Via libera al piano di risanamento del Centro turistico del Gran Sasso che, giovedì, arriverà al voto del Consiglio comunale.
Stamane, la Commissione Bilancio ha preso atto - a maggioranza - del piano istruito dall'amministratore unico Fulvio Giuliani e che prevede, tra l'altro, la transazione con 'Banca Intesa San Paolo' per estinguere il debito di 4 milioni e 100 mila euro che l'Istituto vanta nei confronti della società; si è giunti all'accordo che il Comune dell'Aquila versi entro il 31 dicembre prossimo 1 milione e 450 mila euro "per la chiusura a saldo e stralcio" di due posizioni debitorie: la prima, un mutuo da 1 milione e mezzo contratto con l'allora Banco di Napoli nel settembre 2001 e garantito da ipoteca sull'Hotel Cristallo; la seconda, un contratto di finanziamento del giugno 2003 con l'allora Banca Opi per 3 milioni.
Versando alla banca 1 milione e 450 mila euro le posizioni debitorie, e così l'ipoteca sull'albergo, verranno stracciate. Non solo. Con l'approvazione del piano di risananento, il Ctgs chiuderà il bilancio 2016 con un attivo di circa 1543 euro e si eviterà, dunque, di dover portare i libri contabili in Tribunale; la riforma Madia, infatti, in presenza di un piano di rilancio che prospetti un attivo, stabilisce che si possa evitare di dover avviare le procedure di fallimento, seppure si siano chiusi i bilanci in negativo per tre annualità consecutive, come accaduto al Ctgs.
"Un affarone", l'ha definito il sindaco Massimo Cialente; ed in effetti, è vero: si tratta, però, di ulteriori fondi pubblici impegnati a sanare la mala gestione delle società partecipate dal Comune dell'Aquila negli ultimi vent'anni. Ricorderete che giusto tre anni e mezzo fa, nel luglio 2013, l'amministrazione aveva già riconosciuto un debito fuori bilancio da un milione e mezzo relativo al documento finanziario 2012 del Ctgs.
Basterà a salvare il Centro turistico? Dipenderà dalla buona riuscita del piano di risanamento presentato da Giuliani e, soprattutto, dai previsti investimenti sulle infrastrutture per 52 milioni di euro, 40 pubblici e 12 da soggetti privati che dovrebbero subentrare nella gestione una volta realizzate le infastrutture previste che, sulla carta almeno, dovrebbero rendere la stazione sciistica "invitante" per chi voglia investire.
Iniziamo dal piano di risanamento: oltre alla transazione delle posizioni debitorie, l'amministratore unico ha rinegoziato l'esposizione della società verso Enel che, fino ad oggi, ha garantito energia elettrica in fascia di garanzia, dunque a costi 5 volte superiori alla media; intanto, e in via provvisoria, il servizio è stato affidato ad 'Aterno Gas e Power', in attesa di un bando europeo che verrà istruito ad inizio anno. "Così - ha spiegato Giuliani - avremo un risparmio stimato di 90 mila euro sui 300 mila che spendiamo ogni anno per i consumi di energia elettrica".
Inoltre, gli uffici del Ctgs verranno trasferiti da Campo Imperatore nel centro storico della città, con un ulteriore risparmio di tempo ed efficienza oltre che di consumi, se è vero che la palazzina che attualmente ospita il personale è in cemento armato e non coibentata: ad oggi, i consumi si aggirano sui 3200 euro al mese che, moltiplicato per 12, fa 40 mila euro l'anno, o poco meno.
E ancora, si è deciso di transare coi fornitori: stamane, è stato spiegato che tutte le società che, in questi anni, hanno preso in gestione le strutture di proprietà del Ctgs si sono rilevate morose, lasciando i debiti in capo al Centro turistico che, tra l'altro, non ha alcuna possibilità di rivalsa visto che le società, nel frattempo, sono tutte fallite. Anche per questo, il Ctgs tornerà alla gestione pubblica dello storico albergo di Campo Imperatore e del rifugio 'Le Fontari' che, si spera, potranno garantire maggiori introiti rispetto alle ultime gestioni affidate a privati.
C'è poi il piano industriale; sono già stati previsti i primi interventi coi 20 milioni di euro disponibili, 14 provenienti dal 4% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico, e da 6 milioni di fondi Par-Fas. Sono stati aggiudicati i lavori di restauro dell'Ostello di Campo Imperatore che dovrebbero concludersi nella inoltrata primavera del 2017; poi, si procederà con la ristrutturazione dei rifugi delle Fontari e Montecristo e dell'albergo di Campo Imperatore, un intervento straordinario per l'Hotel Cristallo, la riqualificazione e ristrutturazione edilizia del tunnel che porta dalla funivia all'albergo, oltre alla realizzazione dei sottoservizi nel comprensorio di Campo Imperatore - Fonte Cerreto con la risistemazione del parcheggio di Campo Imperatore.
Ben più importante, però, andranno realizzati gli impianti previsti nel Piano d'Area approvato oltre dieci anni fa con l'accordo di Regione Abruzzo, Parco e Comune dell'Aquila: parliamo del collegamento Monte Cristo - Fossa di Paganica - Scindarella. Se non si realizzeranno gli impianti - è stato ribadito negli ultimi mesi - non sarà possibile tenere viva la stazione di Campo Imperatore: sarebbe difficile, infatti, metterla in economia con un impianto di arroccamento dalla capacità limitata. Negli anni passati, è stato il Comune dell'Aquila a cofinanziare il Centro turistico: oggi, però, le nuove norme introdotte lo impediscono. Senza un altro accesso, insomma, non ci sarebbe altra possibilità che chiudere la stazione.
Ci sono le osservazioni istruite dal Ministero dell'Ambiente al Piano del Parco, però, che preoccupano e non poco; seppure, il presidente del Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, l'avvocato Tommaso Navarra, si sia mostrano piuttosto sereno, e deciso a chiudere l'iter d'approvazione in tempi brevi. Non resta che augurarsi vada davvero così: intanto, il Comune dell'Aquila si è impegnato a sborsare un altro milione e 450 mila euro per sanare le posizioni debitorie del Ctgs che, così, a seguito del piano di risananento, chiuderà il bilancio 2016 con un attivo di circa 1543 euro che dovrebbe salire oltre i 200 mila euro nel 2017.
Sia chiaro, si tratta di proiezioni "da intendersi come provvisorie" - l'ha ribadito il collegio dei revisori dei conti nel parere favorevole istruito - che "non prendono in considerazione alcuni aspetti rilevanti quali, ad esempio, l'adeguamento del piano d'ammortamento dell'impianto Fontari esistente, il piano d'ammortamento della nuova seggiovia, gli accantonamenti per i contenziosi in essere, la redditualizzazione dei contributi per i nuovi investimenti".
E' su questo punto che, ovviamente, si sono arroccate le opposizioni. E d'altra parte, nei giorni scorsi il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Guido Quintino Liris, aveva parlato esplicitamente di "bilancio evidentemente falso, viste le condizioni: una stagione sciistica non ancora partita, lavori all’ostello e all’albergo non completati, la mancanza di un piano d'ammortamento per la vecchia e la nuova funivia". Liris ha promesso, dunque, di chiedere spiegazioni ai revisori dei conti sul parere favorevole istruito "senza avere nessuna certezza sui conti".