Lunedì, 12 Marzo 2018 11:52

L'Aquila: l'operaio albanese trovato senza vita nel canale è morto per annegamento dopo essere stato aggredito dai cani

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E' stato risolto il giallo della morte di Edmond Preka, l'operaio di nazionalità albanese di 36 anni trovato morto pochi giorni fa in un canale irriguo nella campagna di Paganica.

Come racconta il quotidiano Il Centro, dalle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Paganica, coordinati dal comandante della compagnia dell'Aquila, Francesco Nacca, sembra proprio che l'uomo sia morto per annegamento dopo essere caduto nel canale mentre tentava di scappare da una muta di cani padronali che lo avevano aggredito sul sentiero sul quale si era avviato a piedi nel tardo pomeriggio per tornare a casa.

Da una prima ricostruzione dei fatti, Preka - che era arrivato all'Aquila circa un anno fa con la famiglia (la moglie e due bambini di 4 e 7 anni) ed era residente in uno degli alloggi del progetto Case di Paganica - si era attardato in un bar situato vicino il supermercato Ciuffetelli, nel nucleo industriale di Bazzano. L'uomo lavorava in una ditta edile ma era in cassa integrazione per il fermo dell'attività invernale (doveva tornare al lavoro tra una settimana).

Dopo aver sentito per telefono la moglie, l'uomo, che non possedeva l'auto, si era incamminato, intorno alle 18, verso casa passando per alcune strade sterrate che fiancheggiano la statale collegando il nucleo industriale al progetto Case. Giunto all'incrocio con via Fioretta, racconta sempre Il Centro, Preka ha imboccato un sentiero che costeggiava il canale, alimentato da fiume Vera, e lì, dopo un centinaio di metri, è stato aggredito da almeno due cani.

Dalle informazioni raccolte dai carabinieri, sembra che l'uomo avesse già subito, in passato, un'aggressione simile, della quale portava ancora i segni sul corpo (una cicatrice sul volto, vicino la bocca).

E' verosimile pensare che Preka sia stato aggredito e, preso dal panico per via anche del ricordo della precedente aggressione, abbia iniziato a scappare. Nella fuga, è finito nel canale irriguo, profondo una cinquantina di centimetri e largo un paio di metri. L'autopsia ha accertato che l'uomo non è morto a causa delle ferite infertegli dai cani ma per annegamento. E' probabile, dunque, che, cadendo nel canale, abbia sbattuto la testa e abbia perso i sensi.

E' stata la moglie, che aveva dato l'allarme prima ai parenti e poi alla polizia non vedendo rientrare il marito, ad accorgersi della presenza del corpo nel canale mentre perlustrava le campagne insieme alle forze dell'ordine. Il ritrovamento è avvenuto a notte inoltrata. La donna, riferisce Il Centro, si sarebbe gettata nel canale nel disperato tentativo di salvare il marito, che però era già morto.

Le indagini dei carabinieri andranno avanti per accertare eventuali responsabilità dei padroni dei cani che hanno aggredito Preka. L'uomo verrà seppellito in Albania anche se per i funerali bisognerà attendere il via libera della procura.

La Caritas di Paganica ha deciso di raccogliere i fondi per pagare le spese di trasporto della salma e aiutare la famiglia.

Ultima modifica il Lunedì, 12 Marzo 2018 12:42

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