remoto anche l’assessore alla Salute Nicoletta Verì e il direttore del Dipartimento Sanità della Regione Claudio D’Amario, che hanno riportato come in questi giorni tutti i sistemi delle aziende sanitarie siano stati sottoposti a importanti stress test per monitorare la capacità di resistenza ad ulteriori attacchi. Il livello di sicurezza è stato definito accettabile.
Al termine della riunione, però, i consiglieri di opposizione non sono pienamente soddisfatti. Il capogruppo del PD Silvio Paolucci e il consigliere del M5S Giorgio Fedele si chiedono perché quanto detto oggi non sia stato detto in precedenza.
“Non c’è alcun ragionevole riserbo da dover tenere e quello che ci è stato riferito oggi dalla maggioranza poteva e doveva essere riferito a tutti i cittadini abruzzesi venti giorni fa - ha affermato Fedele - Il quadro che emerge da questa audizione è tutt'altro che rassicurante, sia sul piano delle prestazioni dell'accesso alle cure dei pazienti, sia sul piano dei dati personali che sono stati rubati”.
Dalla Conferenza dei Capigruppo è emersa anche una ulteriore notizia, anticipata con una nota di questa mattina dallo stesso Fedele: il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, dovrebbe riferire in Consiglio Regionale il prossimo 30 maggio.
“Il dato vero a distanza ormai di un mese – ha dichiarato Paolucci - è che c'è un enorme disagio da parte di cittadini, pazienti e famiglie e anche dentro l'azienda, dove gli operatori sono costretti a lavorare quasi in trincea, con i fogli di carta come si faceva decenni fa. Così non va, – la stoccata finale - chiediamo chiarezza e da questo punto di vista finalmente Marsilio, dopo un mese, si degna di venire in consiglio regionale e fornirci risposte”.