Di tutti i messaggi di solidarietà arrivati nei confronti di CaseMatte, dopo il rinvio a giudizio e la richiesta da parte della Asl1 di una provvisionale di 50mila euro, quella dell'associazione 180 Amici - che si occupa di disagio mentale - e del suo Presidente Alessandro Sirolli, è il più circostanziato e particolare.
Perché in qualche modo arriva paradossalmente da dentro lo stesso milieu sanitario da cui pure parte la richiesta di risarcimento per "danni d'immagine", ma più nello specifico da quello che ha più a che fare con la cura del disagio mentale e ben conosce l'area di Collemaggio, sia nella sua storia che nelle sue ultime evoluzioni del post-sisma.
"Il Direttore della ASL dott. Giancarlo Silveri - scrive l'associazione tramite il suo Presidente Sirolli - chiede 50.000 euro a Casematte per danno all'immagine mentre dovrebbe riconoscere quanto "Casematte" sia stata determinante dal 2009 nel diffondere la pratica della salute mentale di comunità, con l'accoglienza di cittadini in cura per problemi mentali, ospiti per lunghi mesi invernali in strutture provvisorie del Dipartimento di Salute Mentale all'interno del parco dell'ex Ospedale Psichiatrico "S.Maria di Collemaggio".
"Dovrebbe ricordare - continua la nota dell'associazione - quando respinse la proposta di delibera per l'utilizzo delle borse-lavoro donate dalla famiglia Losavio e dalla "Fondazione Franca e Franco Basaglia" e che avrebbe potuto esitare in un progetto di inclusione sociale e lavorativa proprio a Casematte, dove alcune persone ospiti delle casefamiglia già collaboravano volontariamente nel bar riaperto a Collemaggio. Quelle borse lavoro, donate il 3 novembre 2009 durante il convegno "Il senso della riabilitazione nella ricostruzione" con la partecipazione della Protezione Civile, dello stesso Dott.Silveri e del Comitato 3e32, furono poi attivate dalla "180amici" all'interno del progetto 'Cinebus-matti per il cinema'".
"Casematte è stato, ed è tutt'ora, per alcune di queste persone un punto di ritrovo, un luogo in cui sperimentarsi e mettersi alla prova in ruoli che forse, a causa di un problema spesso ghettizzante, non ricordavano, quello cioè di giovani cittadini attivi nelle pratiche di ricostruzione sociale in un territorio disgregato e disperso come quello della città di L'Aquila.
"Casematte ha rappresentato per loro, come per molti altri giovani cittadini, un luogo in cui incontrarsi e trascorrere, in modo costruttivo, le giornate allora prive di senso e di vita in una città appena uscita da un lutto immenso come quello del terremoto. Non si dimentichino infatti le presentazioni di libri, le mostre d'arte di giovani e meno giovani artisti aquilani, i concerti e le serate che hanno reso meno vuota la vita di molti cittadini: "Casematte" non è solo un luogo di incontro e relazioni, ma è uno spazio di vita e di idee in una città che forse oggi si è assuefatta all'idea di essere terremotata per quei giovani che tanto si sono impegnati nei progetti di ricostruzione sociale della città".
"Riconosciamo la valorizzazione di Collemaggio da luogo in abbandono in luogo di vita, in presidio continuo a salvaguardia del patrimonio aquilano per contrastare i tentativi di vendita. Riconosciamo l'organizzazione delle giornate dedicate alla Salute Mentale di Comunità con la partecipazione della Direzione Sanitaria della ASL Triestina, della portavoce del Forum Salute Mentale, della Fondazione Basaglia, dell'Assessorato Comunale al Sociale".
"Visto quanto Casematte ha fatto per la città - conclude la nota - l'Associazione 180amici L'Aquila Onlus esprime la propria solidarietà e vicinanza ai cittadini attivi e presenti fin dal 6 aprile 2009 e impegnati tutt'ora a portare avanti questo progetto, augurandosi che non smettano mai di lottare per qualcosa in cui credono fermamente e che continuino a portare avanti con lo stesso entusiasmo le attività che rendono Collemaggio un luogo vivo in una città distrutta e da ricostruire".