Riportiamo la lettera della divisione "Professioni" di CNA L'Aquila, rispetto ad alcune criticità riscontrate dall'organizzazione di categoria sulla gestione della pista di atletica di Piazza D'Armi, nel capoluogo abruzzese.
CNA Professioni sta conducendo da anni delle politiche non solo per la tutela dei professionisti stessi, ma soprattutto riguardo alla tutela dei consumatori che si avvalgono di essi. In particolare in Italia esiste un unico titolo legalmente riconosciuto che è la Laurea in Scienze Motorie sia triennale che magistrale definendo il Chinesiologo attività professionale del chinesiologo regolamentata dalla norma tecnica UNI11475 nel quadro normativo della legge 4/2013 che norma proprio le garanzie che devono assicurare i professionisti non ordinistici, che definisce i requisiti relativi all’attività professionale del chinesiologo in qualità di figura professionale che opera nell’ambito del movimento umano razionale attivo comunque finalizzato al miglioramento del benessere psicofisico della persona, anche in condizione di disabilità, e/o all’ottenimento di un’adeguata preparazione atletica e sportiva in relazione delle EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche).
Tali norme sono state disattese dal regolamento che gli attuali gestori della pista di atletica leggera “Isaia di Cesare” stanno applicando circa le lezioni per la preparazione per concorsi ed altro, è doveroso un nostro intervento in merito.
Nel regolamento stesso è espressamente riportato “in via eccezionale è permesso al corsista di poter usufruire di un istruttore esterno di proprio gradimento purché regolarmente tesserato ed in possesso di qualifica di istruttore FIDAL per l’anno in corso”. In primis è doveroso sottolineare che l’istruttore FIDAL non ha alcun titolo professionale, ma una qualifica rilasciata da una federazione che come tale è riconosciuta e può essere riconosciuta solo al suo interno.
Ad oggi né il CONI tanto meno le Federazioni e/o gli Enti di Promozione Sportiva hanno avuto delega da parte dello Stato per la formazione in ambito sportivo, bensì si sono dati delle regole interne per la buona pratica delle varie discipline sportive. Pertanto richiediamo un intervento immediato di tutte le istituzioni preposte tra cui il Comune dell’Aquila proprietario dell’impianto, di intervenire immediatamente soprattutto per la tutela del consumatore che ha diritto a potersi rivolgere liberamente a professionisti certificati che abbiano quindi delle conoscenze, abilità e competenze che garantiscano la buona pratica dell’attività fisica.
Ci sembra inoltre alquanto inopportuno il costo che lo stesso professionista debba pagare in un impianto pubblico dove il gestore riceve un contributo annuo di € 12.000,00 per 10 anni più i benefit per poter svolgere la sua attività per la buona salute delle persone in totale sicurezza.