Martedì, 26 Novembre 2013 21:38

Disagi, rabbia, polemiche: la nevicata che ha paralizzato una città

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Disagi, rabbia, polemiche. Ieri, L'Aquila ha vissuto una giornata terribile. Nonostante l'allarme dei meteorologi, infatti, la nevicata che ha imbiancato la città ha messo a dura prova il 'Piano Neve' del Comune e della Provincia. Traffico bloccato, frazioni isolate, spazzaneve fantasma, mezzi pubblici in panne, cittadini infuriati per la decisione del sindaco di non chiudere le scuole. E il solito rimpallo di responsabilità.

"Dalle quattro della scorsa notte sono stati messi in circolazione 8 mezzi e 3 sono in partenza essendo la situazione meteo in peggioramento", ha sottolineato l'assessore Alfredo Moroni. "Purtoppo la Provincia non ha assicurato gli interventi nelle strade di sua competenza e dunque molte zone esterne sono in difficoltà perché il Comune può operare in una logica d'integrazione ma non di sostituzione".

"E' chiaro che se le strade provinciali, vale a dire quelle di avvicinamento alla città, fossero state pulite, questa mattina i nostri mezzi non si sarebbero trovati in difficoltà anzi quasi impossibilitati a lavorare", ha spiegato. "Un conto è accedere su strade sgombre un conto è trovarsi tra le macchine. Il servizio dei nostri mezzi è, infatti, di integrazione a quello che dovrebbero svolgere i mezzi provinciali e l'ANAS. Non possiamo, purtroppo, sostituirci a chi non sta lavorando!".

Un vero e proprio affondo. Poi, sono arrivate anche le parole del sindaco Cialente che, intorno alle 11 del mattino, ha firmato l'ordinanza per la chiusura delle scuole: "Ho chiamato il Prefetto. Il problema è che la Provincia non è uscita con i mezzi. Il Prefetto ha chiamato il Dirigente della Provincia che ha detto che aspetta comunicazioni dal Presidente del Corvo. Siamo alla frutta! La cosa che mi infastidisce è che i cittadini , non conoscendo la differenza tra strada provinciale e comunale, se la prendono con il Comune, chiamando in continuazione. C'è una tale Cerini che da stamattina manda foto di strade provinciali. Il problema è serio. Ho chiesto l'intervento dell'esercito, ma il Prefetto insisterà con la Provincia. Noi stiamo cercando di tenere pulite le strade nostre, ma è chiaro che un sistema di arterie è come il corpo umano. Se si blocca una vena, si blocca il sangue a monte".

Parole durissime. Che non hanno mancato di scatenare la rabbia del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo: "Le parole degli strumentalizzatori seriali del Comune dell'Aquila, stanno a zero. I numeri parlano chiaro: 2 i milioni per il Piano Neve, stabiliti dalla delibera che ho firmato ieri (lunedi, ndr) in Giunta, 70 i mezzi della Provincia dell'Aquila, in circolazione per le strade (30 interni e 40 esterni), usciti vista la somma urgenza prima della ratifica in Consiglio provinciale di giovedì prossimo. 24 le ore che le turnazioni dei conducenti dei mezzi copriranno per assicurare strade percorribili".

 

Resta da chiedersi se sia possibile prepararsi ad affrontare una emergenza annunciata, a qualche ora dall'allarme lanciato dalla Protezione Civile. A sentire Del Corvo l'impegno della Provincia è stato comunque garantito: "Il senso di colpa e un esame di coscienza, forse, farebbero davvero bene a chi non sa come supportare tanti proclami che non hanno dato seguito a nulla di buono per la città e i suoi cittadini, come si sta assistendo in queste ore. Infatti, le strade della città dell'Aquila sono in completo tilt. Un grande ringraziamento, invece, ai sindaci dei restanti 107 Comuni della provincia, per la preziosa collaborazione; forse più intenti ad operare che a polemizzare".

Il presidente della Provincia, tra l'altro, non ha mancato di sottolineare come la decisione di tenere aperte le scuole abbia complicato terribilmente la situazione: "Se fossi stato io il sindaco dell’Aquila avrei chiuso le scuole dalla sera prima o alle 7 del mattino, e avrei informato la cittadinanza, farlo a metà mattinata non ha senso". Parole condivise anche da Celso Cioni, direttore generale di Confcommercio: "Che arrivasse una nevicata preannunciata da giorni e giorni anche nella nostra città lo sapevano tutti, anche i passeri solitari, tutti ma proprio tutti tutti. Meno che il sindaco dell'Aquila e la sua efficientissima amministrazione".

"Oggi migliaia di cittadini e migliaia di aziende hanno subìto danni economici oltre che disagi che potevano e dovevano essere evitati o, perlomeno - ha proseguito Cioni - alleviati dall'esistenza di un'amministrazione che invece, purtroppo, non è pervenuta come le previsioni meteo.... Non è arrivata al palazzo Comunale”.

La replica, come oramai d'abitudine, il sindaco Cialente l'ha affidata alla sua bacheca Facebook: "Poco fa mi ha chiamato la Dott.ssa Coluzzi, dirigente al Personale", ha scritto intorno alle 19, "che mi ha comunicato che dalle 3,30 di questa mattina, come risulta dai tabulati, i nostri operai sono al lavoro, e che dopo un breve riposo, in cui si sono alternati con il turno B, gli stessi hanno ripreso, saltando anche il pranzo. Il responsabile piano neve Bolino è al lavoro dalle 3,45 di questa mattina. Li voglio ringraziare pubblicamente, perché ce la stanno mettendo tutta. Vi sono stati certamente pesanti disagi, ma purtroppo la nevicata vera, intensissima, è cominciata alle 7,45, quando ormai sulle strade vi erano già gli automezzi privati che hanno rallentato moltissimo il lavoro degli spazzaneve. Il sale di questa notte nulla ha potuto, anche a causa dell'abbassamento della temperatura, per arginare una nevicata di almeno 15 cm l'ora".

Così, il primo cittadino ha giustificato anche la decisione di non firmare l'ordinanza per la chiusura delle scuole: "Questa mattina alle 6 vi erano tre cm di neve, misurati da me, ed i mezzi del comune avevano già sparso il sale dalle 4. Le strade erano agibili e pulite sino alle 7,50, quando abbiamo accompagnato nostro figlio a Colle Sapone. La nevicata è iniziata intorno alle 8, con intensità non segnalata in precedenza da bollettini (si possono chiudere le scuole, mettendo in crisi centinaia di famiglie per tre cm di neve alle sette di mattina?). Era impensabile chiudere a quell'ora".

Impensabile o no, restano i pesanti disagi. E restano le immagini di una città completamente bloccata per qualche centimetro di neve che, in realtà, non sono affatto un fenomeno inatteso al finire di novembre. Ora, sarà il caso di chiarire le responsabilità di quanto accaduto. Anche alla luce delle difficoltà che i cittadini sono stati costretti a vivere negli anni scorsi e che, evidentemente, nulla hanno insegnato. Sarà bene farlo in fretta, visto che c'è un inverno da affrontare.

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