Presa di posizione durissima dei consiglieri regionali abruzzesi.
La Conferenza dei Capigruppo, infatti, ha sottoscritto un documento, consegnato al Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio con la richiesta di inviarlo al Presidente del Consiglio dei Ministro e al Ministero dello Sviluppo Economico, che chiede, senza mezzi termini, le dimissioni degli attuali vertici Enel.
Dimissioni che devono essere precedute – si legge nel documento – "da un risarcimento da destinare ai cittadini duramente colpiti dai disagi inferti, per il tramite dei Comuni di residenza, pari al 50% del prossimo anticipo del dividendo per i soci a valere sull'esercizio 2016, aggiuntivo ai normali indennizzi previsti per i piccoli disagi".
E' la risposta del Consiglio regionale ai disagi creati in Abruzzo dalla disalimentazione di oltre 100 mila utenze, rimaste al buio nei giorni della eccezionale ondata di maltempo che ha sconvolto la Regione. "I vertici dell'Enel - si legge nel documento - hanno dapprima sottovalutato e poi minimizzato gravemente quanto accaduto, ogni volta affermando e assicurando la risoluzione dei problemi ogni 24, 48, e 72 ore".
Una gestione dell'emergenza definita "pessima", dai Consiglieri, "sia in fase preliminare, sia nella fase di informazione ai cittadini e alle Istituzioni, sia nella gestione delle operazioni, con ritardi e superficialità inaccettabili per un Paese moderno nel terzo Millennio".
Anche per questo, il deliberato chiede ad Enel e Governo di portare a conoscenza, in tempi brevi, del piano di ammodernamento della rete della Regione Abruzzo, così come aggiornato alla luce degli eventi di questi giorni.
La Conferenza ha espresso la volontà di sentire a breve il Sottosegretario regionale alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, per riferire circa lo stato dell’emergenza e per fare un preciso quadro degli interventi messi in campo; e resta in convocazione permanente, allo scopo di monitorare costantemente la situazione e agire tempestivamente.
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"Considero positiva la tardiva presa di posizione dei capigruppo della Regione Abruzzo con la richiesta di dimissioni dei vertici dell'Enel", ha sottolineato Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista che fa notare come "esigere che questi signori si dimettano è doveroso. Almeno i prossimi comincerebbero a preoccuparsi dei cittadini e non solo degli azionisti privati. E' bene chiarire che a causare il disastro è una politica di lungo periodo che centrosinistra e centrodestra hanno sostenuto all'unisono. Quella che ha portato allo 'spezzatino' dell'Enel, una grande azienda pubblica strategica suddivisa in società per azioni quotate in Borsa che rispondono più agli interessi della finanza che a quelli dei cittadini utenti. Una privatizzazione fallimentare di cui vediamo i risultati e che spero si rimetta in discussione. Le responsabilità dell'Enel comunque non cancellano quelle di chi governa Regione e Province per quanto di loro competenza. Faccio notare che in questi anni la Regione Abruzzo non ha vigilato e fatto pressioni su Enel e Terna".