Un incendio di vastissime dimensioni è scoppiato ieri sera nello stabilimento produttivo della ditta Richetti, in località Sant'Atto di Teramo.
L’allarme è scattato intorno alle 22: le fiamme hanno coinvolto un capannone della superficie di circa 6.000 metri quadrati. L’azienda produce merendine e generi alimentari per autogrill e lavora su due stabilimenti nel nucleo industriale di Sant’Atto. L'incendio si sarebbe sprigionato da un magazzino per lo stoccaggio di imballaggi contenente cartone e pallets in legno; da lì, le fiamme si sono estese anche ad una porzione del reparto produttivo in cui sono presenti oli vegetali. Come riferisce Certa Stampa, le fiamme hanno ingoiato il magazzino e la produzione, dove ieri era stato segnalato il malfunzionamento di un forno; non è detto, però, che l'evento sia collegato all’incendio.
Sul posto sono arrivate quattro squadre dei vigili del fuoco da Teramo, Pescara e Nereto che hanno lavorato a lungo per domare l’incendio con tre autopompe e cinque autobotti.
All’interno dell’azienda erano presenti circa 60 operai che sono riusciti ad uscire e a mettersi in salvo. Sul posto anche il sindaco Maurizio Brucchi che, per verificare la situazione ambientale a causa del rischio eternit, ha allertato l’Arta.
Nella serata di ieri, i Volontari della Protezione Civile Gran Sasso hanno verificato che la direzione dei fumi era diretta verso Nord-Est, con ricaduta tra i comuni di Bellante e Mosciano Sant’Angelo, pertanto è stata invitata la cittadinanza a tenere chiuse le finestre. Lo stesso Brucchi poco prima della mezzanotte, via Facebook, aveva invitato i residenti della costa a non aprire le finestre. C’è grossa attesa a questo punto per i risultati delle analisi sulla qualità dell’aria che arriveranno probabilmente nelle prossime ore.
I cittadini sono in allarme. "L'incendio di ieri è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso", commenta Valerio Pelusi, presidente del comitato Sant’Atto, "l'area industriale in questione è dimenticata sotto tutti i punti di vista con problemi sanitari e logistici molto gravi ormai da anni; rifiuti abbandonati, illuminazione e sicurezza stradale sono ormai problemi cronici di questa zona, abitata da molte famiglie e frequentata da molti lavoratori. Chiediamo al sindaco Brucchi notizie certe, date certe ed una presa di posizione forte, chiara ed immediata per sollecitare in brevissimo tempo tutti gli organi preposti al controllo sanitario per la tutela dei cittadini e alla risoluzione dei problemi sopracitati".
Intanto, una centralina di monitoraggio dell’aria istallata per un progetto sperimentale a Bellante [lufdaten.info] sta registrando i dati relativi a Pm10 e Pm2.5. Sono al momento gli unici dati disponibili in tempo reale. Dai dati pubblicati, è possibile notare l'andamento delle due sostanze monitorate con il passare dei minuti: per farlo, basta seguire l'account twitter @mascam64; su telegram, c'è il bot interrogabile @ardusbot