"Ci auguriamo che la necessaria urgenza nell'attenzione a problemi contingenti (tra cui la situazione delle scuole) non faccia perdere all'Amministrazione contezza della pianificazione a medio e lungo termine; le urgenze di oggi avrebbero potuto essere evitate se la passata amministrazione avesse preso per tempo decisioni e provvedimenti strategici".
A dirlo è Carlo-Ferdinando de Nardis, coordinatore cittadino di Forza Italia Giovani. "Se oggi il problema è la sede del 'Cotugno', domani si proporranno le emergenze di quelle situazioni attualmente tamponate (con MUSP e situazioni provvisorie) e lasciate da parte per mancanza di pianificazione. Tra queste situazioni riguardo alle quali invitiamo a formulare soluzioni, la più rilevante, sia per incidenza numerica che per indotto e prestigio, è il Conservatorio di Musica, eccellenza aquilana, rimasta l'unico istituto di livello universitario senza una sede, nemmeno in prospettiva".
Da dopo il terremoto, è ospitato in uno spartano MUSP "che da anni mostra il progressivo decadimento del prefabbricato - denuncia de Nardis - con continui lavori di manutenzione, senza avere avuto alcuna risposta dalla politica alla domanda di una sede. Invitiamo l'Amministrazione a ragionare della localizzazione futura di questa istituzione: il Conservatorio aquilano, che quest'anno 'festeggia' 50 anni di attività, ha 900 alunni, di cui, a dimostrazione dell'attrattività dell'Istituto e dell'indotto che porta alla città, la gran parte non sono aquilani, con moltissimi da fuori regione, fuori Italia e anche extraeuropei. Ha rapporti di scambio internazionale con molti degli istituti musicali più importanti d'Europa, e tra i suoi ex allievi e docenti ci sono concertisti celebri in tutto il mondo".
È allo stesso tempo un luogo di formazione e un crogiolo artistico, e dunque arricchisce in maniera inestimabile una città dalla forte identità culturale come L'Aquila. "Con l'amministrazione Cialente ci furono moltissime parole, ma nulla di più. L'ultima idea in ordine temporale (nel 2012!) era una mirabolante proposta che prevedeva il Conservatorio all'interno dell'ex caserma Rossi, nell'ambito di un progetto strategico di rigenerazione urbana che dovrebbe strappare al degrado una grande area (sette ettari) alle porte del centro. Sta di fatto che, qualunque sarà la futura sede, è opportuno iniziare una riflessione da subito, perché il Conservatorio si ritrovi in futuro a tornare appieno alla sua funzione: un luogo dalla forte identità aquilana, aperto al mondo e custode d'eccellenza. Un simbolo dell'Aquila del Domani: una città accogliente".