Mercoledì, 26 Ottobre 2016 15:37

L'Aquila: le Cooperative edilizie, tra diritti di superficie e di proprietà

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"La conferenza stampa si rende necessaria per ricostruire la storia, annosa, delle Cooperative edilizie, tra diritti di proprietà e diritti di superficie".

Parole del consigliere comunale Luigi D'Eramo che, stamane, con i colleghi d'opposizione Emanuele Imprudente e Angelo Mancini, ha avanzato una proposta per risolvere una impasse che si trascina da trent'anni.

La vicenda prende le mosse dalle richieste che, negli anni, alcune Cooperative edilizie hanno avanzato al Comune dell'Aquila per l’assegnazione di aree di edilizia economica popolare (Peep) su cui realizzare delle unità urbanistiche. Il via libera alla concessione delle aree ai fini dell’intervento costruttivo era vincolato all’impegno di eseguire le opere di urbanizzazione (viabilità, parcheggi, sottoservizi) da cedere al Comune, cosa regolarmente avvenuta. A quel punto, però, l'amministrazione comunale avrebbe dovuto trasformare il diritto di superficie dei soci in diritto di proprietà. Su richiesta dei cittadini, e per disciplinare la materia, il Consiglio comunale - nel 2006 - approvò, dunque, gli indirizzi per la cessione del diritto, prevedendo che in tutti i casi di aree di proprietà comunale a seguito di esproprio o cessione bonaria, successivamente cedute in mero diritto di superficie agli operatori, la trasformazione in diritto di proprietà fosse a titolo oneroso. All'indirizzo del Consiglio, però, non si è mai dato seguito.

Ad oggi, sono quasi 2000 le famiglie aquilane che vivono in alloggi di 61 cooperative edilizie sparse sul territorio comunale senza averne ancora il diritto di proprietà, da via Amiternum alla Torretta fino a Tempera. Poco più della metà dei nuclei, in questi anni, ha acquistato il terreno ma l'amministrazione comunale non riconosce ancora il diritto maturato; 857 famiglie, invece, devono ancora versare il dovuto.

"Sanare la situazione - ha sottolineato stamane D'Eramo - porterebbe nelle casse dell'amministrazione circa 10 milioni di euro. Eppure, siamo al paradosso che pratiche presentate dai cittadini dieci o vent'anni fa, per pagare il terreno così da acquisire il diritto di proprietà degli alloggi, non sono state mai istruite".
Come è possibile, vi starete chiedendo? "Per un incredibile rimpallo di responsabilità tra il settore urbanistico e il settore patrimonio", la risposta di D'Eramo. E la situazione si sta lentamente sbloccando per pura casualità. "In questi anni, le pratiche sono rimaste giacenti nei cassetti del settore urbanistica, seppure la competenza - si capirà soltanto dopo - fosse del settore patrimonio", ha spiegato Angelo Mancini che segue la questione delle Cooperative edilizie da anni. "Il solo che si è mostrato in grado di affrontare il problema è il geometra Marzi che, impiegato all'urbanistica, aveva iniziato a definire le istruttorie, prima che il conflitto d'attribuzione bloccasse il procedimento. Per fortuna, Marzi ha chiesto di essere trasferito e, per pura casualità, si è ritrovato al settore patrimonio dove, arrivate finalmente le pratiche, ha potuto rimetterci mano".

Così, domani - in Consiglio comunale - saranno discusse due pratiche, una presentata addirittura nel 1976. Un primo, piccolo, passo.

Restano da istruire le altre, però, ed ecco, dunque, la proposta dei consiglieri d'opposizione per accellerare i tempi e rispondere alle esigenze dei cittadini. "Dal momento che una legge varata nel 1998 riconosce in capo all'amministrazione la possibilità di istruire le pratiche, di dire alle famiglie quanto e come pagare, chiediamo si faccia subito il punto delle pratiche in essere, licenziando con tempestività le istruttorie delle famiglie che hanno già versato quanto dovuto per il terreno, e accellerando i procedimenti per le cooperative, e le famiglie di soci, che non hanno ancora pagato".

