Il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli ha annunciato che il bando per l'assegnazione delle sorgenti dell'acqua Santa Croce è stato assegnato all'importante gruppo industriale "Norda". Si tratta del quarto gruppo italiano delle acque alimentari, che dopo aver acquisito Sangemini vanta 7 stabilimenti e un giro d'affari annuo pari a 130 milioni di euro. La società di Lecco è dei fratelli Pessina, tra l'altro editori del quotidiano l'Unità.
Ci sono 4 stabilimenti che fanno capo a Norda: Primaluna (Lecco) in Valsassina, Valli del Pasubio (Vicenza), Tarsogno (Parma) e Bedonia (Parma). Sangemini, oltre allo stabilimento di Terni, ha un’altra unità produttiva a pochi km di distanza, dove viene imbottigliata l’acqua oligominerale Amerino. Infine c’è quello di Gaudianello a Melfi. Attualmente la società gestisce 22 sorgenti e ha 25 linee di imbottigliamento.
La Norda oltre all'acqua produce anche Cola, Chinotto, aranciata, ginger e tè.
Lolli ha inteso esprimere soddisfazione per la conclusione della vicenda auspicando la valorizzazione delle sorgenti e l'incremento dei livelli occupazionali.
Al bando aveva partecipato anche l’associazione temporanea d'impresa (Ati) composta dalla Bruni industry srl e dalla Edilcomar, che secondo alcune voci avrebbe alle spalle un gruppo arabo. E poi, ancora, avevano risposto la Aqua srl dell'imprenditore avezzanese Mastrocesare e la Italiana Beverage, quest'ultima del gruppo Colella, società che controlla la Santa Croce spa, concessionaria fino ad ora, e che ha presentato ricorso al Tar contro il bando iniziando un lungo braccio di ferro con Regione Abruzzo.
"E’ stato un bando complesso", ha sottolineato Lolli; "sono molto contento perché so che prodotto che abbiamo è la migliore d’Italia e merita di essere utilizzata da un’impresa all’altezza. Nel bando norme di salvaguardia occupazionale e io mi auguro che questa azienda torni ad occupare non i 20-30 dipendenti attuali ma decine e decine di lavoratori".
Il gruppo Colella farà ricorso
Il gruppo Colella, che ha partecipato, con la controllata Italiana Beverage, al bando per la concessione della sorgente Sponga di Canistro (L’Aquila), ha presentato istanza di accesso agli atti della gara bandita dalla Regione Abruzzo, che si è conclusa ieri con l’assegnazione provvisoria al gruppo Norda: tutto ciò “per preparare il ricorso che sarà presentato all’atto dell’aggiudicazione definitiva della concessione se sarà superato il vaglio dell’ufficio Via”.
Lo rende noto l’imprenditore Camillo Colella, che guida l’omonimo gruppo che controlla anche la società per azioni Santa Croce che, fino all’anno scorso, aveva la concessione della sorgente Sponga e che ha in atto con la Regione un serrato contenzioso legale e giudiziario. La Santa Croce è proprietaria dello stabilimento di Canistro, delle infrastrutture e dell’omonimo marchio di acqua minerale.
“Abbiamo inoltrato una richiesta di accesso agli atti per valutare il lavoro della commissione di gara che già ci sembra viziato da passaggi illegittimi e conseguenti risultati discutibili, anche se siamo solo all’aggiudicazione provvisoria perché ora si deve pronunciare il Via”, spiega Colella. “È piuttosto singolare che lo stesso progetto presentato dalla mia azienda meno di 2 anni fa nella precedente gara da noi vinta, il cui bando fu annullato dal Tar per l’omessa valutazione di impatto ambientale da parte della Regione, oggi sia stato valutato con 17,75 punti di meno - continua l’imprenditore - e in questo modo non sia ritenuto neppure meritevole di varcare la soglia dei 65 punti necessari per accedere alla graduatoria: non avrà, quindi, diritto al subentro qualora l’aggiudicatario provvisorio non dovesse soddisfare i requisiti, questo nonostante ci sia uno stabilimento esistente e moderno con tutte le infrastrutture a norma”.
“Tutto questo a fronte del fatto che la società vincitrice dovrà costruire uno spazio produttivo - rimarca Colella - con il problema di acquisire terreni agricoli privati individuati dal Comune che devono essere resi idonei per un insediamento industriale con legittimi percorsi amministrativi. Vigileremo su tutto”.
Colella quale chiarisce anche che non venderà né affitterà lo stabilimento marsicano, “che costituisce la base logistica per la produzione spostata in Molise”. Fa poi notare che “c’è il conflitto di interessi della dirigente regionale Iris Flacco, presidente della commissione di gara ed esaminatrice, alla luce del coinvolgimento in vicende giudiziarie attivate in seguito alle nostre denunce”.
“Voglio ricordare che attendiamo il pronunciamento del Consiglio di Stato sia in riferimento al nostro ricorso al Tar sulla revoca del precedente bando che su quello attuale - continua Colella - E poi ribadisco che non ci fermeremo nella battaglia legale contro le vessazioni e le ingiustizie subite dalla Regione, in particolare dal vice presidente Giovanni Lolli e dalla stessa dirigente Flacco”. In ultimo, il patron evidenzia il fatto che “il marchio Santa Croce è di mia proprietà e regolarmente registrato, mentre la sorgente in gara è la Sant’Antonio Sponga di Canistro, per cui diffideremo e perseguiremo secondo legge ogni improprio accostamento”.