Stato di agitazione dei dipendenti di Abruzzo engineering che, ieri mattina, pur presentandosi in ufficio, hanno deciso di autosospendersi non garantendo il servizio di front office del Genio civile e degli uffici della ricostruzione dell’Aquila e del cratere.
I lavoratori denunciano il mancato pagamento degli stipendi. L’ultimo emolumento, infatti, risale al mese di gennaio, pagato in tre rate tra marzo e aprile, cui si è aggiunto un anticipo di 300 euro per la mensilità di febbraio.
A quanto si è potuto apprendere, la Regione Abruzzo avrebbe istruito il capitolo unico per il pagamento ma non vi avrebbe trasferito i fondi, non avendo la liquidità per garantire il dovuto. Si parla di oltre 2 milioni di euro, per attività già erogate dalla società.
Il mandato di pagamento era atteso per la giornata di ieri ma davanti all’ennesima promessa disattesa i dipendenti hanno deciso di incrociare le braccia.
Stando alle ultime assicurazioni fornite dalla Regione, a questo punto il trasferimento dovrebbe avvenire venerdì. Fatto il mandato, però, ci vorranno altri 5 o 6 giorni per l’accreditamento sul conto dell’azienda che, a quel punto, potrà provvedere al pagamento degli stipendi arretrati ai dipendenti.
Parliamo di 169 persone che svolgono regolarmente il proprio lavoro, per la gran parte pendolari che debbono, dunque, affrontare anche le spese di viaggio.
Dovesse saltare di nuovo il pagamento, le sigle sindacali si sono dette pronte all'agitazione dei lavoratori sotto Palazzo Silone.
Oltre il pagamento degli stipendi, infatti, c’è preoccupazione anche per il futuro: infatti, se i fondi statali vincolati all’assistenza tecnica coprono l’intero 2017, le risorse che dovrebbero essere garantite dalla Regione per i lavori impiegati direttamente dall’ente avrebbero una copertura parziale, al massimo fino al mese di ottobre.