Con un paio di accortezze: "Ad un certo punto - ha spiegato Mancini - l'amministrazione ha stabilito che le pratiche già presentate dai soci delle cooperative per regolarizzare la loro posizione dovessere essere ripresentate. Dimenticando, però, di comunicarlo alle famiglie e alle cooperative stesse che, ad oggi, magari non ne sono a conoscenza. Dunque, invitiamo i cittadini interessati a farlo e, contestulamente, chiediamo all'amministrazione di tornare sui suoi passi: non si capisce perché i soci debbano ricominciare la pratica daccapo". E ancora: "Ogni singola famiglia, per regolarizzare la sua posizione - ha spiegato D'Eramo - dovrebbe versare 250 euro all'amministrazione per i diritti di segreteria: chiediamo che, per le famiglie che hanno già pagato il terreno e aspettano soltanto il riconoscimento del diritto, il versamento venga sospeso".

Altra postilla: "La valutazione del costo del terreno dovrebbe fare riferimento al momento in cui la domanda è stata effettivamente presentata, e non alla rivalutazione attuale che, comprenderete, comporterebbe un esborso maggiore per le famiglie". E per coloro che debbono ancora presentare domanda, e pagare il terreno, "si proceda per quanto previsto dalla normativa del 2013 - ha aggiunto Mancini - che prevede una riduzione del 50% sul prezzo fissato. Da una recente indagine, si evince che il valore del terreno in via Amiternum è pari a 87 euro a metro quadro: con la riduzione, le famiglie pagherebbero 43 euro e 50. E così a Pettino, rispetto ad un valore attuale di 81 euro, fosse accolta la nostra proposta i cittadini verserebbero 40 euro e 50".

Serve una grande azione amministrativa, ha ribadito D'Eramo. Anche perché, "con i tempi drammatici della burocrazia, si rischia che, passati i 99 anni previsti per convenzione, i soci delle cooperative perdano i diritti acquisiti". E poi - ha aggiunto Mancini - "sappiamo bene cosa è accaduto nel post terremoto, con gli abbattimenti e le ricostruzioni, con i riconoscimenti dell'acquisto equivalente".

I consiglieri d'opposizione sfiorano soltanto l'argomento, che pure è una spina nel fianco dell'amministrazione. Infatti, in alcuni casi si è proceduto all'abbattimento e alla ricostruzione di alloggi senza che i proprietari avessero il diritto di proprietà, perché non hanno ancora pagato il terreno. In altri, è stato riconosciuto persino l'acquisto equivalente: alcuni cittadini piuttosto fortunati, si sono visti riconoscere un contributo anche di 500 mila euro, pur non avendo ancora versato il dovuto per l'acquisto del terreno e, dunque, pur non disponendo del diritto di proprietà dell'alloggio danneggiato dal sisma.

Piuttosto nota anche la vicenda del Consorzio 201 di Pettino: lì, i soci delle cooperative che formano il consorzio hanno pagato il terreno, negli anni scorsi, ma il consorzio stesso - per motivi ancora da chiarire - non si è mai attivato per riconoscere il diritto di proprietà ai soci che, dunque, al momento del sisma, pur avendo pagato il dovuto, non risultavano pienamente proprietari dell'alloggio abitato ma, formalmente, di una quota del consorzio. Eppure, a 78 tra loro è stata data la possibilità di esercitare l'acquisto equivalente. Un bel pasticcio che potrebbe avere riscontri pesanti, per l'amministrazione.

Ci sono, poi, altri casi piuttosto particolari, e tra gli altri quello di 6 cooperative che sono venute in possesso dei sedimi a seguito di esproprio del Comune: i proprietari dei terreni espropriati, però, hanno fatto causa all'amministrazione e il contenzioso si è protratto per anni. Concluso l'iter giudiziario, il Comune si è ritrovato a dover pagare 5 milioni di euro che, ora, dovranno essere 'coperti' dai soci, parliamo di 100 famiglie, così da riscattare il terreno e acquisire il diritto di proprietà. A far di calcolo, 50 mila euro a nucleo familiare, seppure una parte sia già stata versata.

La questione, insomma, andrebbe chiusa in fretta, "per introitare i circa 10 milioni dovuti all'amministrazione dai soci delle cooperative - hanno concluso i consiglieri comunali - per dare finalmente risposta ai cittadini che attendono da anni di poter acquisire la proprietà dell'alloggio in cui vivono, e per spingere gli altri a fare l'istruttoria in fretta così da mettersi in regola".

Ultima modifica il Mercoledì, 26 Ottobre 2016 16:09

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