Venerdì, 16 Marzo 2018 01:49

Progetto Case, le nuove misure del centrodestra: lotta ai furbetti e agli abusivi e affitti più alti per gli Isee bassi

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Lotta ai furbetti e agli abusivi e revisione dei canoni di compartecipazione con lievi aggravi per i meno abbienti.

Sono le misure che la giunta comunale si appresta ad approvare relativamente alla gestione del Progetto Case e dei Map.

Ad anticiparle è stato l’assessore all’assistenza alla popolazione Francesco Bignotti, nel corso della seduta della commissione Garanzia e Controllo convocata per discutere della contestata sospensione del bando di housing sociale approvato dalla vecchia amministrazione.

Un congelamento voluto dal sindaco Biondi, che, il 3 novrembre scorso, con una lettera indirizzata all’allora dirigente del settore Politiche sociali Dania Aniceti, bloccò il bando, al quale avevano risposto 1200 nuclei, senza, però, firmare formali atti di revoca. La motivazione fu che tra le domande presentate ce n'erano troppe formulate da stranieri.

Ed è proprio questo che contesta l’opposizione: l’irritualità della mossa di Biondi. Un sindaco e una giunta, hanno osservato i consiglieri di minoranza, parlano attraverso atti amministrativi, tramite ordinanze e delibere, non con lettere interne. "I bandi sono materia dei dirigenti" ha detto Angelo Mancini, che ha invitato Di Benedetto a presentare anche un esposto in procura "Un sindaco non può interrompere una procedura ancora in corso".

Il bando era stato pensato per assegnare il famoso 20% degli alloggi destinati al mercato libero, secondo quanto previsto dalla delibera di consiglio del 2011 con cui il comune li acquisì a patrimonio. A conti fatti, ha osservato Bignotti, se il bando non fosse stato sospeso, si sarebbe trattato di un’ottantina di appartamenti (per 1200 nuclei)

Secondo l’opposizione, la sospensione sta causando un danno erariale, perché, in questo momento, ci sono oltre 400 alloggi liberi, per i quali il comune paga utenze e manutenzione senza incassare, però, i soldi derivanti dai canoni di compartecipazione, cioè dagli affitti.

Questi ultimi, com'è noto, sono pagati solo dagli assegnatari non proprietari. Secondo Bignotti, tra gli affittuari ce ne sono troppi che pagano troppo poco, a causa dei canoni troppo bassi. Ci sono oltre mille nuclei, con Isee compreso tra 7mila e 10mila euro, che pagano meno di 50 euro al mese. Va bene andare incontro alle necessità dei più deboli e dei meno abbienti, ha detto Bignotti, ma il comune deve tutelarsi.

Per questo, ha annunciato l'assessore, ci sarà, per questi affittuari, un lieve adeguamento: "Parliamo di pochi euro in più al mese. E' una scelta impopolare ma va fatta, anche se ancora stiamo valutando come intervenire sulle varie fasce".

Il pugno duro, invece, sarà usato contro gli oltre 400 abusivi che continuano a vivere nel Progetto Case o nei Map pur non avendone più diritto, avendo perso, nel frattempo, i requisiti. "Abbiamo appena fatto un censimento al quale però non hanno risposto oltre 700 nuclei. Stiamo ancora facendo un'analisi ma laddove verrà riscontrata un'assenza di requisiti per la permanenza agiremo con fermezza".

Ma quello dei canoni non riscossi, dice l’opposizione, è uno spauracchio, un falso problema. La vera emergenza sono le utenze (luce e gas) non pagate dagli assegnanatri. Qui sì ci sono tassi di morosità pesanti. Il comune deve ancora riscuotere milioni di euro dal 2013. Il recupero va a rilento: dei 270 mila euro mensili che l’ente dovrebbe ridare a Banca Sistema, in media, è riuscito a restituirne, negli ultimi sei mesi, 90mila.

Ultima modifica il Venerdì, 16 Marzo 2018 10:31

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