Mercoledì, 23 Novembre 2016 21:37

Aeroporto, ecco i fatti. Opposizioni sulle barricate su gestione Xpress

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A volte, è necessario prendere un respiro e analizzare i fatti uno dietro l'altro, per mettere a fuoco alcuni accadimenti con chiarezza.

Si prenda la vicenda dell'Aeroporto dei Parchi di Preturo.

La notizia: martedì scorso, in Regione, si è tenuto un incontro alla presenza del governatore Luciano D'Alfonso. Intorno al tavolo, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, l'assessora con delega allo sviluppo aeroportuale Emanuela Iorio, e i vertici di Xpress spa, società che gestisce l'aeroporto a seguito di convenzione ventennale, Ignazio Chiaramonte e Giuseppe Domizio Musarella. Si è discussa la possibilità di rendere lo scalo di Preturo riferimento per il centro Italia di Protezione civile.

La vicenda ha scatenato un vespaio di polemiche. Come mai? Proviamo a spiegarlo.

Se è vero che nessuno mette in dubbio la possibile vocazione dello scalo come riferimento di Protezione civile, è vero anche che, all'ipotesi, si stava lavorando già nei primi anni duemila, ben prima del terremoto che ha sconvolto L'Aquila e il cratere, e c'erano anche i soldi per adeguarlo, l'aeroporto, alle esigenze del Dipartimento: 2.8 milioni a valere sui fondi strutturali destinati alle aree sottoutilizzate, sulla programmazione 2007-2013.

E' arrivato il terremoto, però, e l'aeroporto di Preturo è stato oggetto di altri consistenti interventi, richiesti anche per le esigenze connesse al G8 tenutosi a L'Aquila nel luglio 2009: opere per 2 milioni e mezzo di euro, 2 milioni assicurati dal governo Berlusconi e 500 mila euro dalla Regione, per l'adeguamento e il completamento della pista, l'urbanizzazione e la viabilità dell'area.

Ebbene, finita l'emergenza i fondi Fas erano ancora lì, pronti ad essere investiti per il potenziamento dello scalo a scopi di Protezione civile. Si è scelto altrimenti, tuttavia: l'amministrazione Cialente, infatti, ha deciso di puntare allo sviluppo commerciale dello scalo e, così, ha affidato la gestione alla Xpress spa, a seguito di convenzione ventennale firmata nel marzo 2012. E ha stanziato altre risorse, allo scopo: 588mila euro, in tre anni, come contributo allo start-up, liquidati per intero; altri 46mila euro per i lavori di sicurezza sulla Resa - Runway End and Safety Area - e ancora 10mila euro per il fantozziano volo inaugurale.

In cambio, la società di gestione avrebbe dovuto avviare e consolidare lo scalo ai voli commerciali: in particolare, Xpress spa avrebbe dovuto mettere in pratica le attività atte ad ottenere la concessione al traffico aereo commerciale e - stando alla convenzione - garantire 12.600 passeggeri nel 2012, 56mila nel 2013 e addirittura 100mila nel 2014; sebbene la società avesse messo per iscritto - nero su bianco - che il vero affare sarebbero state le attività non aviation. Si legge sull'offerta tecnica presentata al Comune dell'Aquila, a pagina 21: "Un importante obiettivo, in considerazione dell'esiguo numero di passeggeri sull'Aeroporto dei Parchi, sarà la costituzione e la gestione del 'Centro commerciale Zafferano Rosso'".

Sono passati 4 anni e mezzo, come detto. Di centri commerciali, non c'è neanche l'ombra; i viaggiatori che hanno transitato dallo scalo di Preturo sono stati soltanto 7, su 4 voli; le tratte attivate su Milano sono state presto cancellate, gli aerei che dovevano collegare Preturo ad Olbia non sono mai decollati, più della metà dei lavoratori assunti facendo affidamento sui soldi assicurati dal bando 'Lavorare in Abruzzo 3', poi revocato dalla Regione per evidenti irregolarità, sono stati licenziati e, nel frattempo, nell'aprile 2015, l'Enac ha deciso la chiusura dello scalo al traffico aereo commerciale e la revoca che aveva concesso alla Xpress. Diversi i motivi che hanno portato alla chiusura. "Innanzitutto - scrive Enac - la mancata realizzazione di collegamenti commerciali con carattere di ripetitività; non si è concretizzato il traffico a favore di un segmento di mercato autonomo individuato dalla società concessionaria nel momento dell'apertura dello scalo; i dati relativi al biennio 2013 - 2014 dell'Aeroporto dei Parchi si riferiscono esclusivamente al traffico di aviazione generale, senza alcun dato significativo di aviazione commerciale; l'Aeroporto dei Parchi non è inserito nell'elenco degli aeroporti aperti al traffico aereo commerciale, come peraltro risulta dal Piano Nazionale degli Aeroporti; è stata accertata la carenza di interesse pubblico sotto il profilo trasportistico nazionale e internazionale". Contestualmente - si legge ancora nella nota - "è stata disposta anche la revoca dell'autorizzazione all'esercizio delle attività di aviazione commerciale a favore della società Xpress in considerazione dell'assenza di tali attività sullo scalo e della mancata attuazione del programma che la società aveva presentato per il biennio 2013 - 2015".

