Nei principali invasi del sud Italia ci sono appena 1500 milioni di metri cubi di acqua, più di un terzo in meno rispetto allo scorso anno e non è quindi ancora scongiurato il rischio siccità che la scorsa estate ha martoriato anche l'Abruzzo, provocando danni ingentissimi soprattutto nelle zone a vocazione orticola.
Lo dice Coldiretti Abruzzo in riferimento ai dati Anbi diffusi in occasione dell'ondata di maltempo che si è estesa alle regioni meridionali: nonostante la pioggia sia scesa copiosa in alcune zone, l'acqua caduta non è riuscita a riempire le riserve, facendo tuttavia saltare in alcuni casi le semine a causa dei terreni inzuppati di acqua.
Nel Fucino sono saltate le semine programmate come carote e piselli e ortaggi vari, mentre in provincia di Pescara sono state posticipate le fave e le prime piantagioni in serra non riscaldata relativamente a pomodori, peperoni, melanzane, fagiolini e zucchine.
Ma a preoccupare sono anche le conseguenze dell'abbassamento delle temperature delle ultime settimane sulla fioritura di mandorli, susini, peschi e albicocchi per la perdita dei prossimi raccolti che rischia di far salire ulteriormente la conta dei danni.
"Il colpo di coda dell'inverno, con un breve ma intenso allarme gelo, ha compromesso anche alcuni uliveti che hanno visto gelare i rami già potati" dice Coldiretti Abruzzo evidenziando tuttavia che "le copiose piogge degli ultimi giorni sono importanti per dissetare i terreni in vista della primavera e dell'estate quando le piante ne avranno bisogno per crescere".