La Sezione Centrale d'Appello della Corte dei Conti ha assolto l'ex sindaco Massimo Cialente, gli ex assessori comunali Fabio Pelini e Alfredo Moroni e l'ex dirigente del comune dell'Aquila Patrizia Del Principe per la presunta responsabilità erariale relativa alla gestione dei progetti Cse e dei Map.
Lo rendono noto gli avvocati Francesco Rosettini, legale, insieme a Angelo Colagrande, di Fabio Pelini, e Carlo Benedetti, difensore di Massimo Cialente e Alfredo Moroni.
La procura regionale della Corte dei Conti aveva contestato ai quattro imputati di aver provocato al comune dell'Aquila un danno erariale da quasi 12 milioni di euro (11 milioni e 871 mila la cifra esatta) per non aver dato esecuzione a due delibere, la 171 e la 172 del 2011, votate dal consiglio comunale per fissare i paletti dei pagamenti dei cosiddetti canoni di compartecipazione spettanti agli assegnatari degli appartamenti Case, Map, Fondo Immobiliare e affitto concordato.
Quelle delibere, tra le altre cose, prevedevano l'obbligo, da parte del Comune, di sfrattare i morosi e gli insolventi e di riassegnare gli alloggi tolti a questi ultimi ai percettori del contributo di autonoma sistemazione. Cosa che, però, il Comune - nelle persone, appunto, di Cialente, Pelini, Moroni e della Del Principe - non ha fatto. I casi contestati dalla Procura della Corte erano 817.
In primo grado la Corte dei Conti regionale aveva condannato Pelini, Moroni, Cialente e Del Principe al risarcimento di 120 mila euro totali, così ripartiti: 30 mila a Cialente, Moroni e Pelini e 60 mila alla Del Principe.
Quella sentenza era stata impugnata sia della Procura, che aveva ribadito la richiesta di condanna al risarcimento di 12 milioni di euro, sia dagli avvocati difensori degli imputati, con un appello incidentale nel quale era stato chiesto di annullare del tutto la condanna.
Questa mattina la sezione centrale d'Appello della magistratura contabile, con sede a Roma, ha accolto il ricorso delle difese, stabilendo che Cialente e gli altri non dovranno risarcire nulla.
"Sono molto contento" afferma Carlo Benedetti "sia perché questa sentenza pone fine a tre anni di inferno vissuti dai nostri assistiti e dalle loro famiglie sia perché è una sentenza che riconosce la piena legittimità dell’operato dell'ex sindaco Cialente e della sua giunta, in una materia, le gestione del Progetto Case e dei map, complicatissima, che istituzionalmente non spettava al comune".