Il sostituto procuratore generale della Corte d’Appello dell’Aquila, Domenico Castellani, nell’ambito del processo in Corte d’Assise relativo alla mega discarica Montedison di Bussi sul Tirino (Pescara), ha chiesto la conferma delle pene formulate dai pm nel processo di primo grado.
Le accuse, per i 19 imputati, sono quelle di disastro ambientale e avvelenamento dell’acqua. Le pene richieste vanno da un massimo dai 12 ai 4 anni.
La condanna più grave, 12 anni e 8 mesi di carcere, è stata chiesta nei confronti di Carlo Cogliati, amministratore delegato pro tempore di Ausimont. 12 anni sono stati chiesti per Guido Angiolini, dal 2001 al 2003 amministratore delegato di Montedison, e per Luigi Guarracino. 11 anni sono stati chiesti per Leonardo Capogrosso, coordinatore dei responsabili dei servizi Pas degli stabilimenti legati alla Montedison-Ausimont di Milano; Salvatore Boncoraglio, responsabile protezione ambientale e sicurezza della sede centrale di Milano; Carlo Vassallo, direttore dello stabilimento di Bussi dal 1992 al 1997; Nazzareno Santini, direttore dello stabilimento dal 1985 al 1992; Maurizio Aguggia e Giuseppe Quaglia.
Le altre richieste di condanna sono: 10 anni e 4 mesi per Camillo Di Paolo, Vincenzo Santamato, Giancarlo Morelli, Angelo Domenico Alleva e Mauro Molinari. Chiesti 7 anni per Luigi Furlani, Alessandro Masotti e Bruno Parodi.
Per Nicola Sabatini, infine, l’accusa ha chiesto 4 anni per il disastro ambientale e l’assoluzione per l’avvelenamento dell’acqua. Chiesta anche la conferma dell’assoluzione per Maurizio Piazzardi, sul quale già il pm aveva chiesto il proscioglimento.