Un orso ha fatto irruzione ieri notte nell'abitazione di una famiglia a Villavallelonga, in provincia dell'Aquila.
L'animale è entrato dalla finestra della cantina, facendo scattare l'allarme. La famiglia, svegliata dal rumore, inizialmente ha pensato a un ladro. Ma non appena madre, padre e figli - due bambini - si sono recati in soggiorno, si sono trovati di fronte l'orso che banchettava con tutto quello che aveva trovato in dispensa.
I protagonisti dell'incontro ravvicinato sono riusciti a fuggire dal balcone. Una volta fuori, hanno chiamato in aiuto i guardiaparco e i carabinieri-forestali. Ricoverati sotto schock all'ospedale di Avezzano, sono stati dimessi in tarda mattinata.
L'orso, invece, che non voleva saperne di abbandonare l'abitazione, visto che era piena di cibo, è stato narcotizzato e rilasciato.
La nota del Wwf: "Episodio eccezionale, fortunatamente risolto per il meglio"
Il Wwf esprime il proprio sollievo nell’apprendere che l’episodio avvenuto nella notte (un orso rimasto intrappolato in un pollaio è accidentalmente entrato in un appartamento creando scompiglio) si è risolto senza che nessuno della famiglia si sia fatto male, a parte il comprensibile spavento.
Il Wwf apprezza le modalità con cui l'emergenza è stata gestita: l'intervento dei tecnici e delle guardie del Parco ha consentito che si riuscisse a salvaguardare sia l’incolumità delle persone che dell’animale, nonostante si sia dovuta affrontare in piena notte una situazione veramente anomala che non ha precedenti.
Come riportano le fonti del Parco, pare che l’orso sia entrato nell'area del pollaio esterno e abbia poi avuto difficoltà ad uscirne. Avrebbe pertanto usato la finestra del soggiorno della casa come unica via di fuga possibile, facendo scattare l’allarme e provocando così il più che comprensibile spavento della famiglia.
La salvaguardia di una specie così importante in un'area fortemente antropizzata pone continuamente di fronte a sfide impegnative che vanno affrontate con rigore e metodo scientifico, senza farsi condizionare dalla pur legittima emotività del momento.
È ora quindi necessario attivare un protocollo di gestione dell'animale da parte degli enti competenti che garantisca la fondamentale sicurezza dei cittadini, ma che al tempo stesso metta in campo tutti gli sforzi possibili per salvaguardare uno dei pochi orsi marsicani ancora in vita – secondo le stime degli studiosi ne rimangono appena 50 individui - per evitarne l’estinzione.
C'è quindi bisogno dell'impegno e della collaborazione reale di tutti nei confronti del Parco, per far sì che l’Ente sia messo nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro.