Mercoledì, 27 Marzo 2013 12:28

Grandi eventi: contestata maxi evasione al gruppo Anemone

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Una evasione fiscale da 166 milioni. E' l'accusa contestata dalla Guardia di finanza al gruppo Anemone Costruzioni Srl coinvolto nella organizzazione dei "Grandi Eventi" affidati, in emergenza, alla gestione della Protezione Civile di Guido Bertolaso. Tra gli altri, il G8 che nel luglio del 2009 venne spostato da La Maddalena a L'Aquila. 
 
La Anemone costruzioni negli anni si è aggiudicata importanti appalti pubblici che le hanno consentito, tra il 2005 e il 2009, di incrementare il proprio volume d'affari sino a raggiungere i 57 milioni di euro. Indagando, si è scoperta una vera e propria contabilità parallela, criptata attraverso codici numerici dei luoghi di esecuzione dei lavori e dei committenti su cui hanno lavorato gli uomini del Nucleo di polizia tributaria, che hanno svelato così la contabilità parallela della società e una pluralità di lavori edili mai fatturati e dichiarati al fisco. 
 
In particolare sul fronte dei lavori pubblici relativi ai ''Grandi eventi'', gli investigatori hanno accertato che l'Anemone Costruzioni ''figurava sia quale società facente parte del consorzio incaricato dei lavori, denominato Maddalena Scarl (di cui l'impresa del gruppo Anemone deteneva il 93,5% delle quote) che quale esecutore materiale di alcune opere: le fatture emesse dall'Impresa Anemone nei confronti della Maddalena Scarl, ammontanti a 21 milioni, a fronte di lavori sull'isola, erano in realtà relative ad operazioni inesistenti. I riscontri effettuati sui documenti riportanti i nominativi delle maestranze intervenute presso i diversi cantieri hanno infatti evidenziato la totale assenza di personale dipendente o riconducibile alla Anemone Costruzioni''. 
Non solo: l'Impresa Anemone, ''al fine di consentire a ulteriori tre società riconducibili al gruppo (Arsenale S.c.a.r.l., Cogecal S.r.l. e Tecno-Cos S.r.l.), impiegate parimenti nell'isola della Maddalena, di sottrarre a tassazione gli ingenti ricavi derivanti dall'assegnazione dell'appalto, risulta aver emesso, nei loro confronti, fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo di 17 milioni di euro''. 
 
Le indagini hanno così consentito di definire il reale volume di affari realizzato dalla società romana negli ultimi anni e di quantificare una base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte dirette e dell'Irap per un ammontare complessivo di circa 140 milioni e un'Iva evasa per oltre 26 milioni. 
I due legali rappresentanti dell'Impresa Anemone pro tempore, uno dei quali amministratore anche della Maddalena Scarl, e i rappresentanti legali delle tre società del gruppo utilizzatrici delle fatture per operazioni inesistenti sono stati denunciati per i reati di infedele dichiarazione fiscale ed emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
 
Fonte "La repubblica Roma"
 

Ultima modifica il Martedì, 09 Aprile 2013 19:20

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