Il Tribunale di Chieti ha disposto oggi la notifica del decreto che dispone il giudizio immediato nei confronti di 31 persone imputate a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di droga, usura, estorsione, attentati incendiari e danneggiamento, reimpiego di denaro di provenienza illecita in attività economiche e intestazioni fittizie. Particolare rilevanza il traffico di cocaina che dalla Lombardia arrivava in Abruzzo e in special modo a Francavilla al Mare (Chieti) da dove poi veniva spacciata.
La notifica del decreto dovrà avvenire anche a tutti i difensori.
L'inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, lo scorso 21 febbraio ha portato a 19 arresti, al sequestro di società che gestivano commercio di auto online e raccolte di scommesse, bar, pizzerie, e di quote per 6 milioni di euro di una società proprietaria di un villaggio turistico in Calabria.
Il decreto che fissa il giudizio immediato è stato emesso a luglio scorso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell'Aquila Giuseppe Romano Gargarella, ma oggi nel corso dell'udienza molti difensori degli imputati, a cominciare dall'avvocato Goffredo Tatozzi, fra l'altro eccepito la tardività del decreto, meno di un mese se si considera il periodo di ferie estive fra il deposito e l'udienza in Tribunale, un lasso di tempo che non ha permesso di prendere in esame le circa 15 mila pagine di atti processuali. Il Tribunale ha dunque rinviato l'udienza al prossimo 19 dicembre e si è riservato la pronuncia sulle altre eccezioni.
A capo dell'associazione, un gruppo di stampo 'ndranghetistico, c'è il calabrese Simone Cuppari, per il quale si procede separatamente e che era fra i destinatari a febbraio dell'ordinanza di custodia in carcere. Gli imputati, molti dei quali oggi in Tribunale a Chieti non si sono presentati, sono i calabresi Giuseppe Cricelli, Alessandro Cuppari, Giuseppe Lopresti, Antonio Mesiano, Pasquale Mileto, Antonietta e Costantino Misiano, i pescaresi Paolo Arena, Sergio Ciuffetelli, Luca Ciuffetelli e Paolo Ciuffetelli, Antonio Di Rocco, Paolo Manzo, Francesco Paolini, Maurizio Sarno, Davide Sini, Elena Spinelli, Guido Spinelli e Lino Spinelli. Imputati anche lombardi Felice Arrigoni che risiede in provincia di Milano, Joana Mileto, Tania Mileto, Massimiliano Toti, Vincenzo Pantalone e Tonino Ballone che risiedono a Francavilla al Mare, Angelo Traina della provincia di Pavia, il palermitano Maurizio Spataro, Letterio Greco residente in provincia di Lodi, Giuseppe Cuomo che risiede a Ortona, Rocco Sanvitale di Torrevecchia Teatina, la croata Durdica Margeta e l'albanese Enea Nelo.