Il 28 agosto si è tenuta all'Aquila, a Casa Onna, un'assemblea del Forum abruzzese dei movimenti dell'acqua per fare il punto sui presunti episodi di inquinamento dell'acqua delle sorgenti del Gran Sasso.
Al termine dell'incontro, i cui contenuti sono sintetizzati nella nota pubblicata qui sotto, è stato deciso che il 9 luglio, ad Assegi, ci sarà un'iniziativa regionale, preceduta da un flash mob che si terrà la prossima settimana, sempre all'Aquila, davanti la sede della Asl o della Gsa, i due enti responsabili della qualità delle acque.
La nota del Forum H2O
Tracce di Toluene sono state riscontrate anche a L'Aquila nei campioni di acqua del 5 e dell'8 maggio. Inoltre nelle acque dei laboratori Infn, a scarico, il 12 maggio è ricomparso in tracce anche l'1,2,4 trimetilbenzene.
Il Forum H2O con la Soa ha attivato un accesso agli atti visto che molti enti continuano a non pubblicare i referti online sui siti istituzionali come previsto da anni dalla normativa (D.lgs.195/2005). I
Documenti arrivati, dopo Pec e telefonate di sollecito, aggiungono ulteriori informazioni sull'aquilano, dove dal 5 maggio diversi cittadini avevano segnalato cattivo odore nell'acqua ai rubinetti.
Intanto la Asl dell'Aquila, al contrario di quanto avvenuto nel Teramano, non pare aver attivato un controllo specifico e rafforzato sul Gran Sasso, nonostante fosse noto l'avvio dei cantieri di verniciatura nei tunnel.
Non ha fatto prelievi specifici neanche il 5 o il 6 maggio quando ormai vi erano plurime segnalazioni di cattivi odori pubblicate anche dalla stampa. Gli unici cinque prelievi sono relativi all'8 maggio e solo su uno di questi è stata fatta una ricerca allargata ad alcune altre sostanze rilevando tracce di toluene (0,2 microgrammi/litro nel campione 2284 raccolto a Bagno grande).
Nessun campione è stato raccolto alla sorgente.Invece la Gran Sasso Acque risulta aver svolto due campionamenti il giorno 5 maggio alla Sorgente del Gran Sasso.
Uno con pochissimi parametri ricercati, l'altro con un numero maggiore e in cui è stata riscontrata la presenza di Toluene a 0,66 microgrammi/litro.
Valori bassi, ben sotto i limiti sia per la potabilità sia per gli aspetti ambientali, che però testimoniano la pervasività a livello dell'intero Gran Sasso dei rischi che corre la risorsa acqua e noi utenti.
Invece l'Arta ha pubblicato sul suo sito i risultati dei campionamenti del 12 maggio relativi al versante teramano.
Ebbene, a parte tracce residue di Toluene su alcuni campioni, si evidenzia nel campione raccolto presso i Laboratori Infn, con le acque a scarico per i lavori in corso, la presenza in tracce (0,2 microgrammi/litro) di 1,2,4 trimetilbenzene, una delle sostanze usate in grande quantità (1250 tonnellate) nei laboratori nell'esperimento Borexino. Con tutta evidenza permangono problemi nell'uso delle sostanze per gli esperimenti.
Il Forum ha scritto una nuova nota agli enti per ribadire che, considerata anche la via di contaminazione che si è avuta con il Toluene, le sostanze potenzialmente rischiose presenti nei tunnel potrebbero essere centinaia, la stragrande parte delle quali non monitorata.
A tal proposito sono state citate nella lettera recentissime ricerche pubblicate sulle migliori riviste scientifiche mondiali che evidenziano la presenza in tunnel stradali di sostanze di ogni tipo, dagli Idrocarburi Policiclici Aromatici (trovate 50 sostanze solo di questo gruppo, e l'Arta non le ha cercate almeno negli ultimi mesi) agli ftalati, molte delle quali rilevabili solo con ricerche particolari.
Su una situazione così rilevante l'unica strada da percorrere è la ricostruzione esatta di tutti i passaggi per avere un quadro esaustivo. In ogni caso ribadiamo che la vera strada per risolvere i problemi è la prevenzione e non certo il precario "inseguimento" delle contaminazioni. Sicuramente in questa fase va allargato lo spettro di parametri misurati ma, come abbiamo detto, le sostanze possono essere centinaia in una condizione come quella del Gran Sasso, senza dover richiamare il fatto che a settembre scorso il laboratorio del Ruzzo non rilevò il diclorometano, al contrario di altri due laboratori (Arta e Infn).
A questo punto si tratta di:
- fare una rilettura critica degli esecutivi dei progetti di gallerie, laboratori, scarichi e condotte (dopo sisma), ivi comprese modalità di manutenzione e pulizia pulizia;
- allargare le indagini chimiche agli altri inquinanti e ai casi di incidente;
- programmare un’azione organica e sistematica di interventi riparatori di messa in sicurezza dell'acquifero;
- avviare un’indagine epidemiologica mirata sui due versanti.
Inquinamento da salmonella
Le ordinanze si susseguono fin dalla n. 70 del 2014; un' ultima nota n. 57160/16 del 23 3.2016 affermava che “… considerato l’andamento ripetitivo della presenza di salmonella nel periodo ag. 2015_febbr. 2016,… non si riteneva possano sussistere le condizioni per annullare le ordinanze emesse, tranne che per il Raiale fino a Madonna d’Appari e (non essendo cambiate le condizioni e non avendo a tutt’oggi programmato interventi) e sussistendo i presupposti di fatto e di diritto per procedere con lo strumento dell’Ordinanza contingibile ed urgente) il sindaco (autorita sanitaria locale) dovrà ancora una volta prorogare i divieti di attigimento ed irrigazione!
Anche su questa questione va costruito un organico quadro conoscitivo che individui depuratori mal funzionanti, fosse settiche a tenuta e/o perdenti o mal funzionanti i, allevamenti zootecnici non ortodossi e altri insediamenti inquinanti per poi delineare un programma di azioni di blocco o adeguamento da attuare in tre anni.