Un trentenne italiano, originario del Bangladesh, è stato arrestato dalla Squadra Volante dell’Aquila, coadiuvata da agenti del reparto Mobile di Roma, per furto in abitazione aggravato
L’uomo, forzando la porta d’ingresso, si era introdotto all’interno di un’abitazione situata nella zona della Villa Comunale. Una volta dentro, aveva messo a soqquadro le stanze ma, scoperto dalla proprietaria della casa che stava rientrando, era fuggito, riuscendo a portar via solo una divisa da guardia giurata.
Nell’abitazione, dove si erano recati in seguito a una telefonata al 113, gli agenti hanno ritrovato un coltello della lunghezza di 32 cm e un cacciavite, utilizzati dal ladro per forzare la porta d’ingresso.
Grazie alla descrizione fornita dalla donna, sono scattate subito le ricerche, che hanno portato gli agenti della Squadra Volante e quelli del Reparto Mobile di Roma, impegnato in specifici servizi di antisciacallaggio nelle zone colpite dal sisma, a rintracciare il responsabile dell'effrazione sulla statale 17 ovest e ad arrestarlo.
L’uomo, che doveva rispondere di furto in abitazione aggravato e porto di strumenti atti ad offendere, è stato processato per direttissima ed è stato condannato alla pena di un anno e dieci mesi di reclusione. Nei suoi confronti il questore ha notificato anche un divieto di far ritorno nel comune dell’Aquila per i prossimi tre anni.
Avezzano: custodiva arsenale clandestino in casa, arrestato
La Squadra Mobile di Avezzano, su disposizione del sostituto procuratore Roberto Savelli, ha arrestato in flagranza di reato un uomo di 55 anni, residente ad Avezzano, per i reati di detenzione di armi clandestine e di armi comuni da sparo.
Nel corso della perquisizione, effettuata nell’abitazione dell’uomo, impiegato in un’azienda di elettronica, sono state ritrovate 7 pistole tipo “replica prive di tappo rosso”, modificate e idonee per essere rifornite con munizioni di armi da sparo, e pertanto clandestine, nonché 5 cosiddette “pistole Flobert”, armi di ridotte dimensioni utilizzate per lo più per il tiro a segno, per le quali è necessario avere il porto d’armi. Sono stati anche sequestrati 5 pugnali.
Alcune delle pistole sequestrate sono state rinvenute dagli investigatori all’interno di due libri, appositamente ritagliati per occultarle.
Dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile e dal commissariato di Avezzano è emerso come l’uomo, a cui di recente era stata ritirata l'autorizzazione a detenere armi, avesse acquistato su internet le pistole tipo “replica” poi modificate in vere e proprie armi comuni da sparo.