Martedì, 28 Novembre 2017 10:08

Avezzano: sequestrati 200 mila euro a falso invalido. Indagato amministratore di noto centro di riabilitazione

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La Guardia di Finanza di Avezzano, su disposizione dell'autorità giudiziaria, ha eseguito un sequestro di disponibilità finanziarie, beni immobili e quote societarie per un valore di oltre 200 mila euro nei confronti di A.A. (classe 1958), percettore di una pensione di invalidità non spettante.

La misura cautelare giunge al termine di indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Avezzano, nell’ambito di una più ampia attività investigativa finalizzata a riscontrare la sussistenza dei requisiti legittimanti le erogazioni previdenziali per invalidità civile.

Gli investigatori acclaravano che l'indagato, amministratore di un noto centro di riabilitazione della marsica, aveva richiesto ed ottenuto lo stato di invalidità attestando false patologie; tali attestazioni, spesso carenti anche di adeguata documentazione sanitaria, traevano in inganno le commissioni mediche deputate alla certificazione delle malattie invalidanti.

Mediante i descritti artifizi e raggiri, l’indagato otteneva indebitamente la dispensa assoluta dalla propria professione all’età di soli 49 anni assicurandosi, non solo il vitalizio pensionistico, ma anche la possibilità di esercitare altre attività ben più remunerative, effettivamente svolte, per oltre dieci anni, senza alcun impedimento di natura fisica.

Le indagini condotte dai finanzieri rivelavano infatti che l’indagato godeva di ottima salute, al punto che veniva in più occasioni filmato nell’atto di compiere movimenti ed azioni del tutto incompatibili con le patologie lamentate.

Tale condotta, integrando gli estremi del reato di cui all’art. 640 comma 2 del codice penale (truffa ai danni dello Stato), portava all’esecuzione del provvedimento di sequestro nei confronti dell’indagato della somma pari alla provvidenza indebitamente percepita, ammontante, come dianzi detto, a oltre 200 mila euro.

Il sequestro è scattato a seguito delle indagini di natura patrimoniale condotte dai militari della Guardia di Finanza che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili al responsabile del reato. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti tesi a verificare eventuali responsabilità di altri soggetti.

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