Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha annunciato che il comune chiederà all’Anas di riconsiderare il progetto del lotto C della Variante Sud e di redigere un preliminare di messa in sicurezza della strada statale 17, valutandone anche la fattibilità.
La novità, emersa nel corso di un’assemblea pubblica tenutasi giovedì sera a Onna (foto), suona come un’inversione di marcia rispetto alla linea sposata da Cialente (e non solo da lui) in questi anni, ossia quella dell’indispensabilità e dell’improcrastinabilità della nuova strada.
Il primo cittadino, a dire il vero, rimane ancora intimamente convinto dell’idea che la Variante sia opera necessaria e dall’importanza strategica, non solo per L’Aquila - la statale 17, per come è diventata dopo il terremoto, non è più funzionale né sicura - ma per la realizzazione di quel famoso corridoio Pescara-Roma alternativo all’autostrada di cui si vagheggia da tempo.
Ma l’impegno assunto davanti ai cittadini e ai comitati l’altra sera potrebbe rimescolare le carte in tavola.
La messa in sicurezza dell’attuale sedime della s.s. 17, infatti, è l’ipotesi per la quale spinge, da sempre, il variegato fronte No Variante Sud ed è un progetto radicalmente alternativo a quello Anas, che consiste, com’è noto, nella costruzione di una bretella nuova di zecca che, da Bazzano, dovrebbe arrivare fino a San Gregorio passando al di là del fiume Aterno, con tanto di viadotti, terrapieni e mega rotatorie.
Sono una decina le ipotesi di tracciato abbozzate dalla società guidata da Vittorio Armani dal 2009, anno della prima conferenza dei servizi, a oggi. Tutte, più o meno, equivalenti (salvo minime variazioni) e tutte respinte dalle comunità locali, che giudicano l’opera in sé troppo impattante (violerebbe, tra le altre cose, il piano paesistico regionale), costosa (la previsione di spesa è di 48 milioni di euro) e anche pericolosa, visto che andrebbe a ricadere, se realizzata, in una zona ad alto rischio esondazione.
Malgrado il progetto Anas non rispetti il piano paesistico e del piano stralcio alluvioni della Regione, l’Anas potrebbe comunque decidere di costruire lo stesso l’opera qualora riuscisse a dimostrare che non ci sono alternative alla sua localizzazione. Trattandosi, inoltre, di un’infrastruttura inserita nella famosa Legge Obiettivo del 2001, la Variante Sud potrebbe andare in deroga anche ai piani regolatori comunali.
I comitati, però, non ci stanno a sottostare al ricatto della sindrome Tina (There is no alternative), speculare a quella Nimby (Not in my backyard). Secondo loro un’alternativa c’è eccome e consiste nell’ampliamento e nella messa in sicurezza della strada già esistente. Un progetto che consentirebbe di limitare il consumo di suolo e di far risparmiare all’Anas - dunque allo Stato, dunque, in ultima istanza, ai contribuenti - un sacco di soldi.
Peraltro, riferiscono a NewsTown alcuni membri dei comitati, sembra che un progetto preliminare di adeguamento della s.s. 17 esista già. E ad averlo elaborato è proprio l’Anas. A tirarlo fuori in una riunione ristretta e a porte chiuse che si tenne alcuni mesi fa nella sede regionale della società, all’Aquila, fu il capo compartimento dell’Abruzzo, Antonio Marasco. A quella riunione parteciparono, oltre ad alcuni rappresentanti dei comitati, anche Cialente e il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.
Cialente, però, afferma di non conoscere quel progetto - che prevede l'allargamento della carreggiata, l'eliminazione degli accessi a raso del nucleo industriale di Bazzano, la costruzione di parcheggi, complanari e persino di piste ciclabili - o comunque non ricorda di averlo mai visionato.
Si potrebbe disquisire sul perché Anas abbia ripetuto a lungo, anche per bocca dell’amministratore e presidente Armani, che non c’erano alternative alla Variante e che anzi bisognava chiudere in fretta la fase istruttoria per non perdere i finanziamenti quando invece un progetto diverso, non inviso alla popolazione, esisteva.
“Per non rinunciare alla possibilità di gestire un appalto da oltre 40 milioni di euro” dice Augusto De Sanctis del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, secondo il quale costruire una strada di quelle dimensioni in una zona alluvionale è pura follia.
Le obiezioni mosse da De Sanctis e dai comitati sono state recepite e riconosciute come valide anche dal comitato Via della Regione, che, in sede di valutazione del progetto, ha chiesto all’Anas di depositare ulteriori integrazioni. Cosa che però Anas non ha fatto. Quel che ha fatto, invece, è stato presentare un’altra ipotesi di tracciato, non molto diversa dalle altre.
In tutto questo c’è da considerare anche la posizione del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che oltre ad avere, com’ è noto, un debole per le grandi opere, è, per inciso, anche un funzionario dell’Anas.
D’Alfonso ha inserito la Variante Sud nel Masterplan e, non molto tempo fa, ha scritto una lettera ai sindaci di L’Aquila, Poggio Picenze, Barisciano e Fossa per invitarli ad adoperarsi in modo che i rispettivi consigli comunali approvino in tempi brevi l’ultima versione del progetto. Mossa che i comitati hanno giudicato scorretta, anche perché i consigli comunali dei quattro paesi si erano già espressi negativamente, con tanto di delibere, su ogni ipotesi di Variante Sud.
Solo nelle prossime settimane si saprà se c’è davvero spazio per la riapertura di un dialogo - se, cioè, Anas sarà davvero disponibile a tornare sui suoi passi rispolverando il progetto della messa in sicurezza della statale 17 – o se, invece, questa inaspettata inversione a U del Comune dell’Aquila sarà stata tutta un’ammuina per mascherare il fatto che quello della Variante Sud è invece un destino già scritto.