Come non bastasse, tre dei quattro componenti della commissione gara che ha affidato la gestione ventennale alla Xpress sono a processo con l'accusa di falso e abuso d'ufficio. E ancor peggio, con l'accusa di traffico illecito di rifiuti speciali in discarica abusiva, sono stati rinviati a giudizio l'amministratore unico della società Giuseppe Domizio Musarella, il direttore commerciale Ignazio Chiaramonte, l'ingegnere comunale Mario Corridore, responsabile per l'Ufficio sviluppo dello scalo aquilano, Piero Negrini, socio accomandatario della società Delta Impianti, Rachele e Antonio Lunari, amministratore unico e titolare della ditta omonima di trasporti. Avrebbero concorso all'interramento di materiali di risulta sotto il sedime aeroportuale; per questo, il Comune dell'Aquila si è costituito parte civile.

Eccoci al punto, dunque. Nonostante i disastrosi risultati ottenuti, e nonostante il Comune sia controparte della Xpress in un processo penale dai risvolti piuttosto delicati, non solo l'amministrazione comunale non intende rescindere dalla convenzione ventennale, e ne avrebbe i motivi, ma vorrebbe persino rilanciare, affidando alla società la gestione dei fondi destinati allo sviluppo dell'Aeroporto dei Parchi come scalo di Protezione civile, con sette anni e mezzo di ritardo e migliaia di euro andati in fumo, nel frattempo, per inseguire velleità commerciali.

Innanzi a questi fatti, Massimo Cialente ha accennato a gufi e poteri forti che sarebbero all'opera per ostacolare investimenti sull'Aquila. Eppure, persino il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci ha tirato fuori dai cassetti un suo comunicato stampa del settembre 2013, dove indicava nella vocazione di Protezione civile il destino dello scalo di Preturo. "Bisogna saper scegliere per tempo, non arrivarci per contrarietà", ha scritto su Facebook.

De Matteis: "Cialente è riuscito a distruggere l'aeroporto e a renderlo inutilizzabile"

"Devo riconoscere a Cialente la capacità di sublimare la sua cialtroneria politica. Oramai, si può definire un bugiardo seriale. Parlando dell'aeroporto, è riuscito a distruggerlo e a renderlo inutilizzabile".

L'idea della Protezione civile "nasce con il sottoscritto" ricorda ai nostri microfoni Giorgio De Matteis, all'epoca assessore regionale alle Opere pubbliche, "che finanzia l'aeroporto dell'Aquila perché diventi punto di riferimento di Protezione civile in centro Italia. Dunque, si realizzano il capannone e altri interventi messi a disposizione del Comune dell'Aquila attraverso risorse finanziarie".

Con l'insediamento di Cialente - prosegue il consigliere comunale - "tutto questo si perde, fino a quando - a seguito del terremoto - vengono effettuati degli interventi da parte della Protezione civile nazionale per rendere lo scalo operativo. Da allora in poi, Cialente è stato a ciurlare nel manico fino all'estensione del bando per la concessione della gestione dell'aeroporto. Vale la pena ricordare che Xpress ha presentato un piano industriale che prevedeva decine e decine di migliaia di passeggeri da trasportare ogni anno e che prevedeva anche, guarda caso, in barba alle norme di urbanistica vigenti in città, la realizzazione di un centro commerciale".

Nonostante ciò, il Comune dell'Aquila assegna la gestione dello scalo alla società: "Da allora, abbiamo assistito ad una pantomima di pagliacciate ridicole, con un utilizzo dell'aeroporto pari a zero. A fronte del mancato soddisfacimento della convenzione, Cialente ha elargito centinaia di migliaia di euro, senza che lo scalo avesse alcuna destinazione. Lo stesso Cialente che si era fieramente opposto all'idea che lo scalo divenisse riferimento di Protezione civile. Avrebbe potuto continuare l'opera del sottoscritto che, oltre alle idee, ci aveva messo anche risorse finanziarie, creando - subito dopo il terremoto - le condizioni affinché la Protezione civile definisse l'aeroporto di Preturo come riferimento per il centro Italia. Invece, si è perseguita la 'bufala' dello sviluppo commerciale e, adesso, si cerca di girare la frittata: il sindaco dell'Aquila non ha mai pensato all'utilizzazione dello scalo come riferimento di Protezione civile, questa è la verità".

