Giovedì, 31 Agosto 2017 12:09

Abbatte campanile lesionato dal terremoto: parroco indagato in Abruzzo

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In paese se ne parla da mesi, e del caso si sono occupate anche alcune testate nazionali. E' la storia della chiesa di Santa Maria a San Vincenzo Valle Roveto, borgo nell'omonima valle, poco più di 2mila abitanti in provincia dell'Aquila, al confine con i primi paesi del frusinate laziale.

Il parroco della chiesa, don Domenico Buffone, ha ricevuto nei mesi scorsi un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Avezzano (L'Aquila), per aver ordinato l'abbattimento del campanile, di proprietà della Diocesi di Sora-Cassino-Pontecorvo, "senza autorizzazioni".

Così, lo scorso maggio l'edificio è stato sequestrato e da allora le funzioni si svolgono all'oratorio, con l'impossibilità di celebrare matrimoni o funerali nel plesso di Santa Maria. La preoccupazione era stata espressa anche dall'amministrazione comunale, che il 27 ottobre scorso aveva disposto il divieto di attraversamento dell'area e la chiusura della chiesa stessa.

Buffone difende la sua scelta, attraverso un'intervista a Avvenire, sottolineando come i "problemi strutturali" del campanile si fossero palesati dopo la scossa dell'Aquila, nel 2009, e aggravati dopo il terremoto dell'agosto 2016: "L'abbiamo puntellato - ha affermato - ma nel 2013 c'è stato anche un crollo dentro la chiesa, proprio sotto l'altare. Con gli uffici della Curia abbiamo studiato il da farsi perché così non si poteva andare avanti, per l'incolumità delle persone, e abbiamo stabilito che era meglio buttarlo giù. Anche se l'opera non rientra nel vincolo storico, a gennaio 2016 ho scritto lo stesso alla Soprintendenza. Non ho mai ricevuto risposta, ma intanto i problemi aumentavano e nel novembre 2016 non è rimasto altro da fare che abbattere il campanile".

Secondo la Procura, però, la demolizione però sarebbe stata eseguita senza l'autorizzazione della Soprintendenza per i beni architettonici, per gli inquirenti necessaria. Il campanile, in un suo embrione, fu inizialmente costruito in seguito al terremoto che devastò la Marsica nel 1915. Realizzato in modo più completo negli anni Trenta, fu completato nel 1954.

E per questo nei confronti del parroco don Domenico, che avrebbe coordinato e dato il via ai lavori, è scattata una segnalazione all'autorità giudiziaria sulla base di un esposto di qualche parrocchiano, evidentemente "dissidente".

Ultima modifica il Venerdì, 01 Settembre 2017 14:54

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