Lunedì, 30 Gennaio 2017 23:23

Mattarella convoca D'Alfonso e Lolli per parlare delle scuole dell'Aquila

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Il "dossier" sulla sicurezza e la vulnerabilità sismica delle scuole dell’Aquila approderà sulla scrivania di Sergio Mattarella.

Oggi il presidente della Repubblica incontrerà Luciano D’Alfonso e Giovanni Lolli per parlare della situazione degli istituti scolastici del capoluogo abruzzese che, all’indomani del nuovo sciame sismico culminato nelle tre scosse soperiori ai 5 gradi Richter del 18 gennaio, si sono scoperti, stando almeno ai dati contenuti negli studi di vulnerabilità spuntati fuori negli ultimi giorni, di nuovo fragili.

“E’ un incontro che ci è stato chiesto direttamente dal Capo dello Stato” spiega a NewsTown Giovanni Lolli, vice presidente regionale “Un fatto che consideriamo molto importante. Al presidente diremo quello che abbiamo già detto a Gentiloni, ossia che c’è bisogno di uno sveltimento delle procedure per adeguare sismicamente le scuole. Perché deve essere chiara una cosa: per avere indici di vulnerabilità superiori a 1 le scuole vanno rifatte”.

Intanto proseguono gli incontri informativi che il Comune, la Provincia e la Regione stanno tenendo nelle scuole dell’Aquila con i presidi, i professori e i rappresentanti di studenti e genitori.

Ieri è stata la volta del liceo Scientifico/Artistico “Bafile” e dell’Ipsiasar “Coletti”.

I rappresentanti istituzionali  - Giovanni Lolli per la Regione, Antonio De Crescentiis per la Provincia e Massimo Cialente per il Comune – hanno ribadito che mercoledì 1° febbraio in tutti gli istituti, a eccezione del Cotugno, riprenderà l’attività didattica. Nel frattempo squadre di tecnici coordinate da Reluis e pagate dalla Regione faranno nuovi accertamenti sugli indici di vulnerabilità degli edifici e sulla loro tenuta statica. Anche se il risultato di queste nuove verifiche appare già scontato: “Siamo certi che nessuna di queste scuole avrà un indice pari o superiore a 1” afferma Lolli “Se, al termine delle perizie, dovessero esserci casi di scuole con indici troppo bassi, tali da non poter rimanere aperte, ci assumeremo la responsabilità di chiuderle e di fare dei lavori, adottando, nel frattempo, soluzioni provvisorie come i doppi turni. Questo, tuttavia, non potrà avvenire per tutti gli istituti perché all’Aquila non abbiamo spazi e strutture in grado di ospitare i 18 mila studenti che frequentano le scuole in muratura. E’ chiaro che avranno la priorità gli edifici con vulnerabilità maggiore”.

Riguardo la situazione delle singole scuole, il “Bafile” avrebbe un indice di vulnerabilità abbastanza basso, inferiore, in media (perché i corpi da cui è composto il complesso sono diversi), allo 0.4.

A differenza del Cotugno – che, oltre ad avere un indice generale dello 0.26, ha problemi specifici dovuti ai carichi verticali in alcuni corpi, ragion per cui rimarrà chiuso fino al 4 febbraio, per dare modo ai tecnici di effettuare controlli più approfonditi - la scuola, mercoledì, riaprirà i battenti.

“La scuola è agibile, non possiamo tenerla chiusa” dice la preside, la professoressa Sabina Adacher. In assenza di direttive precise, saranno i genitori, sostanzialmente, a decidere se mandare o no i propri figli a scuola.

“Cercheremo di andare incontro a tutte le esigenze e sulle assenze saremo un po’ più flessibili e tolleranti” rassicura la dirigente. Anche gli studenti si atterranno alla linea scelta dagli enti locali e non daranno vita, per il momento, a proteste o mobilitazioni: “Le istituzioni ci hanno consigliato di venire a scuola” dice Alessandro Conti, rappresentante di istituto “I risultati delle nuove perizie saranno pronti tra un mese, ci muoveremo in base a quelli”. Nel frattempo la scuola ha adottato alcuni accorgimenti per migliorare la prevenzione: negli ultimi mesi sono state fatte cinque prove di evacuazione, predisposte nuove uscite di sicurezza e vietati gli affollamenti (come ad esempio le assemblee di istituto) nelle aule non situate al piano terra.

Diversa, invece, la situazione dell’Ipsiasar, dove le criticità maggiori sono legate all’inagibilità di una palazzina situata proprio a ridosso di uno dei musp dell’istituto. Un problema che si trascina, peraltro, dallo scorso novembre e a causa del quale sono diventate inutilizzabili alcune aule, tra cui quelle usate per le attività di laboratorio. La scuola ha chiesto a Regione e Provincia di agire tempestivamente e di dare mandato ai tecnici di compiere ulteriori sopralluoghi per valutare il tipo di intervento da mettere in atto.

Ultima modifica il Martedì, 31 Gennaio 2017 10:07

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