Lunedì, 04 Novembre 2013 15:08

Aeroporto,60 assunti fuori Regione? Gatti: "Xpress perderebbe il contributo"

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Prende una piega sempre più ambigua la questione delle assunzioni all'aeroporto dei Parchi tramite gli incentivi del bando "Lavorare in Abruzzo 3".

La XPress, che gestisce lo scalo aquilano e ha ottenuto il finanziamento dalla Regione di 880mila euro, aveva annunciato, destando un certo stupore, che i 60 vincitori del bando di selezione (a cui avevano risposto in 3500), sarebbero stati impiegati per almeno due anni presso le sue sedi di Milano, Venezia, Bologna, Pisa, Bari, Cagliari, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Palermo e Catania.

Oggi l'assessore alle politiche attive del Lavoro alla Regione Abruzzo, Paolo Gatti, sentito al telefono da NewsTown, precisa: "Con il bando lavorare in Abruzzo non possono essere dati in alcun modo contributi per assunzioni fuori l'Abruzzo".

Gatti afferma di sapere poco o nulla sulla questione Aeroporto dei Parchi ma qualche voce gli è giunta: "Per questo ho fatto fare delle verifiche ai miei uffici che mi hanno confermato che le assunzioni possono essere fatte solo in Abruzzo tranne che nel caso dei cosiddetti cantieri mobili, ma non è questa la situazione".

E se la XPress dovesse procedere comunque alle assunzioni? "Perderebbe semplicemente il contributo" risponde l'Assessore.

Corrisponde ad una semplice questione di ragionevolezza infatti, pensare che gli incentivi del bando "lavorare in Abruzzo" possano essere utilizzati solo per lavorare in Abruzzo, appunto.

Chissà cosa ne pensa di questa situazione la politica locale che, dopo aver agevolato l'XPress anche finanziariamente ( il Comune darà 200mila euro l'anno per tre anni all'aeroporto) si ritrova 60 posti di lavoro, ma fuori regione.

Una sorta di incentivo allo spopolamento insomma che però adesso, per la stessa definizione del bando, sembrerebbe non possa proprio essere utilizzato.
E allora perché è stato chiesto?

Già l'Enac (l'Ente nazionale dell'aviazione civile) aveva mostrato, per altri aspetti alcune perplessità, poi superate, nell'utilizzo dei fondi.

Il Dottor Giuseppe Musarella, amministratore unico della XPress, afferma che dopo due anni probabilmente i lavoratori assunti in giro per l'Italia potranno tornare a lavorare nello scalo aquilano, e cioè quando l'aeroporto avrà superato la fase di avviamento e sarà a regime. Quindi di quei posti di lavoro, lo scalo situato a Preturo, per ora non ha bisogno.

Il tutto sembrerebbe stare per finire come una presa in giro nei confronti di un territorio affamato di reddito. Non per niente le risposte al bando di assunzione sono state così tante.

Anche in fase di assunzione c'è chi ha denunciato forti perplessità. Ad alcuni partecipanti ai colloqui sarebbe stato chiesto infatti di fare un periodo di prova di due mesi nelle sedi fuori Abruzzo a proprie spese. 

Ma quei posti di lavori chiamati "lavorare in Abruzzo" che porterebbero a Milano o a Cagliari, stando alle parole di Gatti, ora sembrerebbero semplicemente non esserci.

Sarà un'altra vendetta dei cugini pescaresi, gelosi del fatto che anche tra i monti ci sia un aeroporto?

Vediamo cosa dirà stavolta il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e come, e se, difenderà questi posti di lavoro fuori regione.

Ultima modifica il Martedì, 05 Novembre 2013 12:40

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