"Lo hanno fatto fallire, lo scalo", l'affondo di De Matteis. "Basta andare oggi, a Preturo, per rendersi conto che è lasciato in abbandono, inutilizzato".

L'ultima "presa per i fondelli", aggiunge dunque il consigliere comunale, attiene ai fondi che verrebbero assicurati allo scalo. "Hanno perso i 2.8 milioni di euro fatti stanziare dalla Giunta regionale dell'epoca, quella Pace. Infatti, è saltata la programmazione Fas 2007-2013", ha ribadito Giorgio De Matteis. "Il Ministero, che aveva posto delle limitazioni e delle prescrizioni, innanzi all'incapacità del Comune dell'Aquila di fornire progettazioni e indirizzi adeguati, ha fatto saltare la programmazione dei fondi. Per poterli recuperare nella programmazione 2014-2020, il governatore D'Alfonso aveva assicurato che sarebbero state inseriti dentro il Masterplan, il piano regolatore delle infrastrutture abruzzesi. Tanto è vero che, ad aprile 2015, il governatore ha firmato una delibera di Giunta regionale che stabiliva come l'aeroporto dei Parchi, insieme all'interporto di Manoppello e al porto di Roseto, fosse un intervento strategico e, dunque, sarebbe stato inserito nel Masterplan. Ed invece, dello scalo aquilano, nel Masterplan, non c'è traccia".

"Innanzi a questo, Cialente è rimasto zitto", l'atto d'accusa di De Matteis. Che contesta anche la volontà politica di rispettare la convenzione: "Mi domando: come si fa a non toccare una convenzione quando i risultati sono così disastrosi? Continua a parlare di complotti: ebbene, sono pronto a confrontarmi con Cialente domattina, per potergli spiattellare in faccia i suoi fallimenti. Le chiacchiere stanno a zero: la distruzione della struttura è tutta responsabilità dell'amministrazione comunale".

Anche per questo, De Matteis - e con lui il consigliere Di Cesare - ha chiesto la documentazione in Comune per capire "come è possibile che, a fronte della costituzione di parte civile del Comune dell'Aquila avverso la Xpress, si possa tenere ancora in piedi la convenzione con la società; una convenzione che Cialente difende con le unghie, come fa con Accord Phoenix. E' singolare che queste due situazioni, sempre più oscure e incomprensibili, siano sostenute da Cialente: la dice lunga sulle macerie che il sindaco lascerà a chi verrà dopo di lui". 

Di Cesare: "Fallimento sotto gli occhi di tutti"

"Da anni ci battiamo in tutte le sedi per denunciare la follia della Convenzione ventennale per la gestione dell'aeroporto di Preturo che ha prodotto risultati disastrosi ormai sotto gli occhi di tutti", le parole del consigliere comunale di Appello per L'Aquila che vogliamo, Ettore Di Cesare.

"Nella Convenzione è previsto che il periodo di durata della stessa sia sottoposto a revisione quadriennale per verificare l'attuazione dei programmi, del piano degli investimenti e degli obiettivi previsti", ha ricordato. "E l'esito di questa procedura può portare a misure per l'adeguamento o la cessazione del rapporto".
Ebbene, i quattro anni sono scaduti il primo marzo scorso "e non ci risulta sia stato eseguito alcun processo di revisione. Vorremmo conoscere i motivi di tale mancanza e chiediamo che venga immediatamente effettuata", la richiesta.

"Ci sembra particolare, inoltre - sottolinea Di Cesare - che da un lato, a livello giudiziario, l'amministrazione si ponga avverso la società di gestione e, dall'altro, non faccia nulla per stracciare la convenzione, e anzi si affidi alla società per futuri progetti che prevedono ulteriori investimenti".

Il consigliere di Aplcv si dice d'accordo sull'idea di puntare alla vocazione di Protezione civile per lo sviluppo dello scalo, "cosa che andava fatta già negli anni scorsi", ma "ci sembra incredibile che debba essere la società che doveva farne un aeroporto civile, coinvolta in un procedimento giudiziario, a gestirlo".

Dunque, l'ultimo affondo: "Sarebbe il momento, giunti alla fine della consilitura, di smetterla con i proclami e le promesse, e di guardare ai risultati ottenuti da questa amministrazione. Ebbene, lo stato dell'aeroporto è sotto gli occhi di tutti: ci piacerebbe si parlasse finalmente di politiche di sviluppo e non di gufi vari. Insomma, ci piacerebbe occuparci di politiche per i cittadini e non di ornitologia".

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Settembre 2018 17:00

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