Lo scorso 9 febbraio, il ministero dei Beni culturali ha pubblicato una circolare contenente l’elenco completo degli incarichi dirigenziali “di livello non generale” in scadenza nell’amministrazione centrale e in quella periferica.
Tra le decine di sedi che potrebbero conoscere un cambio di vertice, ci sono anche la direzione della Soprintendenza unica del Cratere - posto occupato attualmente dall’architetto Alessandra Vittorini – e quella del Polo Museale d’Abruzzo, guidato da Lucia Arbace.
Il contratto di entrambe, di durata triennale, scadrà il 9 marzo. Per presentare la candidature il ministero ha dato tempo fino al 19 febbraio.
Al momento non si sa se le due soprintendenti faranno domanda per restare.
Contattate da NewsTown, sia la Arbace che la Vittorini non hanno voluto rilasciare commenti o dichiarazioni. Scelta comprensibile, essendoci di mezzo una procedura di selezione ministeriale.
Quello che si sa è che coloro che risponderanno all’interpello potranno indicare, presentando la domanda, fino a cinque diverse sedi. A scegliere, in ultima istanza, sarà il ministero.
Come detto, gli incarichi dirigenziali in scadenza sono diverse decine, una girandola frutto della riorganizzazione del Mibact voluta da Dario Franceschini e dal governo Renzi, attuata tra il 2014 e il 2016 con una serie di decreti.
Nell’elenco delle sedi “disponibili” ci sono anche “piazze” di prestigio, come il polo museale della Toscana, l’Opificio delle pietre dure di Firenze, l’Archivio di Stato di Roma, la Soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna.
Alla luce dei criteri fissati dal ministero, non si può escludere che sia la Arbace che la Vittorini non possano essere assegnate ad altri uffici. Il che vorrebbe dire, per entrambe, interrompere un lavoro iniziato tre anni fa e ancora bisognoso di essere portato a termine.
La Soprintendenza unica per il Cratere diretta dalla Vittorini, infatti, è ancora alle prese con la ricostruzione e lo sarà ancora a lungo (anche se formalmente è stata istituita fino al 31 dicembre 2019). La costituzione del Polo Museale d’Abruzzo, sebbene sia ormai una realtà, è un processo per certi versi ancora incompiuto, con situazioni, come il Munda dell’Aquila, di estrema fragilità.
Entrambi gli uffici, peraltro, hanno gravissime carenze di organico, più volte denunciate, anche in pubblico, sia dalla Arbace che dalla Vittorini.
Il ministro dei Beni culturali Franceschini, lo scorso dicembre, in occasione della riapertura di Collemaggio, aveva promesso che sarebbero stare fatte presto nuove assunzioni. Ad oggi, però, non si è ancora visto nulla.