L'ex assessore alla Cultura del comune dell'Aquila Betty Leone replica ad Alessandro D'Alatri, dimissionario direttore artistico del Tsa, che, in un'intervista al quotidiano online Abruzzo Web, aveva motivato la sua scelta di chiudere anzitempo l'esperienza con lo Stabile tirando in ballo la "bocciatura" dello spettacolo proposto dal Tsa per i Cantieri dell'Immaginario e il mancato trasferimento all'ente dei fondi Cipe destinati alle istituzioni culturali.
La rispota di Betty Leone
Nell’intervista ad Abruzzo Web, Alessandro D'Alatri, in relazione alle sue dimissioni da direttore del Tsa, sostiene:
1. che il progetto Tsa per i Cantieri dell’Immaginario 2017 è stato bocciato “qualitativamente” dal “consigliere finanziario-culturale” del Comune;
2. che il Comune ha bloccato i fondi Cipe per le Istituzioni Culturali per una arbitraria interpretazione della legge, “da parte di figure che gravitano e decidono per conto dello Stabile”.
Per quanto al punto 1.
Il progetto Tsa per i Cantieri dell'Immaginario è stato esaminato da una commissione (composta da tre esperti esterni al Comune oltre che dalla dirigente del settore Cultura del Comune e del direttore artistico dei Cantieri dell'Immaginario), avendo una valutazione che avrebbe permesso un co-finanziamento di circa 36 mila euro. La stessa commissione l'anno scorso aveva attribuito al progetto del Tsa un punteggio molto alto, a riprova che non esiste alcun pregiudizio verso questa Istituzione.
Il Tsa ha quindi deciso di non partecipare alla programmazione dei Cantieri dell'Immaginario, lamentando il ritardo dell'erogazione dei fondi Cipe.
Per quanto al punto 2.
Come è noto, la delibera Cipe dei fondi 2016 è stata pubblicata a febbraio 2017. Il Comune ha predisposto immediatamente le linee guida per l'assegnazione e la rendicontazione delle risorse stanziate, in accordo con l'Ufficio Regionale del vice-Presidente Lolli e con la Struttura Tecnica di Missione, come prova la corrispondenza intercorsa tra gli uffici.
Il TSA insieme con le altre Istituzioni Culturali cittadine ha contestato le schede di rendicontazione e ha rivolto al Comune un'istanza di modifica: nelle more, poichè non è possibile erogare fondi pubblici senza rendicontazione, il Comune non ha potuto chiedere alla Struttura Tecnica di Missione il trasferimento dei fondi.
Come si vede le responsabilità della mancata erogazione dei fondi sono molteplici e sicuramente non ascrivibili al Comune. La passata Amministrazione ha sempre ritenuto le Istituzioni Culturali una risorsa importante della città e della sua rinascita; per questo ne ha salvaguardato l'attività sia mantenendo invariati i propri contributi diretti, a differenza della Regione e nonostante le note difficoltà di Bilancio, sia sostenendo l’attribuzione anche alla Cultura dei finanziamenti per la ricostruzione della città.